I MILLE OCCHI – Festival internazionale del cinema e delle arti, XXI edizione
Ed ecco la seconda parte, la seconda volta, il ritorno del ritorno di I mille occhi, dopo la ventesima edizione primaverile, svoltasi lo scorso marzo. La ventunesima, la seconda con i due nuovi direttori (Olaf Möller e Giulio Sangiorgio, coadiuvati da Simone Starace come direttore organizzativo e naturalmente dal fondatore e presidente Sergio M. Grmek Germani), la seconda in un anno che ripete di continuo il numero 2, 2022, affermandosi (2), prendendo fiato (0), per ripetersi di nuovo (2), di nuovo (2).
Un invito a continuare e rilanciare, dopo la pausa. E dunque, per raddoppiare e sdoppiarci, per insistere con una ricerca e una cura per e del cinema che ci pare sempre più necessaria, ecco un’edizione che assegna il premio Anno uno a due artisti, perché uno non basta, perché quel che cerchiamo è l’insieme: Antonio Rezza e Flavia Mastrella, già Leone d’oro per il teatro, presentano a Trieste i due loro nuovi lavori da solisti, Il Cristo in gola di Rezza e La legge – La Costituzione recitata dagli animali con la voce del padrone di Mastrella, incontrando il pubblico. L’occasione per conoscere l’opera e i nuovi lavori di due dei maggiori, radicali, talenti teatrali, letterari, performativi, cinematografici italiani. E sì, uno non basta.
E dunque un secondo, ancora una volta, premio Anno uno speciale, assegnato a un’altra strana coppia, enrico ghezzi e Alessandro Gagliardo, per il film Gli ultimi giorni dell’umanità: un modo per continuare a celebrare un critico fondamentale per la nostra ricerca, già protagonista di un omaggio a marzo, e un regista che è riuscito a dare voce e luce alle sue magnifiche ossessioni.
E poi una retrospettiva dedicata al cinema ispirato da Dino Buzzati, a cinquant’anni dalla scomparsa, celebrato a partire dalla locandina di Sergio Ponchione: scrittore, pittore, drammaturgo, librettista, scenografo, costumista, poeta, cronista, Buzzati non è solo una moltitudine, è una festa, per il cinema che amiamo, ricordiamo, difendiamo. Ed ecco dunque i nomi di Zurlini, Olmi, De Robertis, Mattotti, Brenta, Margheriti, ma anche sguardi futuri, nei cinemi sommersi o mai realizzati, nei materiali televisivi recuperati da Fuori orario.
E non solo: l’omaggio a Mark Rappaport, cineasta e autore di film critici e saggistici, il ritorno su Maria Frau, un’apparizione di Nora Gregor, la riscoperta di Francesco Penco, i film mancati. Quattro giorni in sala, uno online, una notte televisiva, due anteprime (al cinema e in tv), la promessa di un ulteriore sdoppiamento, con una proiezione a Gorizia.
I mille occhi restano aperti, di nuovo, di nuovo.