Il 42° ROF preosegue con Il signor Bruschino Il 42° ROF preosegue con Il signor Bruschino
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Il 42° ROF preosegue con Il signor Bruschino

Il 42° ROF preosegue con Il signor Bruschino Il 42° ROF preosegue con Il signor BruschinoLa 42esima edizione del Rossini Opera Festival si terrà a Pesaro dal 9 al 22 agosto 2021. La seconda opera in cartellone è Il signor Bruschino, in scena il 10 agosto alle 20 al Teatro Rossini, con Michele Spotti a dirigere la Filarmonica Gioachino Rossini in uno spettacolo ideato da Barbe & Doucet, con le luci di Guy Simard. Nella compagnia di canto figurano Marina Monzò, Pietro Spagnoli, Giorgio Caoduro, Jack Swanson, Gianluca Margheri, Chiara Tirotta, Manuel Amati ed Enrico Iviglia. Repliche il 13, 15 e 18 agosto. Lo spettacolo è coprodotto con la Royal Opera House Muscat (Oman) e con il Teatro Comunale di Bologna. La recita del 10 agosto sarà trasmessa in diretta su Rai RadioTre.

Il signor Bruschino è l’ultima delle cinque farse, ossia opere in un atto, composte per Venezia nel triennio 1810-1813. Si tratta di una farsa giocosa ricavata da Giuseppe Foppa dalla commedia francese Le fils par hasard (1808) di Alisan de Chazet e E.T. Maurice Ourry.

La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro San Moisè di Venezia il 27 gennaio 1813, interpreti Nicola De Grecis (Gaudenzio), Teodolinda Pontiggia (Sofia), Luigi Raffanelli (Bruschino padre), Gaetano Del Monte (Bruschino figlio e Un delegato di polizia), Tommaso Berti (Florville), Nicola Tacci (Filiberto), Carolina Nagher (Marianna).

L’autografo è conservato a Parigi, presso la Bibliothèque nationale.

Il debutto dell’opera ebbe esito tanto disastroso da impedirne la pur minima esistenza dopo la prima ed unica recita. Neppure allo sfortunato Equivoco stravagante (1811), seconda opera rossiniana bloccata a Bologna dalla censura per immoralità, era stato negato quel minimo di tre rappresentazioni garantito ad ogni nuova produzione; Il signor Bruschino venne invece disapprovato dal pubblico, condannato dalla critica e immediatamente sostituito dall’impresario con un collaudato titolo di Stefano Pavesi: proprio quel Ser Marcantonio che già a Bologna aveva rimpiazzato L’equivoco stravagante, tolto forzatamente dal cartellone.

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