EFFETTO VENEZIA 2022 – Il programma di oggi
Effetto Venezia 2022 ospita la mostra “Il gioco della natura”, a cura di Gaia Bindi, che propone 16 opere d’arte, tra installazioni e video, realizzate da 21 artisti emergenti. Con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Allestimento a cura di Alessandro Scilipoti.
La mostra si sviluppa come un itinerario a piedi nelle strade del celebre e popoloso quartiere della Venezia livornese, camminando per le quali il visitatore sarà invitato a seguire un percorso che si ispira al famoso Gioco dell’oca, proposto qui in chiave ecologica. La mostra ha infatti per tema la Natura nelle sue multiformi componenti e il cammino espositivo, organizzato a tappe, è finalizzato alla sensibilizzazione ambientale: ogni tappa presenta in modo ludico e divertente un argomento riferito all’ecosistema in cui viviamo, che oggi chiede sempre maggiore attenzione e nuova consapevolezza.
In ogni stazione del gioco sarà presente un cartello ben visibile che pone una domanda semplice (per esempio: “A cosa servono le erbacce?”, “Cosa pensano gli alberi?”, “In natura, l’unione fa la forza?”), a cui il visitatore è invitato a dare una risposta guardando l’opera d’arte collocata a fianco, riflettendo sull’immagine che propone e, talvolta, interagendo con essa. Nello stesso cartello, sotto il numero che identifica la tappa del gioco e la relativa domanda, comparirà indicato il nome dell’autore dell’opera, il titolo (con tecnica e misure) e un breve testo critico. Per completare l’intero percorso, il visitatore-giocatore sarà guidato nel suo cammino da segnali visivi e da un pieghevole, distribuito gratuitamente, che servirà come mappa geo-concettuale per seguire l’esposizione, dove saranno riportate tutte le opere e i testi pubblicati nella cartellonistica. I contenuti della brochure saranno resi disponibili al pubblico anche tramite QRcode per una fruizione personale sullo smartphone.
Gli artisti presenti all’esposizione sono Nico Angiuli, Margherita Bertoli, Benedetta Chiari e Elisa Pietracito, Mohammad Fallah, Pamela Gori e Eva Sauer, Giulia Guidicelli e Federica Vaia, Rocco Lopardo e Giovanni Marino, Jasmine Morandini, Pengpeng Wang, Robert Pettena, Qiu Yi, Marco Signorini, Simoncini.Tangi, Zoya Shookohi, Marta Travaini, Zhang Yun.
In accordo con la finalità dell’esposizione, tutte le opere e l’allestimento saranno realizzati in materiali naturali, riciclabili o biodegradabili. A mostra conclusa è prevista la realizzazione di un video dell’evento espositivo e la pubblicazione di un catalogo a stampa, che presenterà le fotografie delle opere installate nel contesto urbano, i testi istituzionali degli enti coinvolti e quelli inclusi nella brochure, con un saggio critico introduttivo del curatore della mostra.
La curatrice
Docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, Gaia Bindi è stata borsista della Fondazione di studi di storia dell’arte Roberto Longhi di Firenze, ha lavorato al Museo Marino Marini, agli Archivi Alinari di Firenze e al Musée Picasso di Parigi. Ha collaborato con numerosi critici (tra cui Jean Clair e Maurizio Fagiolo dell’Arco) per la realizzazione di esposizioni internazionali. Dal 1995 ha tenuto seminari, conferenze e organizzato mostre e convegni presso numerose istituzioni italiane e internazionali. Al lavoro di storica dell’arte affianca da sempre quello di critica, con particolare attenzione ai giovani artisti e all’arte emergente. Come giornalista ha collaborato con il quotidiano “La Stampa” e con riviste come “Arte” (Cairo Editore), “Inside”, “Artribune”, “PEM” (Treccani). Come critico d’arte, negli ultimi dieci anni si è occupata particolarmente di tematiche ecologiche nell’arte contemporanea. Dal 2009 è consulente scientifico del Parco Arte Vivente – Centro sperimentale di arte contemporanea di Torino. Ha insegnato Arte ambientale al Master in arti visive della Libera Accademia di Belle arti di Firenze e tenuto conferenze su queste tematiche in varie istituzioni italiane a straniera. Ha scritto saggi come Piero Gilardi. La tempesta perfetta (Prearo, Milano 2018); Arte, ambiente, ecologia (Postmedia, Milano 2019).
