H/EARTHbeat – Festival di Musiche dal Mondo – Mescaria e Canzoniere Greganico Salentino in concerto al Teatro Puccini di Firenze
H/EARTHbeat, Battiti del cuore e della terra: un nuovo festival dedicato alle musiche del mondo dal 7 ottobre al 2 dicembre a Firenze, sedici concerti, incontri, laboratori. Un lungo viaggio nella world music attraverso la musica dei grandi protagonisti internazionali e di numerosi musicisti italiani che farà tappa in sei diversi luoghi della città. Hearthbeat è organizzato dalla Associazione Music Pool con la direzione artistica di Enrico Romero, con il contributo del Ministero della Cultura ed il patrocinio del Comune di Firenze e tantissime collaborazioni.
. Domenica 9 ottobre, l’incontro pomeridiano, in programma alle 16:30, sarà invece un laboratorio dedicato al canto popolare con attenzione alle vocalità mediterranee curato dalla cantante e ricercatrice Francesca Breschi, da quarant’anni collaboratrice di Giovanna Marini. Alle 19:00 saranno sul palco Mescarìa, il progetto nato a Firenze dall’incontro di tre membri della Baro Drom Orkestar (una tra le più conosciute band di world music europee) e Arianna Romanella, una giovane cantante lucana. Mescarìa affonda le sue radici nella musica del sud Italia e la arricchisce di elementi originali e arrangiamenti di altre culture. Alle 21:30 H/Earthbeat ospita invece il Canzoniere Grecanico Salentino, il primo e più importante gruppo di musica popolare salentina. In un’affascinante dicotomia tra tradizione e modernità, il gruppo reinterpreta in chiave moderna le tradizioni che ruotano alla celebre pizzica tarantata rituale. I loro album e i loro spettacoli sono un’esplosione di energia, passione, ritmo e magia che incanta il pubblico e lo trasporta in un viaggio dal passato al presente della cultura salentina.
Giovedì 13 ottobre alle 21:30 il primo concerto al Buh! Centro Culturale Urbano presenta Fulu Miziki, il collettivo di artisti ecofriendly-afro-futurista-punk che ha sede nella capitale congolese Kinshasa e che da anni si dedica a concettualizzare un’orchestra fatta di oggetti trovati nella spazzatura, strumenti in continua evoluzione, sempre alla ricerca di nuovi suoni. A seguire il dj set Ghiaccioli e Branzini, Coqo, Hugolini, Key.na.
Giovedì 20 ottobre alle 21:30, in programma il primo dei due appuntamenti al Viper Teathre: Ardecore, lo straordinario progetto con uno sguardo innovativo alla musica popolare romanesca, nato da un’idea del cantautore folk blues Giampaolo Felici. Un laboratorio artistico in piena espansione dal 2005 con una Targa Tenco come miglior Opera Prima nel 2007 con “Chimera” e quattro album all’attivo che ha da poco presentato al pubblico “996 – Le Canzoni di G.G. Belli – Vol. 2”, il nuovo album e secondo volume del progetto dedicato al grande poeta Giuseppe Gioachino Belli. Martedì 25 ottobre salirà invece sul palco Seun Kuti. Figlio di uno degli artisti più influenti del XX secolo, Fela Kuti. Sarà con lui la storica formazione degli Egypt 80 – “la più infernale macchina ritmica dell’Africa tropicale”. In un’epoca in cui l’afrobeat viene sempre più riscoperto e citato in molteplici ambiti musicali moderni, dall’hip hop alla techno ed a tutta la tropical music, Seun Kuti & Egypt 80 rappresentano l’autentica radice originale, ma rinvigorita dalla giovane energia e da una notevole apertura a collaborazioni e contaminazioni artistiche.
Venerdì 29 ottobre alle 21:30, in concerto al Buh! Circolo Culturale Urbano, Malibra trio, il progetto musicale capitanato dal Griot del Burkina Faso, Brahima Dembelè che presenta il suo ultimo album. Al suo fianco il percussionista Ettore Bonafè, il pianoforte, la voce e le tastiere di Manuela Iori ed i cori e le danze Africane di Alain Frank Nahi. L’origine musicale attinge direttamente al bagaglio ritmico e melodico africano si incontra con diverse tipologie di musica occidentale, che pure devono le proprie radici all’Africa: il reggae, il jazz, l’universo della musica latine, il blues, il funk e l’hip hop. Il loro ultimo album “AMI” è uscito nel 2021. A seguire: il dj set dal sound fresco e ritmiche afro tropicali di Didje Doo.
