Fabri Fibra al Tuscany Hall di Firenze
Inizio ore 21. I biglietti – parterre in piedi 39 euro, galleria numerata 49 euro – sono disponibili sul sito www.bitconcerti.it, su www.ticketone.it (tel. 892.101) e nei punti Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita – tel. 055.210804).
Fabri Fibra e il fidato dj Double S ripercorreranno i successi che hanno segnato i 20 anni di carriera del rapper italiano a partire da “Dalla A alla Z” e “Applausi per Fibra” passando per “Pamplona” e “Tranne te” fino ad arrivare a “Propaganda” con Colapesce Dimartino (per settimane ai primi posti della classifica Earone e già certificato Platino) e il nuovo singolo “Stelle” con la collaborazione di Maurizio Carucci (cantautore e frontman degli Ex-Otago), brani che fanno parte dell’ultimo disco di Fabri Fibra “Caos” (disco certificato Platino che è stato stabile per 10 settimane consecutive nella Top10 della classifica italiana).
Fibra lo aveva dichiarato fin dall’inizio che questo tour sarebbe stato un vero e proprio show Rap (“per me un concerto rap è quello dove sul palco ci sono solo due elementi: il DJ e un microfono”) e il suo pubblico ha non solo apprezzato ma completamente condiviso con lui lo spettacolo, partecipando senza mai fermarsi, città dopo città, sera dopo sera, ad una vera e propria liturgia di quasi due ore dove il rapper cerimoniere snocciola canzone dopo canzone i successi della sua ventennale carriera.
“Caos” (l’immagine della copertina, scattata sulla spiaggia di Grado, richiama un raro momento di pace raccontato in un film drammatico che si intitola “Galveston”) è un modo per mettere ordine dove c’è disordine (“Dopo anni di assenza dalle scene, avevo bisogno di tornare per mettere fine a quel caos interiore” racconta Fibra parlando della title track già certificata platino).
17 canzoni che si sono ritrovate a parlare l’una con l’altra, episodi di una serie i cui temi centrali vanno dal successo e i suoi risvolti (“Amici o Nemici”), al ritorno nel rap game (“Goodfellas”, “Sulla Giostra”, “Demo nello stereo”) dalla fotografia dell’elettore disilluso (“Propaganda”) alla critica verso una società sempre più consumista (“El Diablo”), passando attraverso capitoli come “Cocaine” (“butto un po’ di politicamente scorretto nel rap game per vedere che effetto fa e non potevano che esserci due veri pistoleri del rap italiano a chiudere il pezzo”) e “Noia” (su un tappeto sonoro costruito su un sample di Miles Davis Fibra racconta “la noia che ti assale quando sei vittima della routine, anche quando dorata” chiudendo il brano con una perla di saggezza di Charles Bukowski), “Brutto Figlio Di” (“una critica alla società attuale”) e “Stelle” (“ripensare a quelle estati sul lungomare tra discoteche e palme”), “Pronto al Peggio” e “Fumo erba” (“volevo scrivere un pezzo che criticasse gli effetti negativi della marijuana dopo un uso prolungato”), “Nessuno” (“una storia di stalking narrata in prima persona”) e “Liberi” (“una canzone che parla dell’importanza di affrontare certi “momenti no” senza sentirsi dei perdenti”).
L’album si apre e chiude con un intro (che si apre con la voce di Gino Paoli che canta “Il cielo in una stanza”) e un outro (“qualcosa che ormai non si fa più dato che nessuno ascolta più i dischi per intero”) che prima tracciano il punto della situazione raccontando in pochi versi tutta la discografia di Fibra fino ad oggi e poi chiudono il disco ringraziando tutti quelli che hanno collaborato alla sua nascita, raccogliendo come in un puzzle, Guè e Salmo, Marracash, Colapesce e Dimartino, Francesca Michielin, Rose Villain, Ketama126, Neffa, Lazza, Madame e Maurizio Carucci degli Ex-Otago, artisti chiamati da Fibra a collaborare a questo decimo disco della sua carriera perché “le canzoni mi sembrava avessero bisogno di loro per essere complete”.
“Il rap mi ha veramente dato tanto.
Solo grazie alla mia capacità di scrivere rime, farmi spazio con una penna, ho avuto modo di incontrare grandi artisti, collaborare con i miei miti del rap e avere oggi nel mio disco i più grandi rapper e artisti della scena. È una grande soddisfazione e lo devo solo a quello che ho dato io al rap e Il rap ora mi sta dando indietro. Oggi voglio essere d’esempio per tutti quelli che vogliono seguire la strada del rap”.
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