I "Dialogues des Carmélites" secondo Emma Dante
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I “Dialogues des Carmélites” secondo Emma Dante

Poulenc all’Opera di Roma

I "Dialogues des Carmélites" secondo Emma Dante
“Chi erano le carmelitane prima del voto? Che tipo di donna si cela dentro la loro tunica da suora?” Sono gli interrogativi dai quali è partita la regista Emma Dante per mettere in scena “Dialogues des Carmélites” (Dialoghi delle carmelitane), l’opera di Francis Poulenc che ha aperto la stagione 2022-2023 del Teatro dell’Opera di Roma, con la direzione di Michele Mariotti, e riproposta da Rai Cultura venerdì 1° novembre alle 21.15 su Rai 5.
“Dialogues des Carmélites” si basa su una vicenda storica: l’esecuzione, il 17 luglio del 1794 a Parigi, in pieno regime del Terrore, di sedici suore carmelitane che rifiutarono di rinunciare ai loro voti, divenendo poi note come le martiri di Compiègne.
L’opera in tre atti e dodici quadri di Poulenc, tratta dal testo di Georges Bernanos basato sulla novella del 1931 Die Letzte am Schafott (L’ultima al patibolo), andò in scena per la prima volta alla Scala di Milano nel 1957 e manca dal Teatro Costanzi di Roma dal 1991. Il nuovo spettacolo, con le scene di Carmine Maringola i costumi di Vanessa Sannino, le luci di Cristian Zucaro e i movimenti coreografici di Sandro Campagna, è realizzato in coproduzione con La Fenice di Venezia.
Protagonista nel ruolo di Blanche de la Force il soprano americano Corinne Winters, reduce da un clamoroso successo personale all’ultimo Festival di Salisburgo. Accanto a lei Anna Caterina Antonacci, nei panni di Madame de Croissy. Ewa Vesin interpreta Madame Lidoine, Ekaterina Gubanova Mère Marie de l’Incarnation, Jean-François Lapointe il Marquis de la Force e Bogdan Volkov il Chevalier de la Force. Il Coro del Teatro dell’Opera di Roma è diretto da Ciro Visco.
La vicenda aveva dapprima ispirato Gertrud von Le Fort, che aveva scritto un romanzo dal titolo Die Letzte am Schafott (“L’ultima al patibolo”, 1931). Quindi, nel 1947, il padre domenicano e regista Raymond Leopold Bruckberger pensò di trarne un film, chiedendo a Georges Bernanos di farne la sceneggiatura.
Un appuntamento importante, atteso, assolutamente da non perdere.

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