Venerdì 4 novembre, sempre al Buh!, alle ore 19:00, in un incontro curato da Alessandra Cafiero, Giorgio Raimondi presenta “L’invasione degli afronauti” un libro che rilegge la vicenda del popolo afroamericano dall’inizio del XX secolo fino agli anni recenti. Alle 21:30, Mètché Dershè, un gruppo che si propone di suonare la musica del compositore etiope Mulatu Astatke. La musica di Mulatu è una miscela azzardata della tradizione musicale etiope con i ritmi moderni della musica occidentali. I brani sono dei funky-latin-rock con sfumature che arrivano ai nostri padiglioni auricolari da mondi misticheggianti, quasi lisergici: un magma armonico urbanizzato. A seguire il cangiante incantesimo tra black music e electric synt di Smalto (Michelle Davis, Mimmy, La Ponto) Dj set.
Giovedì 10 novembre H/Eartbeat si sposta in Piazza del Carmine dove la Sala Vanni ospiterà Lula Pena, una delle voci più conturbanti della scena contemporanea, ammirata, tra gli altri, anche da Caetano Veloso e Rodrigo Leao. Nata e cresciuta a Lisbona, questa cantante e poetessa si appropria del fado per andare “oltre il fado” e consegnarlo al nuovo millennio con una sensibilità poetica contemporanea, spoglia e disadorna nella sua disarmante semplicità. Dopo “Phados” del 1998 e “Troubadour” del 2010, il suo “Archivio Pittoresco” è stato il miglior album world del 2017 per il Giornale della Musica.
Mercoledì 16 novembre al Circolo Il Progresso in programma una serata che celebra mezzo secolo di attività artistica della leggendaria band The Pyramids fondata da Idris Ackamoor. “Afro Futuristic Dreams” è il doppio album commemorativo del cinquantesimo anniversario che uscirà nel 2023 e che racconta i tempi storici che stiamo vivendo. Una testimonianza di sopravvivenza, unità e onestà; ispirato a Pharaoh Sanders, John Coltrane, è dedicato anche a Darnella Frazier che ha filmato l’omicidio di George Floyd, tutti coloro che erediteranno questa terra che noi, antenati “in attesa”, lasceremo loro in eredità.
Venerdì 18 novembre torniamo al Buh! Circolo Culturale Urbano con i Jedbalak. Un ponte tra passato, presente e futuro: i Jedbalak partono dalla grande tradizione musicale degli Gnawa del Marocco e fondendo canti la cui origine si perde nei secoli, con sonorità vicine al nostro tempo. Un concerto nel quale i Jedbalak producono un vortice di melodie e ritmi ipnotici, un concentrato di energia cinetica inarrestabile, un ballo estatico e liberatorio. Il loro ultimo album “Maroccan’roll” è uscito nel 2021. A seguire, Ghiaccioli e Branzini, Hugolini, Ruspa, Stone (Consorzio Diggei Indipendenti).
Martedì 22 novembre alla Sala Vanni le musiche tradizionali del Mali e dell’Africa centro-occidentale si incrociano con l’improvvisazione e la sperimentazione timbrica nel duo inconsueto dalle sonorità oniriche e trascinanti di Pasquale Mirra e Kalifa Kone. In questo progetto, Pasquale Mirra, considerato uno dei più interessanti vibrafonisti della scena musicale nazionale ed internazionale con 40 dischi incisi, collaborazioni con i grandi improvvisatori della scena mondiale e concerti in tutto il mondo. Al suo fianco, Kalifa Kone, talentuoso polistrumentista maliano, che vanta uno stile personale e originale, collaborazioni eccelse avviate negli anni con artisti maliani di fama internazionale e personaggi del calibro di Babà Sissoko, maestro indiscusso del «Tamani», e di Salif Keita.
