Gianandrea Noseda dirige Orchestra e Coro del Teatro Regio - In programma Brahms, Smetana e Dvořák Gianandrea Noseda dirige Orchestra e Coro del Teatro Regio - In programma Brahms, Smetana e Dvořák
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Gianandrea Noseda dirige Orchestra e Coro del Teatro Regio – In programma Brahms, Smetana e Dvořák

Gianandrea Noseda dirige Orchestra e Coro del Teatro Regio - In programma Brahms, Smetana e Dvořák Gianandrea Noseda dirige Orchestra e Coro del Teatro Regio - In programma Brahms, Smetana e DvořákLunedì 15 novembre alle ore 20.30 all’Auditorium “G. Agnelli” del Lingotto Gianandrea Noseda sale sul podio dell’Orchestra e del Coro del Regio per un ricchissimo programma che prevede: Nänie di Johannes Brahms, il poema sinfonico Riccardo III di Bedřich Smetana, il Canto delle Parche ancora di Brahms e la Sinfonia n. 7 di Antonín Dvořák. Il coro è istruito da Andrea Secchi.

Recentemente nominato Direttore musicale generale del Teatro dell’Opera di Zurigo, Gianandrea Noseda è anche Direttore musicale della National Symphony Orchestra di Washington, Direttore ospite principale della London Symphony Orchestra e della Israel Philharmonic Orchestra.

Brahms compose fra il 1880 e l’estate del 1881 Nänie per coro e orchestra, in memoria dell’amico pittore Anselm Feuerbach, morto nel gennaio 1880. Per questo lavoro si servì dei versi di Schiller, nei quali, con riferimento ai miti di Orfeo, di Adone e di Achille, è espresso il concetto che anche le cose belle e perfette sono destinate a morire, ma che, a differenza delle cose volgari, la loro morte è accompagnata da canti di rimpianto. La prima esecuzione avvenne a Zurigo il 6 dicembre 1881.

Qualche anno prima, nel 1856, il trentaduenne Smetana soggiornò, per motivi di salute, a Särö, penisola a sud di Göteborg (Svezia), a quei tempi molto in voga come meta di vacanze estive. Fu questa la cornice che vide nascere il poema sinfonico Riccardo III, liberamente ispirato al dramma omonimo di Shakespeare: al centro, la figura tragica e crudele del monarca assetato di sangue e di dominio. Smetana prende spunto dall’opera di Shakespeare per tracciare un profilo musicale del personaggio, ne descrive l’ascesa al potere, i tormenti causati dai suoi omicidi, la sua caduta. La composizione musicale cattura e conserva lo spirito tragico del dramma.

Alla fine del penultimo atto dell’Ifigenia in Tauride di Goethe, la protagonista, in un momento di disperazione, ripete un canto antico (originariamente intonato dalle Parche) e questo inserto, che Ifigenia ripesca dai suoi ricordi, fu scritto da Brahms nel 1882 per coro e orchestra, suddividendo il coro in sei voci, tre femminili e tre maschili, che spesso contrappongono duramente e drammaticamente le loro sonorità. La potenza del Gesang der Parzen op. 89 è inarrivabile: aperto dall’orchestra con un vero e proprio schianto, il brano scivola poi in abissali tristezze. Le asprezze poi si mitigano, in una apparente apertura alla speranza lasciata al dominio delle voci femminili: un presagio di scioglimento positivo che chiude la tragedia; anche se le note finali tornano al colore terreo dell’inizio e sembrano letteralmente inabissarsi tra i vapori dell’Ade.

