Francesca Michielin su Spotify con la Stagione 2 di “Maschiacci”
Patriarcato. Quante volte si sente questa parola e quante volte se ne discute il sabato sera tra amici, nei talk, sui social. È un termine al giorno d’oggi inflazionato e di cui spesso se ne trascurano le effettive implicazioni socio culturali, sulle donne e le persone appartenenti alle minoranze. Ma gli effetti sono veri, proprio perché sottili e onnipresenti nella vita di tutti giorni, in cui si sperimenta il privilegio di un determinato sistema sociale. Ed è proprio il concetto di privilegio che viene analizzato, sviscerato e decostruito nella seconda stagione di Maschiacci, il podcast condotto da Francesca Michielin e prodotto da Dog-Ear in esclusiva su Spotify.
Maschiacci, infatti, è uno spazio per dare spazio. A chi vive nell’ombra costante degli stereotipi, dei limiti culturali, del patriarcato. Non è ancora da sapersi se siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione culturale e sociale, ma la lezione che possiamo trarre da Maschiacci è che solo costruendo una società in cui l’uguaglianza va di pari passo con la libertà, e in cui il genere di appartenenza sia solo una delle differenze esistenti tra gli esseri umani, si potrà dire di vivere in un mondo giusto.
Perché un giorno, termini come ingegnera, avvocata, e architetta saranno comuni. Perché un giorno anche i bagni degli uomini avranno i fasciatoi. E non leggeremo più titoli come “lei mette i pantaloni”, “lui fa il mammo”. E non sarà uno psichiatra a stabilire cosa è femminile e cosa no.
Così, Francesca Michielin ogni martedì nel corso di 12 puntate che conducono l’ascoltatore alla scoperta di un’infinità di voci e di storie di personalità differenti accomunate dagli stessi ideali come Alessandro Zan, Emma, e Claudio Marchisio, affronterà temi di estrema attualità, tutti all’insegna del dialogo, libero e aperto.
“‘Per cosa lottano le donne oggi?’ è stato il claim della prima stagione di Maschiacci, che torna questa volta ponendo la domanda in senso più ampio. ‘Da grandi privilegi derivano grandi responsabilità’ recita l’introduzione, perché è tempo di rimboccarsi le mani, tutti, tutte e tuttз, nessuno escluso, per un futuro (e un presente) più paritario e egualitario.” ha detto Francesca Michielin. “Al centro c’è sempre lui, lo strumento più potente: il linguaggio. Perché parlare bene è pensare bene, e viceversa. I protagonisti e le protagoniste della seconda stagione aiuteranno a dare spazio e visibilità a tutte le categorie marginalizzate, in un confronto continuo per abbracciare la complessità che caratterizza, e arricchisce, la nostra società.”
In attesa del primo episodio “Alessandro Zan”, disponibile da domani, ascolta qui il trailer della nuova stagione di Maschiacci, in esclusiva solo su Spotify. Una produzione Dog-Ear.