“Il Calapranzi” di Harold Pinter inaugura la 3^ rassegna di Reims d’Autore al Teatro Reims di Firenze
E’ un inizio 2020 dedicato al grande teatro d’Autore quello del Teatro Reims di Firenze. Tocca infatti alla rassegna teatrale Reims d’Autore dare ufficialmente il via al nuovo anno.
Giunta al terzo anno di vita, Reims d’Autore ha come obiettivo quello di portare sul palcoscenico i Grandi del teatro moderno e contemporaneo. “Quasi per sfida e un po’ per diletto, qualche anno fa, parlando con Michele, dissi che sarebbe stato bello riuscire a portare al Teatro Reims, tempio del teatro brillante nell’immaginario collettivo, qualcosa che ci rappresentasse pienamente, che ogni regista, attore, amante del Teatro vorrebbe rappresentare o vedere, senza fronzoli, solo per il gusto di farlo – spiega Antonio Susini, direttore del Teatro Reims insieme a Michele Fabbri -Nacque così la rassegna “Reims D’autore”, dalla spontanea voglia di recitare!”
Quest’anno la rassegna si aprirà con un classico come “Il Calapranzi” nell’allestimento di Nuova Compagnia di Prosa. Dopo il teatro di Pirandello, con “L’uomo dal fiore in bocca” e “La Patente”, infatti, il regista Antonio Susini ha deciso di affrontare un altro titano del Teatro contemporaneo, Harold Pinter.
Scritta nel 1957, “Il Calapranzi” fa parte della prima stagione drammaturgica di Pinter dove, all’interno di un linguaggio quotidiano, il non detto risulta metafora di un solo meccanismo, quello della violenza.
Ben e Gus, i protagonisti, sono due sicari in attesa di istruzioni da parte di un fanotmatico capo che comunica con loro attraverso un calapranzi. Al centro della commedia è il tema della violenza sotterranea, fatta di sguardi, a tratti quasi impalpabile, ma che manifesta, con scatti improvvisi, tutta la sua furia oppressiva. Oppressiva come la stanza disadorna con due letti, due sedie e i due uomini che aspettano l’arrivo di istruzioni.
Lo stile registico scelto da Antonio Susini porta in piena luce il messaggio di Pinter, dove l’apparente mansuetudine dei due protagonisti cela un’irrequieta oppressione dell’animo e della psiche. In una dimensione spesso rarefatta e quasi irreale, vengono raccontate ansie, paure, insicurezza e incomunicabilità degli esseri umani. In un perfetto connubio tra comicità e dramma, viene svelata l’immagine di una società in cui la violenza, sotto le mentite spoglie di una brutalità dai sapori morbidi, insidia, minaccia e tortura l’individuo.
“Il Calapranzi” sarà in scena in prima assoluta il 17/18/19 gennaio e in replica il 25/26.
A febbraio invece si terrà il secondo spettacolo della rassegna Reims d’Autore con Delirio a due di Eugene Ionesco nell’allestimento di Nuova Compagnia di Prosa.
17/18/19 – 25/26 Gennaio 2020
IL CALAPRANZI di Harold Pinter
Regia di Antonio Susini. Con Luciano Nardini e Michele Fabbri.
Assistente alla regia: Sandra Morgantini
Musiche Originali: Marina Giaccio
Scene: Carlo Guerri
Costumi: Marta Zoltan
Luci: Simone Bini
Scritto da Harold Pinter nel 1957, “Il Calapranzi” fa parte della prima stagione drammaturgica dell’autore dove, all’interno di un linguaggio quotidiano, il non detto risulta essere metafora di un solo meccanismo, quello della violenza. Violenza sotterranea, fatta di sguardi a tratti quasi impalpabile, ma che manifesta, con scatti improvvisi, tutta la sua furia oppressiva. Oppressiva come la stanza disadorna con due letti, due sedie e due uomini che aspettano l’arrivo di istruzioni. Istruzioni che quando arrivano sono senza significato, (parole che prendono la forma di immagini quasi primordiali come le tecnologiche faccine di whatsapp o le ricette del cibo di cui la nostra società pare essere ossessionata). Ben e Gus aspettano, in un’attesa riempita di parole senza senso, dove la tensione attraverso un dialogare teso e scattante, costruito su ritmi in cui i silenzi contano quanto le battute, la fa da padrone. Lo stile registico scelto da Susini porta in piena luce il messaggio di Pinter – dove l’apparente mansuetudine dei due protagonisti cela una irrequieta oppressione dell’animo e della psiche. In una dimensione spesso rarefatta e quasi irreale, ci racconta le ansie, le paure, l’insicurezza e l’incomunicabilità degli esseri umani. In un perfetto connubio tra comicità e dramma, ci svela l’immagine di una società in cui la violenza, sotto le mentite spoglie di una brutalità dai sapori morbidi, insidia, minaccia e tortura l’individuo. A cinquant’anni dalla sua stesura, il Calapranzi continua a sfuggire alle maglie di un teatro di genere, ponendo interrogazioni senza tempo, interrogazioni che risuonano tra le mura di un sottosuolo: perché sono qua?
Informazioni, biglietti e abbonamenti Teatro Reims
Tutti gli spettacoli al Teatro Reims si tengono il sabato sera, alle 21 e la domenica pomeriggio, alle 17, ad eccezione delle prime della rassegna REIMS d’Autore, che si tengono il venerdì, alle 21.
I biglietti per gli spettacoli possono essere già acquistati tramite il circuito TicketOne (per info ed acquisti 892.1014 oppure www.ticketone.it. La biglietteria del Teatro Reims è aperta il giovedì dalle ore 18 alle ore 19.30, il sabato dalle 19.30 e la domenica dalle 16.
Il costo del biglietto per ogni spettacolo è:
– €15 intero
– €13 ridotto.
Il prezzo dell’abbonamento all’intera stagione è di € 65,00.
Il carnet da 3 spettacoli è disponibile al costo di € 30,00
Confermato il biglietto scontato per gli UNDER 25, al costo di €10