I GIARDINI DELLA FILARMONICA: “AFteR”, il festival estivo con musiche e tradizioni dal mondo
Dopo una primavera che non dimenticheremo, dopo aver cercato di mantenere il contatto tra il pubblico, gli ascoltatori e i musicisti attraverso la rete, dopo la ripresa dell’attività dal vivo a fine giugno, non poteva che intitolarsi AFteR il festival estivo dell’Accademia Filarmonica Romana che non rinuncia a una delle sue manifestazioni più seguite, nel verde dei suoi Giardini, nel cuore di Roma a due passi da piazza del Popolo. Abitualmente programmato fra giugno e luglio, quest’anno il Festival viene spostato all’ultimo scorcio d’estate, dal 10 al 22 settembre, giorno in cui cade l’equinozio d’autunno.
Il progetto è vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2020–2021-2022”, fa parte di Romarama 2020, il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale, ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
“Nella consueta varietà di un’offerta sempre poliedrica – spiega Andrea Lucchesini direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana – ci sarà spazio per le musiche dal mondo, anche se in misura più contenuta a causa delle difficoltà degli spostamenti: avremo artisti e progetti dall’Iran, dal Giappone, dall’India e dai Balcani”. Caratteristica infatti del Festival è quella di accogliere le arti e le tradizioni musicali di altri paesi, grazie anche alla preziosa collaborazione con ambasciate, istituti di cultura e associazioni. Un confronto stimolante con altre culture, in un continuo scambio reciproco di conoscenza. “La natura dei Giardini – prosegue Lucchesini –, dove il verde ristora ed ispira, accoglie l’arte in un microcosmo magico, che ci ricorda che ognuno può dare il suo contributo, coltivando la bellezza in armonia con la natura”.
Oltre agli appuntamenti con le nazioni ospiti, non mancheranno i concerti con i giovani talenti, musicisti e promettenti interpreti italiani, l’omaggio per gli ottant’anni di Marcello Panni con l’ensemble Sentieri selvaggi e l’attore Elio De Capitani, le serate fra musica, cinema e letteratura, protagonista la voce di Raffaella Misiti, e il ritorno di Germano Mazzocchetti con il suo ensemble, fra sonorità popolari e rimandi alla tradizione colta. Il tutto si svolgerà fra la Sala Casella e i Giardini, con l’originale palco all’aperto, una rivisitazione in chiave moderna e stilizzata della fontana della Barcaccia realizzata per la Filarmonica dal regista Denis Krief.
LE NAZIONI OSPITI
Sarà dunque l’omaggio all’Iran ad aprire il festival il 10 settembre, una lunga giornata che si apre con l’installazione Testimonio, quindi esisto a cura del collettivo RAVI e ispirata all’opera Documentation dell’artista/attivista iraniana Parastou Forouhar, prosegue con La nostalgia del “Pardiz” un viaggio fra la musica, la letteratura e la danza persiana affidata a studiosi della millenaria cultura di questo paese, con la partecipazione, fra gli altri, della fotografa e scrittrice Saghar Setareh, il musicista Pejman Tadayon e la danzatrice di danza sufi Francesca Ferah Dalla Bernardina. Infine Dreaming Peace & Justice con il RomeOrient Ensemble formato da musicisti provenienti da diversi paesi (Iran, Algeria, Italia) e di differenti religioni, uniti nel nome della musica, e il Barbad Project dei fratelli Mohsenipour, un incontro fra strumenti della tradizione musicale persiana e scritture compositive nuove.
East Side Story è il titolo del concerto del compositore e pianista Paolo Marzocchi, dedicata all’Albania nel mosaico delle tradizioni musicali dell’Europa dell’Est (11 settembre), un patrimonio di immensa ricchezza fatto di scambi e dialoghi tra culture che ha stimolato la fantasia dei compositori classici e contemporanei, come Bartók, Liszt e lo stesso Marzocchi che ha composto le Five Albanian Folksongs su antiche melodie della città di Scutari (Shkodra), nel nord dell’Albania.
Dopo il sold out dell’anno scorso, a rappresentare il Giappone tornano i fratelli Yahiro nella formazione Munedaiko fondata da Mugen Yahiro (21 settembre). Con i ritmi tribali dei tamburi tradizionali giapponesi “Taiko” e il loro ritmo percussivo dal sapore ancestrale, i Munedaiko sprigionano un’energia vitale non comune, permettendo al pubblico di condividere un momento di forte spiritualità.
All’India spetta invece la chiusura di Festival il 22 settembre con il Maha Kali Trio, formato da due musicisti celebri nel loro paese, ambasciatori della musica classica indiana del mondo, Joyeeta Sanyal (sitar) e Sanjay Kansa Banik (tabla), cui si aggiunge l’italiano Nicolò Melocchi, riferimento in Europa per la musica indiana e per il bansuri, il flauto indiano di bambù.
