"Ferro e ruggine". Il dissenso al black mood dei social firmato Nuju "Ferro e ruggine". Il dissenso al black mood dei social firmato Nuju

“Ferro e ruggine”. Il dissenso al black mood dei social firmato Nuju

"Ferro e ruggine". Il dissenso al black mood dei social firmato Nuju "Ferro e ruggine". Il dissenso al black mood dei social firmato NujuE’ online Ferro e ruggine dei Nuju, singolo e videoclip,  prima di una serie di tappe di un viaggio che porterà la band bolognese, di origine calabrese, al nuovo album nella primavera 2021.

Ferro e ruggine è un brano denso di un ritmo incalzante e di una melodia che arriva direttamente alla pancia.  Un contributo in musica da parte della band ad una più ampia riflessione sull’impatto dei social sulla nostra quotidianità.

In un mondo in cui da animali sociali ci siamo inevitabilmente trasformati in animali social, i Nuju tornano alle proprie sonorità più etniche e world per denunciare l’ombra di negatività che imperversa sulla rete e verso la quale è diventato ormai imprescindibile opporsi: “sprigionare in un istante solo ciò che penso…. tutto il mio dissenso”.

Il video, un gioco di macchie di colore che si inseguono nel dipingere volti, urla e fughe verso un mondo migliore, è stato disegnato e montato dal fumettista e videomaker Lorenzo Menini, ormai partner storico della band.

Con alle spalle un percorso artistico che viaggia ormai dal 2009 (qui la bio completa), i Nuju hanno sempre abbinato l’impegno sui contenuti sociali e di riflessione politica ad una ricerca senza confini e pregiudizi, fra rock e musica etnica, sfociando in un vero e proprio genere urbano meticcio.

Fabrizio Cariati: voce, synth, cori
Marco “Goran” Ambrosi: chitarre, bouzouki
Davide “Ferro” Ferretti: batteria, percussioni
Gianluca Calò: basso
Lorenzo Iori: violino e synth

Registrato da Andrea Rovacchi al Bunker Studio di Rubiera (RE)
Mixato da Andrea Rovacchi al Sonic Temple Studio di Parma
Assistente di studio Lorenzo Iori
Masterizzato da Andrea Rovacchi
Produzione artistica di Andrea Rovacchi

Testo di Fabrizio Cariati
Musica di Marco Ambrosi e Fabrizio Cariati

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