Domenica 27 novembre un’intensa giornata al Teatro Nuovo Circolo Arci Lippi che inizierà alle ore 16:00 con un laboratorio con Jabel Kanuteh e Marco Zanotti. Alle 17:30, un talk sui progetti di solidarietà internazionale in collaborazione con Arci Firenze. Alle 18:30 sarà in concerto il duo formato da griot gambiano Jabel Kanuteh e dal polistrumentista Marco Zanotti che, dopo il debutto con “Freedom of Movement”, presenteranno insieme il loro nuovo lavoro “Are You Strong?”. Il cuore di questo progetto rimane il continuo scambio dal vivo tra i due musicisti e con il pubblico. Partendo dal solco della tradizione mandengue, della quale la famiglia Kanuteh è ambasciatrice, il duo si muove verso una musica più universale che ha assimilato Fela Kuti così come alcune delle correnti contemporanee provenienti dall’Africa e dalla sua diaspora. La giornata si chiuderà alle ore 20:00 con una cena di solidarietà di Arci Firenze nel mondo.
Venerdì 2 dicembre, per l’ultima serata del festival, H/EARTHbeat propone un progetto originale che nasce dall’incontro di musicisti italiani e magrebini: una performance creata dal vivo da soli tre musicisti, loop station, suoni acustici ed elettronici. Fanfara Station fonde la forza di un’orchestra di fiati, l’elettronica e i ritmi e i canti del Maghreb celebrando l’epopea delle culture musicali della diaspora africana e dei flussi che da sempre uniscono il medio oriente al Maghreb, all’Europa e alle Americhe. Si uniscono alla voce di Marzouk Mejri le percussioni skatska, tar, bendir, darbuka e tabla che si intrecciano con la tromba, il trombone, il clarinetto e i tre fiati tunisini: nay, mizued e ocra. In questa originale formula, a Marzouk Mejri, Charles Ferris e Marco Dalmasso aka Ghiaccioli e Branzini si uniscono Hela Kavak Guesmi e Asma Cherif. Seguirà Saeed Aman, dj, producer e musicista iraniano che ha raccolto una libreria musicale in cui si superano i limiti di genere, lingua e nazionalità. Con la collaborazione dell’Associazione gli Anelli Mancanti; 25 anni di intercultura, dialogo e incontri sul territorio fiorentino.
H/EARTHbeat, in collaborazione con Buh! Circolo culturale urbano, presenta “Mixare le musiche del mondo”, con i più noti dj fiorentini a cimentarsi con colonne sonore a base di black music, musica pop, elettronica.
info 055 240397 – [email protected]
prevendite online: www.eventimusicpool.it, www.ticketone.it, Circuito Box Office 055 210804
un festival tutto da vedere:
ABBONAMENTO: 5 concerti al Teatro Puccini: 25€
ABBONAMENTO: 11 concerti dal 13/10: 32€
“Una rassegna musicale unica che riprende la tradizionale attenzione verso le musiche del mondo: H/EARTHbeat parla tantissimi linguaggi e accoglie artisti provenienti da vari continenti ma anche talenti nostrani alle prese con sonorità più etniche e popolari. Un progetto di eventi diffusi, che riafferma la vocazione di Firenze a ‘città del mondo’ e prende vita in location dentro e fuori dal centro storico. Questa prima edizione, infatti, coinvolge spazi nei vari quartieri, ancora nell’ottica di quella ‘cultura di prossimità’ che cerchiamo di promuovere sempre di più, portando iniziative in tutta la città per avvicinare le persone a variegate espressioni artistiche. Anche in questa occasione è stato svolto un importante lavoro collettivo tra svariate strutture e realtà cittadine, che è chiave di volta per riuscire a mettere in campo proposte innovative e interessanti. Il dialogo tra culture diverse e diversi linguaggi artistici è un tratto distintivo di questo progetto: si concretizza sia attraverso i grandi concerti, ma anche con laboratori e workshop che arricchiscono questo programma. La musica è capace di abbattere muri, valorizzare differenze, promuovere cultura e conoscenza reciproca.” Alessia Bettini, Vice Sindaca ed Assessora alla Cultura del Comune di Firenze
