FRIDAYS FOR FUTURE - Il 9 ottobre lo SCIOPERO NAZIONALE PER IL CLIMA nel rispetto delle disposizioni di sicurezza per la protezione contro il CORONAVIRUS FRIDAYS FOR FUTURE - Il 9 ottobre lo SCIOPERO NAZIONALE PER IL CLIMA nel rispetto delle disposizioni di sicurezza per la protezione contro il CORONAVIRUS
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FRIDAYS FOR FUTURE – Il 9 ottobre lo SCIOPERO NAZIONALE PER IL CLIMA nel rispetto delle disposizioni di sicurezza per la protezione contro il CORONAVIRUS

FRIDAYS FOR FUTURE - Il 9 ottobre lo SCIOPERO NAZIONALE PER IL CLIMA nel rispetto delle disposizioni di sicurezza per la protezione contro il CORONAVIRUS FRIDAYS FOR FUTURE - Il 9 ottobre lo SCIOPERO NAZIONALE PER IL CLIMA nel rispetto delle disposizioni di sicurezza per la protezione contro il CORONAVIRUSFridays for Future proclama lo sciopero generale per venerdì 9 ottobre in tutte le città italiane. In ogni città si terranno scioperi e cortei studenteschi e il movimento per la salvaguardia dell’ambiente ha invitato tutte e tutti a scioperare da una giornata di scuola o di lavoro e ad unirsi alla mobilitazione della propria città, o organizzandone una da zero. Affinché l’adesione sia sicura per tutti, Fridays for Future si impegna a rispettare le disposizioni di sicurezza per la protezione contro il coronavirus. Le azioni varieranno di città in città in modo da poter garantire ovunque la sicurezza dei partecipanti.

  • Sarà garantitaun’adeguata informazione e sensibilizzazione degli utenti sulle misure igieniche e comportamentali utili a contenere la trasmissione del SARS-CoV-2, anche facendo appello al senso di responsabilità individuale. I messaggi saranno comprensibili ad eventuali utenti di altra nazionalità e potranno essere veicolati attraverso apposita segnaletica e cartellonistica, invio di informative agli iscritti, promozione e rinforzo del rispetto delle misure igieniche da parte del personale addetto.

  • L’utilizzo di mascherine a protezione delle vie respiratorie sarà obbligatorio in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale, fatte salve le eccezioni previste dalle disposizioni vigenti(bambini di età inferiore a 6 anni, soggetti con disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina e soggetti che interagiscono con i predetti).

  • Saranno riorganizzati gli spazi in modo da assicurare il mantenimento della distanza interpersonale di almeno 1 metro.Sono fatte salve le eccezioni previste dalle normative vigenti, la cui applicazione afferisce alla responsabilità dei singoli.

  • Saranno messi a disposizione degli utenti e degli addetti distributori di soluzioni disinfettanti per le mani

  • Sarà garantita comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale.

Siamo costretti a tornare in piazza per chiedere alle istituzioni di agire. La pandemia ha reso evidenti le contraddizioni del nostro sistema economico e sociale, costringendoci ad affrontare la realtà, ascoltare la scienza e trattare ogni situazione di emergenza come tale. Nonostante ciò, la crisi climatica continua ad essere ignorata e trascurata dalla classe politica. Nessun governo – men che meno quello italiano – ha cominciato ad affrontare in modo serio i numerosi richiami ed allarmi che la comunità scientifica ci ha fornito fino ad oggi. I politici hanno tutti gli strumenti per comprendere la portata esistenziale dell’emergenza ambientale, climatica ed ecologica che stiamo affrontando.  Gli incendi, gli uragani, la siccità, la distruzione dei raccolti, le alluvioni e le migrazioni stanno già oggi mietendo vittime e di anno in anno rendono la vita sempre più difficile a milioni di persone in tutto il mondo.

Perché tutto questo ancora non basta ai nostri politici per decidersi ad agire?

 

Perché tocca ancora noi – ragazzi, studenti, lavoratori – scendere in strada e cercare di scuoterli?

 

Perché questa decade è cruciale per la sopravvivenza della nostra società: le scelte che facciamo, le decisioni che prendiamo, le politiche che adottiamo saranno determinanti per il futuro delle prossime generazioni. Il 2020 deve essere l’anno dove cominciare ad implementare le giuste politiche di transizione ecologica, dove lavorare per avere una speranza di contenere il riscaldamento globale entro i + 1.5 gradi °C di aumento medio delle temperature globali rispetto ai livelli pre-industriali, evitando così le conseguenze peggiori della crisi climatica.

 

Ogni paese dovrà far e la sua parte, e rispettare gli Accordi di Parigi che ha sottoscritto per salvaguardare il nostro clima e conseguentemente il nostro Futuro su questo pianeta.

Come affermato da molti scienziati ed economisti, le misure per la ripartenza dopo il lockdown sono un’occasione irripetibile per avviare la riconversione ecologica, facendone lo strumento per risollevare l’economia – creando nuovi, diversi lavori – e risolvere al contempo i problemi sociali del nostro paese. Insieme a decine di esperti e associazioni, Fridays for Future ha raccolto nella campagna “Ritorno al Futuro” un gran numero di proposte concrete (https://ritornoalfuturo.org/le-proposte/) per il governo italiano, che tuttavia si sta muovendo nella direzione opposta, cercando di tornare alla “vecchia normalità”, il business as usual, incentivando l’economia basata sui combustibili fossili e spendendo denaro per ripristinare un passato malato e non per costruire un futuro migliore.

«Siamo ancora in tempo per cambiare tutto. – affermano con forza i Fridays for Future – Ma dobbiamo fare in fretta, e trattare la crisi climatica come una vera crisi. Abbiamo bisogno che la politica dia la priorità alla sopravvivenza dell’umanità piuttosto che all’avidità di pochi. Abbiamo bisogno di una legge di bilancio rivoluzionaria, di un’economia non più basata sul PIL ma sul benessere, di un’Europa che si impegni a ripagare il suo debito con il sud del mondo. Abbiamo bisogno di un Ritorno al Futuro. E per questo abbiamo bisogno che tutti si attivino in prima persona.»

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