Gabriele Coen Klezmer Quartet ai Giardini della Filarmonica. Musica klezmer dai Balcani al mar Baltico
Domenica 19 giugno ai Giardini della Filarmonica Romana (via Flaminia 118), per “Fluid”, la nuova edizione del festival estivo dell’istituzione romana, sul palco Gabriele Coen con il Quartetto Klezmer che prende il suo nome (Giardini, ore 21.30). Sassofonista, clarinettista, compositore, didatta, da trent’anni dedito all’incontro tra jazz e musica etnica, in particolare mediterranea ed est-europea, Coen è da sempre impegnato nella riattualizzazione del patrimonio musicale ebraico. Con il Gabriele Coen Klezmer Quartet, presenta un viaggio musicale dai Balcani al mar Baltico, da Odessa a Vilna, passando per la Moldavia, la Bucovina, la Galizia ma anche Kiev e Varsavia. Un’esplorazione sonora drammaticamente attuale attraverso la “zona di residenza”, le sconfinate regioni dell’Impero Russo lungo il suo confine occidentale, in cui gli ebrei avevano l’obbligo di risiedere in permanenza, e oltre la quale di solito la residenza era interdetta agli ebrei. Costituita nel 1791 e attiva fino al 1917, si stendeva fino alla frontiera russa con l’Impero tedesco e l’Austria-Ungheria, includendo gran parte delle attuali Lituania, Bielorussia, Polonia, Bessarabia, Ucraina e parti della Russia Occidentale.
Altrettanto eclettica è la formazione di Jonathan Chazan, classe 1983 nato a Buenos Aires, trasferitosi a sei anni in Israele, cresciuto nell’antico kibbutz di Deganya A’. Sassofonista, improvvisatore, arrangiatore, Chazan fa il suo debutto alla Filarmonica con il concerto in Sala Casella (ore 20), realizzato in collaborazione con l’Ambasciata d’Israele in Italia, che per la prima volta partecipa ai Giardini della Filarmonica.
Perfezionatosi all’università di Tel Aviv e l’Haute école spécialisée de Suisse occidentale di Losanna, Jonathan Chazan è interprete sia musica antica sia di quella nuova, spaziando dal barocco all’elettronica senza precludere nuove strade al suo percorso artistico, lavorando a stretto contatto con i compositori d’oggi per la scrittura di nuovi brani, spesso a lui dedicati. Nel concerto odierno presenta un programma che si sviluppa intorno a Sequenza VII (1969) di Luciano Berio trascritta per sax soprano da Claude Delangle nel 1982, e vede l’esecuzione di quattro composizioni recentissime, nate fra il 2018 e l’anno corrente, di tre compositori israeliani (Myrtenbaum, Ilzetzki e Beja) con cui Chazan lavora abitualmente, cui si aggiunge Servián Sforza, paraguayano cresciuto musicalmente in Italia.
Fino al 30 giugno è visitabile (ingresso libero) nella Sala Affreschi la mostra “Disegnare l’ebraico – Interpretazione artistica delle lettere dell’Alef Bet”, fusione tra una lingua millenaria e la creatività di giovani designer provenienti dallo IED di Roma. Composto dalle stesse lettere con cui è stata scritta la Bibbia, nel corso dei secoli l’alfabeto ebraico si è arricchito di significati profondi ed evocativi. Alle lettere ebraiche è stata conferita un’aura di sacralità e mistero, che ha affascinato credenti e non. Con questo progetto, sedici giovani talenti e alcuni loro insegnanti, senza alcuna conoscenza dell’ebraico o familiarità con la storia e la cultura israeliana, dopo aver seguito un percorso formativo per apprendere la lingua ebraica da un punto di vista storico, culturale e grafico, hanno creato rappresentazioni artistiche originali delle lettere ebraiche, caratterizzate da una prospettiva fresca e nuova. La mostra è realizzata in collaborazione con Ambasciata d’Israele in Italia, Istituto Europeo di Design (IED) di Roma, Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) di Ferrara.
Il progetto “I Giardini della Filarmonica”, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2020 – 2021 – 2022” curato dal Dipartimento Attività Culturali, ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
I Giardini della Filarmonica 2022 sono realizzati in collaborazione con Ambasciata Argentina, Ambasciata d’Israele in Italia, Istituto Giapponese di Cultura in Roma, Istituto Polacco di Roma,
Istituto Slovacco a Roma, Istituto Europeo di Design di Roma (IED), Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara (MEIS), Alefba, Associazione Fabrica.
Tutto il programma sul sito filarmonicaromana.org
Biglietti: 11 euro a concerto (prevendita inclusa). Ingresso libero per la mostra. Si raccomanda l’acquisto on line su filarmonicaromana.org. Presso la Sala Casella la biglietteria apre un’ora prima del concerto.
Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, [email protected]
DOMENICA 19 GIUGNO
SALA CASELLA ore 20
ISRAELE
JONATHAN CHAZAN
Jonathan Chazan sassofono
Igal Myrtenbaum
Inner Bird per sax contralto e percussioni (2018)
(arr. per sax alto di J. Chazan 2021)
Ophir Ilzetzki
Small Lies (or ABA’) per un interprete, sax
baritono, nastro ed elettronica (2018-19)
Luciano Berio
Sequenza VII per oboe (1969)
(arr. per sax soprano di C. Delangle,1982)
Mateo Servián Sforza
K per sax tenore (2021-22)
Rachel Beja
Milimetrim per sax soprano
ed elettronica (2022)
In collaborazione con
Ambasciata d’Israele in Italia
L’artista è sostenuto da
The Foundation for Independent Creators,
Ministry of Culture and Sports
GIARDINI ore 21.30
GABRIELE COEN
KLEZMER QUARTET
Dai Balcani al mar Baltico: musiche ebraiche della “zona di residenza”
Gabriele Coen sax soprano e clarinetto
Gianluca Casadei fisarmonica
Marco Loddo contrabbasso
Luca Caponi batteria