I costi della casa green a "PresaDiretta"
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I costi della casa green a “PresaDiretta”

La prima inchiesta di Riccardo Iacona, tra direttive europee e transizione ecologica

I costi della casa green a "PresaDiretta"

Tornano le inchieste di Riccardo Iacona con “PresaDiretta”, in onda da domenica 1° settembre alle 20.35 su Rai 3. La serata si apre con “Aspettando PresaDiretta” che, con ospiti e filmati, si occuperà dell’emergenza nell’area flegrea dove vivono 800 mila persone. I modi per rendere antisismiche le case ci sono, ma con quali soldi? Gli ultimi aggiornamenti sulla situazione, in collegamento da Bacoli, con il sindaco Josi Gerardo dalla Ragione. Obiettivo, inoltre sull’emergenza abitativa che dilaga a livello nazionale. La speculazione sugli affitti brevi satura il mercato: ci sono sempre meno case e sono sempre più care. Riccardo Iacona ne parlerà in studio con Filippo Celata, professore di Geografia economico-politica dell’università La Sapienza di Roma. Alessia Bongarzone, madre single, racconterà invece le difficoltà di vivere nella Capitale, con il 60% dello stipendio che se ne va per l’affitto.
Alle 21.25, quindi, “PresaDiretta” proporrà l’inchiesta “Casa verde quanto ci costi?” di Riccardo Iacona, con Cecilia Carpio, Marianna De Marzi, Alessandro Macina, Emilia Zazza, Eugenio Catalani, Fabrizio Lazzaretti, Massimiliano Torchia. La direttiva europea Case Green fissa l’obiettivo di ridurre del 16 per cento la dispersione energetica. Le stime sui costi per adeguarsi, nei prossimi 5 anni, oscillano dai 100 ai 600 miliardi di euro. Quanto denaro serve davvero? Tra gli strumenti sperimentati: ecobonus, bonus sisma e il contestato 110. Un superbonus che doveva favorire grandi condomini di periferia e famiglie poco abbienti. A oggi ha riguardato appena il 4,2 per cento del patrimonio immobiliare italiano. Che cosa non ha funzionato? E di chi è la responsabilità politica? Eppure le soluzioni tecniche ci sono. “PresaDiretta” è andata a vedere le incredibili novità tecnologiche dell’edilizia green e, in anteprima, uno studio del Politecnico di Milano sulla dispersione termica. Una risposta arriva anche dal basso, dai cittadini incontrati vicino Bologna e a Roma, che autoproducono.

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