OMAGGIO A PANNI, APPUNTAMENTI FRA MUSICA, CINEMA E LETTERATURA, FAMILY CONCERT
Un omaggio affettuoso celebra il 17 settembre gli 80 anni di Marcello Panni, festeggiato come compositore, direttore d’orchestra e animatore musicale, tra i protagonisti della vita dell’Accademia Filarmonica degli ultimi 50 anni. Un’intera giornata sarà dedicata alla sua musica, eseguita dall’ensemble Sentieri selvaggi sotto la direzione di Carlo Boccadoro: ascolteremo alcuni suoi lavori cameristici e la Grande Suite dall’opera Garibaldi en Sicile, con la partecipazione straordinaria di Elio De Capitani voce recitante.
Musica, letteratura, cinema si incontrano in due appuntamenti di cui è protagonista la voce di Raffaella Misiti: dalle radici dell’espressione sonora in Mimati (12 settembre), alla serata dedicata alla musica di Nino Rota nel centenario felliniano (19 settembre).
Gradito ritorno è quello dell’ensemble di Germano Mazzocchetti poliedrico compositore, dedito alla musica per il teatro, la commedia musicale, il cinema e la televisione, oltre che rinomato virtuoso della fisarmonica. In programma le sue musiche, con alcune novità, fra sonorità popolari e mediterranee, unite a citazioni jazzistiche e rimandi alla tradizione colta (La tela bianca, 18 settembre).
Non si tralascia il pubblico dei più piccoli con le loro famiglie: L’uomo che piantava gli alberi è un racconto in musica e immagini, che prende spunto dall’omonimo racconto ecologista dello scrittore francese Jean Giono (1895–1970), arricchitosi dei disegni di Tullio Pericoli che ha commentato con la sua instancabile matita il procedere della storia, e la musica di Andrea Basevi. La musica, per quartetto d’archi, segue il racconto tentando di tradurre in emozioni sonore sia la scrittura di Giono sia la matita di Pericoli creando immagini che respirano la stessa pace e lo stesso spirito del protagonista del racconto. Ne saranno interpreti i giovani musicisti del Quartetto d’archi della Scuola di Musica di Fiesole, con la voce recitante del loro maestro Edoardo Rosadini (20 settembre, family concert).
I NUOVI TALENTI
Sempre vigile sui nuovi talenti, la Filarmonica riserva ai giovani musicisti diversi concerti del Festival. Si ascolteranno i sei vincitori del #ContestAFR, lanciato sulla pagina facebook della Filarmonica durante il lockdown: nei mesi in cui non è stato possibile fare musica dal vivo, la Filarmonica ha dato la possibilità ai più giovani di condividere la musica attraverso la rete. Hanno risposto al contest tanti ragazzi, fra i 18 e i 30 anni, che hanno inviato una loro esecuzione in video di un programma libero. Ne sono stati selezionati trentuno e di questi sei sono stati premiati da una giuria di esperti e votati dagli stessi partecipanti. Finalmente si potranno ascoltare dal vivo: sono il violoncellista Francesco Stefanelli (primo premio della giuria), i pianisti Federico Manca (primo premio dei partecipanti), Rafael Soler, Alessio Ciprietti, Sara Metafune e la violinista Donatella Gibboni.
Il 13 settembre in programma un Violino Day, una giornata interamente dedicata allo strumento ad arco per eccellenza con tre concerti alla Sala Casella che si susseguiranno a partire dalle ore 11.30 per tutto l’arco della giornata. Il pomeriggio del 20 settembre toccherà invece al violoncello, con due concerti in Sala Casella a partire dalle ore 19.45. I protagonisti sono i diplomandi dei Corsi di Alto Perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia provenienti dalle classi della violinista Sonig Tchakerian e del violoncellista Giovanni Sollima.
Infine il concerto con musica di Copland e Brahms del Quartetto Werther (16 settembre), promettente formazione d’archi e pianoforte, insignito proprio quest’anno del prestigioso premio Abbiati della critica musicale italiana.
All’interno dei Giardini durante il festival sarà presente un punto ristoro di cui ne avrà cura Hummus Town un progetto e un’iniziativa nata da qualche anno a Roma fa per far conoscere il cibo e la cultura siriana nel mondo, contribuendo all’integrazione di rifugiati nella nostra società.
I Giardini della Filarmonica sono realizzati in collaborazione con:
Ambasciata dell’India di Roma, SUMMERMELA Festival, Fondazione FIND, ISMEO, Kama Productions, Istituto Giapponese di Cultura, Fondazione Neuhaus, Accademia del belcanto “Rodolfo Celletti” di Martina Franca, Fondazione Paolo Grassi, Conservatorio di musica Santa Cecilia di Roma, Alefba, Operazione Peace Dreaming, Associazione Fabrica, Un mercoledì da lettori.
Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, [email protected]
Biglietti: concerti posto unico 10 euro (più diritto di prevendita). Ingresso libero per la mostra Testimonio, quindi esisto (10 settembre ore 17.30).
Si raccomanda la prenotazione e l’acquisto on line su filarmonicaromana.org.
Presso la Sala Casella la biglietteria apre un’ora prima del concerto.
Gli ingressi avverranno rispettando le disposizioni anti Covid.