Entra nel vivo degli eventi la VI Edizione di ROMA GLOCAL BRIGHTNESS
Dal 17 al 19 dicembre entra nel vivo Roma Glocal Brightness, l’exhibition di light art, urban light e video illuminazioni, prodotta da Luci Ombre e diretta da Diego Labonia, che dal 2015 porta a Roma opere di luce site specific firmate da artisti visivi e light designer nazionali e internazionali.
Giunto alla sesta edizione, l’exhibition continua la sperimentazione di convivenza tra opere d’arte e ambiente urbano.
“Quest’anno abbiamo deciso di agire in un’area più circoscritta – nell’area compresa tra Torpignattara e Malatesta – un percorso più breve che ogni spettatore può personalizzare; come per le passate edizioni, non esiste infatti un modo di fruizione, bensì tanti quanti saranno gli spettatori.
Nella composizione del programma, la scelta è ricaduta su artisti affermati a livello internazionale e perlopiù residenti nell’area romana, conoscenze di lunga data che ogni edizione hanno presentato progetti sempre interessanti e che ben si sposavano con la filosofia di RGB.
Anche quest’anno abbiamo puntato sulla produzione di alcune nuove opere – RGB Collective, Motorefisico e Daniele Spanò – studi di nuovi progetti che iniziano ad esistere grazie a RGB”_ annota il direttore artistico Diego Labonia.
Il ”lightmotiv” di quest’anno, lo slogan di RGB in questa edizione, è NO FEAR, espressione di coraggio, in quanto l’arte non ha paura, altrimenti non sarebbe tale.
Gli artisti non hanno paura, sennò non sarebbero tali.
L’intento è comunicare a pubblico e cittadini il messaggio che la paura non deve mai prevalere.
“No fear” è espressione di coraggio.
Si può avere timore e prendere le dovute precauzioni, ma non bisogna mai farsi condizionare;
le paure, seppur legittime, vanno sempre messe in discussione e affrontate.
“Il sistema in cui viviamo si basa sull’incutere paure di ogni sorta e forma, paure che prendono piede dentro di noi, paure indotte che si vanno a sommare alle paure ataviche che ogni essere umano ha e con le quali deve imparare a convivere”_ continua Diego Labonia. “Quest’ultime, che sono paure utili per conoscersi e accettarsi, vengono scalzate da quelle indotte, distogliendoci dai sentimenti veri e quindi obnubilando la nostra sostanza fatta di paure vere e intime.”
Dopo l’inaugurazione con ANALEMMA, l’installazione ad opera dell’artista di fama internazionale YASUHIRO CHIDA, visibile fino al 19 dicembre all’Arena Aurora a Torpignattara, e la live-performance MAZE a cura della compagnia UNTERWASSER al Centrale Preneste, dal 17 al 19 dicembre il Festival entra nel vivo degli eventi, con tre giorni di installazioni ed opere visive.
Da DUETTO di QUIET ENSEMBLE, un’installazione robotica che sottolinea l’anima nascosta negli oggetti apparentemente inanimati. Un concerto sinfonico e balletto meccanico di due fari motorizzati. Intimo, in un crescendo dinamico e ritmico coinvolgente, linee di luce e sonorità nascoste si sfiorano, vengono rivelate; a HOLE IN HOLE di RGB Collective composto per l’occasione da Tiago Branchini, Diego Labonia e Ipologica, che sperimenta il connubio e la convivenza nello stesso attimo e luogo tra reale e irreale. Tutto ciò che viviamo ha sempre una parte di “reale”, quindi oggettiva, ed una parte che modifichiamo utilizzando i nostri sensi e tramite la nostra cultura, che possiamo definire soggettiva e quindi “irreale” . Lo spettatore verrà stimolato sia a livello ottico che acustico. Il suono, anzi i suoni, saranno percepiti tramite una cuffia in modo da creare una concentrazione ottimale tra lo spettatore e gli impulsi che l’opera trasmette, sarà il pubblico a decodificare, sincronizzare e a muovere l’opera in modo estremamente naturale.
Tre viaggi ed un unico arrivo, tre percorsi differenti, tre possibilità che portano allo stesso risultato finale come piccolo esempio che per arrivare a qualcosa non esiste un modo ma più modi che sono costruiti da azioni, sensazioni, possibilità, estemporaneità, culture, stati d’animo, irregolarità e precisioni diverse da terrestre a terrestre.
Ci si immerge nell’ULTIMO MOVIMENTO-Le imprese contano ben poco di fronte alle intemperie, installazione multimediale di Daniele Spanò, che si presenta come un dispositivo immersivo multisensoriale. Luce, video e suono si scambiano funzionalità e competenze nel tentativo continuo di disorientare gli spettatori deviarne gli sguardi e le certezze generando non uno ma molteplici fuochi di attenzione. Una polifonia per differenti linguaggi e in cui lo spazio è il vero protagonista.
