Elena Arvigo in “ELENA” di Ghiannis Ritsos al teatro di Villa Torlonia
Lo spettacolo Elena, diretto e interpretato da Elena Arvigo, rappresenta un’opera profondamente radicata nella tradizione poetica greca e nel pensiero universale, capace di risvegliare domande esistenziali senza tempo. Questo adattamento, tratto dal poemetto di Ghiannis Ritsos, si addentra nell’animo umano, attraverso il mito di Elena di Sparta, simbolo di desiderio, bellezza e conflitto. La produzione incarna non solo il mito classico ma ne esplora il ribaltamento, offrendoci una nuova e intensa riflessione sulla condizione umana.
Svelare il fascino di questa rappresentazione è un’occasione per immergersi in un viaggio tra passato e presente, fatto di poesia, teatro e introspezione. Scopriamo insieme il cuore pulsante di questa produzione teatrale unica.
Chi è Ghiannis Ritsos? Una breve introduzione all’autore
Ghiannis Ritsos (1909–1990) è stato una delle voci più autorevoli e celebri della Grecia del XX secolo. Poeta, drammaturgo e combattente politico, Ritsos ha vissuto in prima persona le sofferenze del suo popolo: dalle battaglie civili alla povertà estrema, fino alla repressione politica. La sua opera è intrisa di un raro equilibrio tra impegno civile e introspezione poetica.
In particolare, Elena appartiene alla raccolta intitolata “Quarta Dimensione”, una serie di monologhi drammatici in cui l’autore reinterpreta i grandi miti della tradizione classica. I suoi versi non sono solo esercizi estetici, ma un modo per rinnovare il significato dei miti, trasformandoli in strumenti per esplorare le tematiche eterne dell’essere umano: la perdita, la memoria, la bellezza e la resistenza.
La storia di Elena: dal mito alla rilettura moderna
La figura di Elena di Sparta, spesso conosciuta come causa mitica della Guerra di Troia, è sempre stata avvolta da un dualismo affascinante. Da un lato, viene celebrata per la sua incomparabile bellezza; dall’altro, è accusata di aver scatenato una delle guerre più celebri della mitologia greca. Ma chi è davvero Elena? È complice o vittima? È un simbolo di potenza o di inganno?
Nell’adattamento di Ritsos, Elena diventa una donna vecchia, fragile, immersa nella riflessione e nei ricordi. Non c’è più spazio per le lodi o le accuse; ciò che emerge è la vulnerabilità dell’essere umano di fronte al tempo, alla memoria e alla perdita di senso. Questo monologo drammatico ci restituisce una Elena disincantata, lontana dall’eroina tradizionale: una donna autentica, capace di svelare l’umanità nascosta dietro il mito.
Elena Arvigo: l’interprete e il suo intenso viaggio teatrale
Elena Arvigo, attrice e regista eclettica, è conosciuta per la sua sensibilità nell’affrontare tematiche complesse e personaggi femminili di grande profondità. La sua carriera, costellata di successi teatrali e riconoscimenti come il Premio Nazionale Le Maschere del Teatro Italiano 2023, riflette un’attenzione costante verso l’indagine dell’animo umano.
Nella sua interpretazione di Elena, Arvigo porta sul palco un’intensità quasi palpabile, scavando nel testo di Ritsos con una consapevolezza unica. Accompagnata dalla talentuosa cantante e attrice Monica Santoro, Arvigo dà vita a uno spettacolo che non è solo una rappresentazione del mito, ma un atto di resistenza poetica e politica.
Un teatro di collaborazioni artistiche
La produzione di Elena è il risultato di un lavoro corale che vede la partecipazione di grandi talenti. Le scene e i costumi, curati da Elena Arvigo in collaborazione con Maria Alessandra Giuri, riflettono una cura estetica che cattura lo spettatore, immergendolo in un’atmosfera sospesa tra mito e contemporaneità. Il contributo di Luigi Chiaromonte nel disegno delle luci, insieme al lavoro dei tecnici Victoria de Campora e Andrea Iacopino, arricchisce ulteriormente l’esperienza visiva dello spettatore.
Lo spettacolo è una produzione del Teatro Out Off, in collaborazione con l’Associazione Santa Rita & Jack Teatro, un chiaro esempio di come il teatro contemporaneo nasca dalla sinergia di diversi linguaggi artistici.
Il simbolismo di “Resistere senza Speranza”
Uno dei temi centrali dello spettacolo è il concetto di “resistenza senza speranza”, una frase che racchiude la visione poetica di Ritsos. Nel monologo di Elena, emerge un elogio alla bellezza di tutti quei momenti apparentemente insignificanti che rendono la vita degna di essere vissuta, nonostante la sofferenza o l’assenza di senso.
Questo messaggio risuona profondamente in un’epoca contemporanea, dove spesso il valore della resistenza interiore viene sottovalutato. Elena ci invita a riflettere su quanto la bellezza della vita risieda nella capacità di affrontare le avversità con dignità, anche quando tutto sembra perduto.
Il mito come specchio dell’umano
Il teatro, per sua natura, è un luogo di incontro tra passato e presente, una forma d’arte in cui il mito diventa uno specchio della condizione umana. Ritsos, attraverso le parole di Elena, ci ricorda che il mito non appartiene solo al passato, ma può essere reinterpretato per parlare delle sfide moderne. Il palco diventa così un laboratorio di pensiero, in cui lo spettatore può confrontarsi con domande universali: Qual è il significato della bellezza? Chi sono i veri eroi? Cosa rimane dopo la guerra?
Il progetto “Le Imperdonabili”
Lo spettacolo Elena fa parte del progetto “Le Imperdonabili”, avviato da Elena Arvigo nel 2013. Questo progetto si concentra su figure femminili, reali o mitologiche, spesso considerate “scomode” per il loro tempo. Attraverso questo lavoro, l’attrice dà voce a donne che si sono opposte al conformismo e all’oblio, trasformando il teatro in un atto di resistenza culturale e politica.
Elena: Dove e Quando
Lo spettacolo approda al suggestivo Teatro Villa Torlonia di Roma, dal 30 gennaio al 2 febbraio 2025. Questo spazio intimo e poetico rappresenta la cornice ideale per un’opera che invita il pubblico a un dialogo profondo con il mito e con se stessi.
- Orari: Giovedì, Venerdì e Sabato alle 20:00; domenica alle 18:00.
- Costo dei biglietti: 15 euro (intero), 10 euro (ridotto).
- Acquisto biglietti: Online su vivaticket.it o presso la biglietteria.