Francesca Cavallin: “La Bellezza riparta dalle scuole”
Per una rinascita nel dopo Covid si dovrà puntare non solo su digitalizzazione, svolta green, utilizzo delle nuove tecnologie e progresso ma sulla didattica e sull’educazione al Bello dei cittadini, sin dalla tenerissima età. È l’idea che Francesca Cavallin rivela agli organizzatori del Premio “Penisola Sorrentina” .
L’attrice veneta è tra i protagonisti del mondo del cinema, della tv e dell’audiovisivo che il Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”, il prestigioso riconoscimento diretto da Mario Esposito e presieduto da Luca Barbareschi, ha interpellato per creare nuove misure e nuove azioni connesse alla “Carta di Sorrento”, il documento programmatico licenziato lo scorso ottobre in occasione dei 25 anni della kermesse e dedicato al turismo, all’ambiente e alla cultura.
Laureata in Storia dell’arte a Padova, famosa attrice di cinema e serie televisive di successo (tra le tante “Il Generale Dalla Chiesa”, “Coco Chanel”, “Adriano Olivetti”, “Un medico in famiglia”, “Rocco Schiavone”, “La Compagnia del cigno”), la Cavallin utilizza la propria formazione culturale per riflettere sul futuro dell’Italia.
“Esiste quasi un paradosso nel nostro Paese. Si parla tanto di Bellezza ma non ancora c’è un pieno atteggiamento di consuetudine con il nostro patrimonio. Bisognerebbe partire dal basso. Auspico una educazione alla Bellezza, che parta dalle scuole in cui vengano sovvertite quelle posizioni per cui l’arte sarebbe difficile da comprendere, inutile e noiosa. Bisognerebbe aiutare i bambini sin da tenera età alla comprensione della storia dell’arte”, dichiara la Cavallin.
“La storia dell’arte è facile da comprendere, è divertente e soprattutto è utile, in quanto la valorizzazione del patrimonio culturale può avere un riscontro economico di grande impatto. Serve un potenziamento dello studio, in maniera giocosa, divertente, interattiva, facendo scoprire ai nostri ragazzi la potenzialità della Bellezza . Solo così si può creare un adeguato sistema in grado di incentivare le economie e le azioni concrete ed operative”, aggiunge l’attrice.
Tra i contributi, che porteranno nell’edizione 2021 del Premio ad un dibattito pubblico intorno alla “Carta di Sorrento”, il manifesto con cui la kermesse intende porre all’attenzione del legislatore e del decisore pubblico una serie di punti strategici, secondo l’attrice occorrerà porre l’accento su questo aspetto fondamentale, di natura pedagogica, formativa.
“Occorre un nuovo insegnamento, una nuova confezione di contenuti che garantisca un approccio in grado di restituire alle persone il valore pratico della storia dell’arte, la capacità di trasformarsi in lavoro. Inoltre l’esperienza della Bellezza potrà modificare gli atteggiamenti dal punto di vista etico, potrà cambiare il segno delle condotte di vita, offrendo maggiori strumenti di consapevolezza critica nei confronti della realtà. È un bagaglio di cui si avverte forte il bisogno, per discernerne tra il bene e il male ed esprimere un giudizio morale oltre una scelta adeguata su chi ci possa governare e guidare il Paese”, conclude Francesca Cavallin.