Festival “Giorni Felici”: gli ultimi appuntamenti con Roberto Latini ed Ascanio Celestini Festival “Giorni Felici”: gli ultimi appuntamenti con Roberto Latini ed Ascanio Celestini
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Festival “Giorni Felici”: gli ultimi appuntamenti con Roberto Latini ed Ascanio Celestini

Festival “Giorni Felici”: gli ultimi appuntamenti con Roberto Latini ed Ascanio Celestini Festival “Giorni Felici”: gli ultimi appuntamenti con Roberto Latini ed Ascanio CelestiniIl festival “Giorni Felici” giunge al termine, dopo una lunga maratona di spettacoli e performance in giro per la Maremma, con due artisti eccellenti del teatro italiano come Roberto Latini ed Ascanio Celestini.

Venerdì 9 settembre, alle ore 21:15, alla Miniera Ravi-Marchi (Gavorrano) Roberto Latini porterà in scena il suo speciale adattamento del “Cantico dei Cantici”: uno dei testi più antichi di tutte le letterature, pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi, un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito.

Lo spettacolo (adattamento, interpretazione e regia di Roberto Latini; musiche e suoni Gianluca Misiti, luci Max Mugnai) è una traduzione non alla lettera ma “di sensazione”, di sentimento, che il regista, attore e drammaturgo romano ha provato durante la lettura di queste pagine: “Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature – commenta Latini – Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci insieme”.

Un testo che “se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi – si evince dalle note di regia – smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando a parallelismi, quasi incoscientemente, se lo si dice senza pretesa di cercare altri significati, se si prova a non far caso a chi è che parla, ma solo a quel che dice, senza badare a quale sia la divisione dei capitoli, le parti, se si prova a stare nel suo movimento interno, nella sua sospensione, può apparirci all’improvviso, col suo profumo, come in una dimensione onirica, non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e accompagnano”.

Sabato 10 settembre, ultimo spettacolo in rassegna è “Parassiti” di Ascanio Celestini (con Gianluca Casadei alla Fisarmonica), al Chiostro di Sant’Agostino di Massa Marittina (ore 21:15): un diario scritto nei giorni di pandemia che fotografano e descrivono un’umanità disorientata costretta a una nuova interpretazione dell’esistenza e di tutto ciò che essa comporta.

“Siamo stati presi di sorpresa dalla pandemia, ma l’abbiamo interpretata – spiega Ascanio Celestini – Ci hanno mostrato la fotografia del parassita e anche i numeri, le carte geografiche che cambiano colore con la diffusione del virus e i grafici. Abbiamo un’idea razionale della malattia. La gestiamo così bene che qualcuno la sta persino negando. Ma quel numero così alto di morti ci ha disorientato. E all’inizio abbiamo pensato che fosse proprio il numero, la quantità. E invece è una questione di qualità. Non siamo più preparati per la morte. I cadaveri non ci fanno una grande impressione. Non ci perturbano più di tanto. Ma siamo sconvolti dal nulla che se li porta via. Non sappiamo che fare. E se ci tolgono il corpo del defunto siamo completamente spaesati. Mia madre e mia nonna avrebbero messo in moto tutta una serie di riti piccoli e grandi, consapevoli e inconsapevoli. Avrebbero saputo cosa cucinare e come, cosa bere e mangiare, chi chiamare e quali parole dirgli, come e dove e quando pregare. Noi no. Noi abbiamo bisogno delle cose materiali. Senza il corpo del morto restiamo immobili con la testa vuota. Così mi sono messo a raccontare e a scrivere. A fare qualcosa che non avesse un corpo. Perché il lutto è immateriale come la memoria, le parole, i sogni”.

Giorni Felici, un festival e un titolo nati nel 2021 da una visione positiva di Eugenio Allegri fiducioso (a lui è dedicata l’edizione del 2022), dopo il periodo di pandemia, in una ripresa dell’attività teatrale e del suo benefico effetto sulle persone: un teatro che emozioni e faccia riflettere, che “spiazzi”, anche, e stimoli idee.

Un festival nato nel contesto della stagione teatrale di Follonica ma che gli organizzatori di Ad Arte Spettacoli, insieme ad Allegri, hanno voluto diffondere sul territorio circostante, facendone anche un progetto di promozione culturale del territorio, quel territorio omogeneo che corrisponde più o meno alla zona delle Colline Metallifere e che è oggi rappresentato dall’Ambito Turistico Maremma Toscana Area Nord.

Il festival è organizzato da Ad Arte Spettacoli e sostenuto dall’ Ambito Turistico Maremma Toscana Area Nord, Comune di Gavorrano e Parco nazionale delle Colline Metallifere.

 

Programma completo: http://www.adartespettacoli.it/giornifelici-2022/

Info e prevendite: http://www.adartespettacoli.it/

Ufficio turistico I.A.T. di Follonica: via Roma 49 – Tel. 0566 52012

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