I lati nascosti di “Sanremo. Città invisibile”
Giuseppe Sansonna racconta la città oltre il Festival
Uno spaccato che parte dalla città medievale, la Pigna, con le sue case ammassate sui vicoli e incurvate come squame. È una zona della città che il sanremese Italo Calvino – di cui parla la scrittrice Laura Guglielmi, autrice di un libro a lui dedicato – descrive “grigia e porosa come un osso dissotterrato”. Lui la vede come una casbah – la parte fortificata nelle città arabe. Sopra la Pigna, nel quartiere di San Costanzo, da oltre 20 anni, prende vita un festival parallelo a quello di Sanremo, il più alternativo sulla scena rock italiana: “Rock in the Casbah”. Il nome è una citazione a Calvino, ma anche ai The Clash. Il suo ideatore Larry Camarda racconta la Sanremo degli anni Ottanta come una città difficile, classista e travolta dagli scandali in Comune e al casinò. Sempre nel fitto della Pigna lo scrittore Adriano Morosetti ambienta il suo noir che si sviluppa a margine del Festival di Sanremo. Lui descrive la città come un paesone con tutti i vizi della provincia italiana ma scosso da un giro di affari enormi dovuto al festival.