Fabrizio Gifuni, "Con il vostro irridente silenzio", l’insieme delle carte scritte da Aldo Moro nei 55 giorni della sua prigionia Fabrizio Gifuni, "Con il vostro irridente silenzio", l’insieme delle carte scritte da Aldo Moro nei 55 giorni della sua prigionia
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Fabrizio Gifuni, “Con il vostro irridente silenzio”, l’insieme delle carte scritte da Aldo Moro nei 55 giorni della sua prigionia

Fabrizio Gifuni, "Con il vostro irridente silenzio", l’insieme delle carte scritte da Aldo Moro nei 55 giorni della sua prigionia Fabrizio Gifuni, "Con il vostro irridente silenzio", l’insieme delle carte scritte da Aldo Moro nei 55 giorni della sua prigioniaAldo Moro, durante la prigionia, parla, ricorda, scrive, risponde, interroga, confessa, accusa e si congeda. Moltiplica le parole su carta: scrive lettere, si rivolge ai familiari, agli amici, ai colleghi di partito, ai rappresentanti delle istituzioni; annota brevi disposizioni testamentarie. E insieme compone un lungo testo politico, storico, personale – il cosiddetto memoriale – partendo dalle domande poste dai suoi carcerieri. Le lettere e il memoriale sono le ultime parole di Moro, l’insieme delle carte scritte nei 55 giorni della sua prigionia: quelle ritrovate o, meglio, quelle fino a noi pervenute. Un fiume di parole inarrestabile che si cercò subito di arginare, silenziare, mistificare, irridere. Moro non è Moro, veniva detto. La stampa, in modo pressoché unanime, martellò l’opinione pubblica sconfessando le sue parole, mentre Moro urlava dal carcere il proprio sdegno per quest’ulteriore crudele tortura. A distanza di quarant’anni il destino di queste carte non è molto cambiato. Poche persone le hanno davvero lette, molti hanno scelto di dimenticarle. I corpi a cui non riusciamo a dare degna sepoltura tornano però periodicamente a far sentire la propria voce. Le lettere e il memoriale sono oggi due presenze fantasmatiche, il corpo di Moro è lo spettro che ancora occupa il palcoscenico della nostra storia di ombre.

Dopo aver lavorato sui testi pubblici e privati di Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini – in due spettacoli struggenti e feroci – e riannodando una lacerante “antibiografia della nazione”, Fabrizio Gifuni, attraverso un doloroso e ostinato lavoro di drammaturgia, si confronta con lo scritto più scabro e nudo della storia d’Italia.

L’incontro

Mercoledì 7 ottobre, ore 17, al Chiostro Nina Vinchi, Fabrizio Gifuni incontra il pubblico per approfondire i temi dello spettacolo. Modera Anna Piletti.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su www.piccoloteatro.org

Piccolo Teatro Grassi (Via Rovello, 2 – M1 Cordusio), dal 6 al 17 ottobre 2020

Con il vostro irridente silenzio

Studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo Moro

Ideazione, drammaturgia e interpretazione Fabrizio Gifuni

Si ringraziano Nicola Lagioia e il Salone internazionale del Libro di Torino,

Christian Raimo per la collaborazione

Francesco Maria Biscione e Miguel Gotor per la consulenza storica

Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16.

Lunedì riposo.

Durata: 100 minuti senza intervallo

Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro

Informazioni e prenotazioni 0242411889 – www.piccoloteatro.org

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