“Ne sentivamo la mancanza. Con H/EARTHbeat Firenze torna ad avere un festival interamente dedicato alle musiche del mondo. Grazie al sostegno del Ministero per la Cultura e del Comune di Firenze, al forte impegno della Associazione Music Pool e del direttore artistico Enrico Romero riprende un percorso in sintonia con una città che nella sua storia ha sempre voluto guardare fuori dai propri confini e dialogare con le altre culture. E anche la musica ha sempre fatto la sua parte, la musica che unisce con il suo linguaggio universale, con le suggestioni di cui è portatrice, che apre le porte alla conoscenza e al dialogo tra le diversità. Per questa prima edizione sono molti gli spazi che entrano in sintonia, dal teatro Puccini, che ringraziamo per la disponibilità, al Circolo Buh che riprende per l’occasione la sua attività, alla Sala Vanni, al Viper Club, al Comitato Arci di Firenze che collabora con i propri circoli e le proprie proposte. Completano il programma, già da questo primo anno, laboratori e incontri sui temi della multiculturalità.” Gianni Pini, Presidente Associazione Music Pool
“Già da questa sua prima edizione H/EARTHbeat ci permetterà di scoprire tanti mondi sonori diversi, in un percorso che partendo dalle tradizioni dei popoli arriva fino alle loro nuove trasformazioni e contaminazioni contemporanee. Tanto per iniziare due dei nomi di punta della musica africana, rappresentata da due eredi che proseguono con successo una ricca ed importante tradizione familiare: Sona Jobarteh, virtuosa della kora e cantante proveniente da una importante famiglia di griot del golfo di Guinea, e Seun Kuti, figlio minore del mitico Fela, impegnato a portare avanti l’Afrobeat ma anche l’impegno politico e sociale del padre, da cui ha anche ereditato la band che lo accompagna, gli Egypt 80. Poi l’Afrofuturismo, corrente artistica in cui radici ancestrali, che affondano fino all’antico Egitto ed ai riti animisti e voodoo, si fondono con un immaginario futuribile di una fantascienza di possibili universi paralleli. A questo movimento, che in campo musicale ha precursori visionari come Sun Ra, George Clinton e Lee Perry, appartengono di diritto, con i loro costumi e le loro musiche piene di rimandi ad un “futuro primitivo”, gli statunitensi Idris Ackamoor & The Pyramids e gli africani Fulu Miziki, con il loro corredo di strumenti musicali autocostruiti e di variopinti costumi fatti di materiali riciclati dalle discariche di Kinshasa. Uno sguardo alle collaborazioni tra musicisti africani ed italiani ce lo offrirà invece la sezione Afritalian Vibes. Ecco allora le radici gnawa declinate dai Jedbalak, gli straordinari duetti tra Kalifa Kone e Pasquale Mirra e tra Jabel Kanuteh e Marco Zanotti, e le spettacolari sintesi tra musiche e danze africane negli spettacoli dal Giguy Quartet e dai Malibra. Poi ancora i Mètché Dershè, sette musicisti devoti alle bellissime musiche di Mulatu Astatke e dell’Ethio-jazz, e i Fanfara Station, gruppo nato dall’incontro di tre musicisti provenienti da tre diversi continenti, protagonisti di un progetto speciale del Festival che li vede ospitare due giovani esponenti della nuova scena musicale magrebina. Il calore e la vitalità del sud d’Italia non potevano certo mancare ad H/EARTHbeat, grazie alla taranta contagiosa del Canzoniere Grecanico Salentino, uno dei gruppi di maggior successo della musica italiana nel mondo; e grazie ai Mescarìa, impegnati a rappresentare lo spirito più autentico della canzone popolare tra Campania, Puglia e Basilicata. E per finire la canzone d’autore, con l’emozionante recital della portoghese Lula Pena, con l’omaggio di Giuditta Scorcelletti e Maurizio Geri al mito inossidabile di Violeta Parra, e con la Roma verace dei sonetti di Giuseppe Gioachino Belli, cui rende un doveroso e sincero tributo Giampaolo Felici alla testa dei suoi Ardecore.” Enrico Romero, Direttore artistico.