La Settima Sinfonia portò la svolta decisiva nella carriera di Antonín Dvořák, che in essa seppe fondere con sicura inventiva le ambizioni formali del genere sinfonico e l’afflato della musica popolare. In tutta la sinfonia si coglie la capacità di intrecciare la vocazione monumentale propria a questo genere con inserti cameristici che attenuano la retorica: l’inizio mormorato e misterioso ha carattere introduttivo e quasi di recitativo strumentale, interiettivo e drammatico; ma questo clima cupo viene stemperato da richiami affettuosi dei fiati e sonorità di corni che immediatamente fanno pensare a boschi ed elfi. Fin dal cantabile iniziale del clarinetto, il Poco Adagio delinea un clima introspettivo, venato di arcaismo e già orientato verso suggestioni di folclore, che prendono il sopravvento nel successivo Scherzo, vero e proprio ballabile campestre. Per concludere, un Finale che combina passi di marcia, bizzarrie alla zingaresca e ottimistici inserti dei fiati, a cui riesce infine di trascinare tutto l’insieme verso l’epilogo di una marcia compatta e positiva. Fu eseguita per la prima volta al St. James Hall di Londra nel 1885 sotto la Direzione dell’autore. Nonostante la buona accoglienza, Dvořák ebbe dei ripensamenti e ne rielaborò alcuni passi. Ma la sensazione di aver colto nel segno, il compositore la ebbe soltanto assistendo, nel 1889, a due straordinarie esecuzioni dirette a Berlino da Hans von Bülow a capo dei Filarmonici: il suo entusiasmo fu tale che volle inserire un ritratto del celebre direttore nel frontespizio della partitura, aggiungendovi sotto queste parole: «Che Lei sia lodato! Lei ha portato alla vita il mio lavoro!».

Regio Metropolitano si realizza con il fondamentale sostegno di Intesa Sanpaolo, Socio Fondatore del Teatro Regio e con il patrocinio della Città di Torino.

I prossimi appuntamenti di novembreSabato 20 il Regio Metropolitano si sposta al Teatro Colosseo, dove Diego Fasolis dirige l’Orchestra del Regio in un programma che prevede: il Concerto brandeburghese n. 1 di Johann Sebastian Bach, il Concerto grosso n. 4 di Arcangelo Corelli, la Sinfonia n. 25 di Wolfgang Amadeus Mozart e Music for the Royal Fireworks di Georg Friedrich Händel.

Venerdì 26 e domenica 28 all’Auditorium Giovanni Agnelli viene presentata, in forma di concerto, Aida di Giuseppe Verdi, uno degli appuntamenti più attesi di questa stagione, un’occasione per apprezzare gli aspetti più intimistici dell’opera di Verdi. Il maestro Pinchas Steinberg dirige l’Orchestra e il Coro del Regio e protagonisti di grande rilievo internazionale come Angela Meade (Aida), Stefano La Colla (Radamès), Anna Maria Chiuri (Amneris) e Amartuvshin Enkhbat (Amonasro). L’opera è proposta in occasione del 150° anniversario della prima assoluta nel 1871 e fa parte del programma ufficiale delle celebrazioni dedicate a Enrico Caruso, promosso dal Comitato nazionale istituito dal Ministro della Cultura in occasione del 100° anniversario della scomparsa del celebre tenore (1873-1921).

BIGLIETTERIA
I biglietti e le card per i concerti e gli spettacoli sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio con orarioda lunedì a sabato 13-18.30 e domenica 10-14 – Tel. 011.8815.241/242. È possibile acquistare i biglietti anche presso i punti vendita Vivaticket e online su www.teatroregio.torino.it e su www.vivaticket.it, oltre a un’ora prima degli spettacoli presso le relative sedi.

PREZZI BIGLIETTI
Concerti: € 20 – 15 – Under 30 € 8
Aida: da € 50 a € 150 – Under 30 € 20

PREZZI CARD
Card 4 spettacoli: € 60 – 4 spettacoli a scelta (con eccezione di Aida), in qualsiasi settore.
Card Giovani a 4 spettacoli € 20 – Riservata agli under 30; 4 spettacoli a scelta (con eccezione di Aida), in qualsiasi settore. Le stesse card possono anche essere utilizzate da più persone per lo stesso spettacolo.

Per l’acquisto dei biglietti e delle card è possibile utilizzare i voucher ottenuti a titolo di rimborso per gli spettacoli e i concerti del Teatro Regio annullati causa Covid-19.

SERVIZIO INFORMAZIONI
da lunedì a venerdì ore 9-17.30 – Tel. 011.8815.557 – [email protected]

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