Si passa poi all’opera di videoilluminazione realizzata da MOTOREFISICO – Quinta Parete, che tradurrà le onde sonore in paesaggi geometrici. Le complesse trame optical, realizzate tramite movimenti luminosi veloci e intermittenti, interesseranno le facciate cieche di quattro imponenti palazzi. Tra le quattro pareti inermi dello spazio urbano compreso tra via del
Pigneto e via Lodovico Pavoni, l’intervento artistico dei MOTOREFISICO prova ad immaginare mondi astratti governati dal Solver, tra implosioni ed esplosioni di tracce geometriche che si sviluppano grazie alla replica delle leggi fisiche reali in uno spazio fisico virtuale.
Ancora LATENTSCAPE di Franz Rosati, un progetto di new media art che raffigura l’esplorazione di paesaggi e territori virtuali. E’ realizzato per essere esposto come serie di opere d’arte digitali, installazione site-specific o eseguito come un concerto audiovisivo. La dimensione immateriale raffigurata osserva se stessa ed esplora i territori sconfinati, dove i flussi di pixel prendono la forma di crepe, erosioni, montagne e colori, mentre texture e suoni sono la rappresentazione virtuale dei ricordi e delle emozioni che il territorio esprime attraverso le sue forme.
In ZERO, Luca Mauceri trae ispirazione da un motivo iconografico buddista: i grandi occhi dipinti sugli stupa nepalesi che rappresentano la vista interiore. Gli occhi, in questo caso, simboleggiano l’unione indissolubile tra uomo e natura. La scelta di “umanizzare” l’ambiente naturale, come ad esempio un bosco, è utilizzata per ricordare la simbiosi dell’uomo con l’ambiente. I grandi occhi dipinti sulla stupa sono rappresentati anche con il simbolo dell’Uno, il tutto di cui facciamo parte. Quest’opera è un invito ad esserne consapevoli.
Il gruppo di artisti di OverLAB Project, invece, presentano A TRUE STORY, un’esperienza del paradosso spazio temporale dei nostri giorni dove la realtà si unisce alla sua rappresentazione nello stesso istante. Una pianta che si libera lentamente dal ghiaccio che la imprigiona è il video proiettato su di un telo dal quale fuoriescono delle gocce d’acqua raccolte da una vasca come se l’evento si svolgesse realmente nel momento in cui lo spettatore guarda il video. Alberto Novello propone INSPIRALS, il nome che l’astrofisica dà alle stelle binarie che perdono energia e spiraleggiano verso l’altro fondendosi in una sola. In modo simile, per questa performance dal vivo è stata sviluppata una tecnica innovativa per fondere l’immagine di un monitor CRT analogico con proiezioni laser. Il suono che si sente è lo stesso segnale che compone le immagini, per mantenere un materiale coerente e sincrono sia per la stimolazione uditiva che stimolazione visiva. Infine, Simone Palma e Raffaele Settembre con INSIDEOUT, danno vita ad una videoinstallazione che indaga lo spazio interiore di ciascuno di noi, ossia quel luogo senza confini né limiti in cui alberga la nostra essenza, in cui immergerci per esplorarne le parti ancora sconosciute o in cui fare ritorno per ritrovare se stessi.
Spazio poi ai WORKSHOP IN COLLABORAZIONE CON IL MASTER IN LIGHTING DESIGN del Dipartimento di Architettura e Progetto dell’Università Sapienza.
Sabato 18 dicembre h 10:30 presso la Ex Sala Consiliare Marranella (Piazza della Marranella 2) si terrà la conferenza annuale di RGB. La conferenza prenderà il via dalla presentazione del progetto di ricerca a cura della dott.ssa Martina Frattura “A Beautiful Light” (Architectural Lighting Designer); seguiranno poi gli interventi di Stefano Catucci (docente di Estetica presso la Facoltà di Architettura di Roma La Sapienza); Marco Frascarolo (Lighting designer e docente di illuminotecnica presso il dipartimento di Architettura di Roma Tre); Diego Labonia (Direttore artistico RGB), Cristina Boeri (Architetto, ricercatrice e docente presso il Laboratorio Colore del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano); Gisella Gellini (Architetto, ricercatrice della cultura della luce e docente al Politecnico di Milano corso “Light Art e Design della Luce”) e di alcuni degli artisti ospiti di questa edizione.
A seguire il WORKSHOP a cura di ALBERTO NOVELLO, in cui verranno illustrate le configurazioni hardware di base per un live show audiovisivo analogico, i partecipanti potranno costruire diversi modelli matematici per ottenere vari risultati estatici dalle semplici curve di Lissajous, a sistemi rotanti formati da cornici e facce indipendenti, a patterns di Moire’ fino alla modellizzazione 3d.