LE OPERE | GLI ARTISTI
Postazione 1_via Borra, Scali degli Isolotti
Pengpeng Wang
Moon, 2022
acciaio inox, 150 x 150 x 150 cm
La Luna che ci guarda ogni notte diventa una scultura specchiante in grado di trattenere le immagini degli uomini e dell’ambiente che li circonda. Realizzata in acciaio inox, è appoggiata delicatamente al suolo e splende come un cristallo: cattura in sogno la vita del mondo, nella luce, nel colore e nel movimento
Pengpeng Wang (1991) è nato a Heilongjiang, in Cina. Ha studiato Disegno Industriale presso l’Università di Tecnologia Chimica di Pechino e durante il periodo di laurea ha seguito un Erasmus a Taiwan. Si è trasferito in Italia nel 2016, studiando al Biennio di Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, conseguendo il diploma nel 2019. Ha seguito il Master Progettare Cultura. Arte, Design, Imprese Culturali nel 2019-2020, sotto la formazione congiunta dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Politecnico di Milano; nel 2020 ha iniziato il Dottorato di Ricerca in Storia dell’Arte, Estetica, Linguaggi dell’Immagine presso l’Università degli Studi di Salerno con Borsa di studio finanziata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Nel 2019 ha anche fondato una società internazionale di arte e cultura a Pechino di cui è direttore esecutivo. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, unitamente alla segnalazione in premi e concorsi in tutto il mondo.
Postazione 2_Palazzo Huigens, opera 1
Marco Signorini
Nature, a return, 2016-2022
frame da video
Dal 2013 l’artista porta avanti il progetto Anagram, un processo di produzione fotografica con l’utilizzo di software informatici e algoritmi. Nature, a return è un’opera composta da una stratificazione di immagini instabili che appaiono e se ne vanno, sembrano conosciute ma non ne danno certezza. Sospeso tra realtà e immaginazione, il paesaggio diventa una questione universale, di un tempo senza tempo che chiede attenzione.
Marco Signorini (1962), vive e lavora a Firenze, dove tiene la cattedra di Fotografia all’Accademia di Belle Arti. Ha all’attivo varie personali e collettive in Italia e all’estero. Ha esposto al Fotomuseum di Winterthur (2005), al SK Stiftung Kultur di Colonia (2006) e il Centre d’Art Ville Nei Liicht a Dudelange (2012). In Italia ha esposto a Fotografia Europea (2009), Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (2002-2004-2011), Triennale di Milano (2013-2014), Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee (2013). Nel 2011 ha partecipato alla 54ª Biennale d’arte di Venezia. Padiglione Italia – Toscana al Centro per l’Arte Luigi Pecci di Prato. É fra gli artisti di Imago Mundi-Praestigium Italia nella collezione di Luciano Benetton (2015). Attivo nel campo della fotografia sperimentale, dal 2013 porta avanti il progetto Anagram, un processo di produzione di immagini con l’utilizzo di software e algoritmi.
Postazione 2_Palazzo Huigens, opera 2
Qiu Yi
Nido, 2022
Tecnica mista (bambù, pennelli, rafia), diametro 300 cm
Un nido vuoto afferma la propria fragile esistenza come una scultura circolare di dimensioni impreviste, posta a dialogo con l’eleganza barocca del cortile di Palazzo Huigens. Costruita con un leggero un intreccio di pennelli cinesi, canne di bambù e rafia, l’installazione presenta un habitat ispidamente accogliente, ricordando che la creatività, naturale o artistica, sta all’origine di ogni forma di vita.
