Giornate dell’Archeologia al Parco archeologico di Pompei
Il Parco Archeologico di Pompei si anima di vita e di risate nelle giornate del 14, 15 e 16 giugno, in occasione delle Giornate dell’Archeologia. Questo evento unico è dedicato ai bambini e ai giochi dell’infanzia antica, con visite guidate straordinarie in alcuni dei siti archeologici più affascinanti della zona. I protagonisti? Ovviamente i bambini, che avranno la possibilità di immergersi nella storia e divertirsi come facevano i piccoli pompeiani di un tempo. Preparatevi a un viaggio nel tempo attraverso giochi antichi, scoperte archeologiche e racconti affascinanti.
Il Gioco dell’Omilla e il Gioco dell’Orca
Sabato 15 giugno, dalle 10.00 alle 13.00, presso la Palestra Grande degli Scavi di Pompei, bambini e adulti potranno cimentarsi in vari giochi antichi. Sotto la guida esperta dei rievocatori in costume del Gruppo Storico Oplontino, Gruppo Archeologico Kyme e Militum Schola, sarà possibile scoprire e sperimentare giochi come il gioco dell’omilla e il gioco dell’orca o della fossetta.
Questi giochi, apparentemente semplici, erano una fonte di grande divertimento per i bambini pompeiani. L’omilla, per esempio, era un gioco di abilità in cui i bambini cercavano di colpire piccoli bersagli con delle pietre, mentre l’orca richiedeva precisione nel lanciare noci o sassolini in una buca. Nonostante la loro semplicità, questi giochi stimolavano la coordinazione e la concentrazione dei piccoli.
Ludus Casellorum: Giochi di Lancio delle Noci
Tra i giochi proposti, il Ludus Casellorum è uno dei più affascinanti. Questo gioco coinvolgeva il lancio di noci o piccoli oggetti in cerchi o buche scavati nel terreno. Era un passatempo popolare non solo tra i bambini ma anche tra gli adulti. Le regole erano semplici: chi riusciva a centrare il bersaglio con il maggior numero di noci vinceva.
Sortium: Indovinare il Numero di Noci
Un altro gioco che ha resistito al passare dei secoli è il Sortium. Questo gioco consisteva nell’indovinare quante noci o sassolini fossero contenuti in un sacchetto. Era un’attività che stimolava l’osservazione e l’intuizione, e che poteva essere giocata ovunque e in qualsiasi momento. Anche oggi, giochi simili continuano a intrattenere i bambini in tutto il mondo.
Pari e Dispari: Un Gioco di Mano
Il Pari e Dispari è un gioco di mano simile a una morra semplificata. In questo gioco, uno dei giocatori nasconde delle noci o sassolini in una mano e l’altro deve indovinare se il numero nascosto è pari o dispari. Era un gioco rapido e divertente che richiedeva prontezza di riflessi e una buona dose di fortuna.
Loculus Archimedius: Un Rompicapo di Archimede
Il Loculus Archimedius è un rompicapo rinvenuto nel famoso “Codice C” di Archimede. Questo antico puzzle consiste in 14 tessere che possono essere combinate per formare un quadrato in ben 536 combinazioni diverse. Era un gioco che non solo divertiva ma anche stimolava la mente, dimostrando che gli antichi romani avevano una passione per le sfide intellettuali.
Tiro al Bersaglio con il Giavellotto
Tra i giochi più dinamici e avventurosi c’era il tiro al bersaglio con il giavellotto. Questo gioco richiedeva forza e precisione, e i bambini cercavano di colpire un bersaglio distante con un giavellotto. Era un modo per allenare non solo il corpo ma anche la mente, sviluppando abilità che sarebbero state utili nella vita adulta.
I Disegni dei Bambini nella Casa dei Pittori a Lavoro
Durante gli scavi a Pompei, sono stati recentemente scoperti alcuni disegni a carboncino realizzati da bambini negli ambienti della Casa dei Pittori a Lavoro. Tra questi, spicca la mano di un bambino di circa 7 anni, profilata a carboncino, e disegni di combattimenti gladiatori. Queste scoperte ci mostrano come, allora come ora, i bambini fossero capaci di divertirsi con poco e come gli strumenti del gioco siano rimasti sostanzialmente gli stessi.
Apertura Straordinaria della Villa B di Oplontis
Il 14, 15 e 16 giugno, gli scavi di Oplontis offrono un’opportunità unica con l’apertura straordinaria della cosiddetta Villa B di Oplontis, nota anche come Villa di Lucius Crassius Tertius. Questo complesso, risalente alla fine del II secolo a.C., era probabilmente un’azienda dedita alla lavorazione di prodotti agricoli e al commercio del vino, dotata di un quartiere residenziale al piano superiore.
Durante la visita, sarà possibile esplorare i vari ambienti della villa e scoprire i materiali rinvenuti, tra cui un anello sigillo di Lucius Crassius Tertius, probabilmente il proprietario dell’edificio. L’apertura straordinaria è resa possibile grazie all’università del Texas e al team del professor John Clarke, che accompagneranno i visitatori durante la campagna di scavo in corso.
Visite Speciali al Museo Archeologico di Stabia
Il Museo Archeologico di Stabia offre, sabato 15 giugno, visite speciali ai depositi archeologici. Queste visite, guidate dalla Direttrice del Museo Maria Rispoli e dalle archeologhe Serenella Scala e Maria Cristina Napolitano, saranno dedicate al tema “Dallo scavo alla conservazione”. I depositi archeologici, spesso invisibili al pubblico, sono luoghi di ricerca fondamentali per la conservazione del patrimonio storico.
Le Giornate dell’Archeologia a Pompei rappresentano un’occasione imperdibile per scoprire il mondo dei bambini nell’antica Pompei e per visitare alcuni dei siti archeologici più affascinanti della zona. Attraverso giochi antichi, disegni, e visite guidate straordinarie, i partecipanti potranno immergersi nella storia e vivere un’esperienza unica. Non perdete l’opportunità di partecipare a queste iniziative e di avvicinarvi al mondo affascinante e misterioso dell’archeologia.