Grande appuntamento Ricordando l'8 settembre 1943
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Grande appuntamento Ricordando l’8 settembre 1943

La storia del colonnello Faccin e i passi verso l’armistizio

Grande appuntamento Ricordando l'8 settembre 1943

La vicenda del colonnello Giovanni Faccin al comando della VII Armata lasciata a presidiare la piazza di Potenza dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. La ripercorre il doc “8 settembre 1943: la tragedia del colonnello Faccin”, proposto da Rai Cultura nel giorno dell’anniversario dell’armistizio, domenica 8 settembre alle 18.15 su Rai Storia, per il ciclo “R.A.M. Ricerca. Archivio. Memoria”, il magazine sul Novecento che raccoglie le ricerche inedite di storici italiani, gli archivi pubblici e privati, la memoria attraverso ricordi e testimonianze.
Nonostante la situazione confusa e poco chiara, sotto la minaccia delle bombe anglo-americane e dei tedeschi in ritirata, Faccin tenta una strategia chiedendo il trasferimento per sé e i suoi uomini in una galleria ferroviaria.  Il 13 settembre Faccin deciderà di suicidarsi. La ricostruzione dei fatti è basata su documenti conservati negli archivi dello Stato Maggiore dell’Esercito.
All’anniversario dell’8 settembre è dedicato anche, alle 18.30, “Diario di un cronista”, in cui Sergio Zavoli ricostruisce le fasi concitate nelle quali durante l’estate del 1943, a seguito dello sbarco anglo-americano in Sicilia, il Gran Consiglio del fascismo sfiducia Benito Mussolini che viene messo agli arresti, mentre alle 20.30 in “Passato e Presente”, Paolo Mieli e il professor Ernesto Galli della Loggia raccontano le trattative segrete tra il Governo italiano e gli alleati per arrivare all’armistizio che sarà annunciato l’8 settembre 1943.
Dopo la sigla dell’armistizio di Cassibile il 3 settembre, Badoglio riunì il governo solo per annunciare che le trattative per la resa erano “iniziate”. Gli Alleati, da parte loro, fecero pressioni sullo stesso Badoglio affinché rendesse pubblico il passaggio di campo dell’Italia, ma il maresciallo tergiversò. Gli anglo-americani così proseguirono con le azioni di guerra e gli aerei continuarono a bombardare le città della penisola. Nei giorni dal 5 al 7 settembre i bombardamenti furono intensi: oltre 130 bombardieri B-17 colpirono Civitavecchia e Viterbo.

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