Qiu Yi (1982) è nato a Yantai, in Cina, si è diplomato all’Università d’Arte dello Shandong, Dipartimento di Scultura, e ha poi conseguito il diploma di Laurea magistrale presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Consulente speciale per lo sviluppo internazionale del Museo Nazionale d’Arte della Cina, è un artista riconosciuto a livello internazionale, presidente dell’Associazione di Arte e Cultura Contemporanea Cina e Italia, accademico corrispondente della Classe di Scultura dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Oltre ad aver partecipato a numerose mostre in Cina, ha esposto le sue sculture e installazioni in varie città del mondo.
Nel 2016 ha fondato a Firenze l’Associazione di Arte e Cultura Contemporanea Cina e Italia, della quale è direttore, con cui ha organizzato e curato varie mostre. Ha avuto numerosi premi e riconoscimenti in Italia e in Cina.
Postazione 3_Pescheria Nuova, opera 1
Mohammad Fallah
Starò zitto, 2022
Video, durata 3’53’’
Quattro coppie di alberi cittadini mettono in scena, a turno, un dialogo surreale e strampalato in cui parlano di dolore, amore, amicizia, aspirazioni esistenziali. Liberamente ispirato al film Nymphomaniac di Lars von Trier, in cui il protagonista racconta di come il padre paragonasse gli alberi all’animo umano, il video mostra l’esistenza silente dei vegetali in quanto emotivamente simile a quella degli esseri umani, che ne continuano a ignorare la sensibile vivacità.
Mohammad Fallah (1984), laureato in Graphic Design all’Università di Teheran, in Iran, nel 2013 si è trasferito a Firenze per frequentare il Triennio di grafica d’arte all’Accademia di Belle Arti, dove ha conseguito il diploma di primo livello. Dopo una residenza d’artista al MABOS Museo d’arte del Bosco sulla Sila ed un Erasmus in Finlandia, è tornato all’Accademia di Belle Arti di Firenze per conseguire nel 2021 il diploma di secondo livello al Biennio di Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi, con indirizzo Grafica.
Postazione 3_Pescheria Nuova, opera 2
Benedetta Chiari e Elisa Pietracito
Invasione, 2022
Misure variabili (5 tende in cotone ricamate, ciascuna 500 x 300 cm)
L’installazione si compone di cinque tende appese agli archi della Pescheria, ricamate con frasi realizzate con rametti e residui di potature. Queste riportano titoli di articoli di giornale in cui le piante infestanti sono citate come simbolo di disordine e disagio sociale. Invece che essere apprezzate come portatrici di biodiversità, le “erbacce” sono generalmente considerate solo come un pericolo: rappresentano quell’alterità che non si può e non si vuole accogliere.
Benedetta Chiari (1998) vive e lavora a Fucecchio, in provincia di Firenze. È diplomanda al Biennio di Nuovi Linguaggi Espressivi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel corso degli anni ha partecipato a vari workshop e residenze d’artista. I suoi lavori si presentano come assemblaggi di materiali poveri, spesso provenienti dal contesto naturale e rielaborati anche in chiave grafica. Ogni progetto intende scovare un’origine, un rapporto diverso con la materia che nell’opera si trasforma per assumere un significato altro.
Elisa Pietracito (1998) vive e lavora tra Borgo San Lorenzo, nella valle del Mugello, e Firenze. Conseguito il diploma magistrale in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Firenze, è attualmente diplomanda al Biennio di Nuovi Linguaggi Espressivi.
Ha collaborato con progetti artistici in molteplici realtà locali quali Estuario Project Space, MAD Murate Art District, Museo della Ceramica di Montelupo, TIMEOUTvibes, FAF Female Artists in Florence, PCM Photoclub Mugello, Festival Foglia Tonda, RiscARTI Festival.
Le due artiste hanno iniziato a collaborare nel 2021, realizzando progetti artistici a quattro mani per concorsi/workshop come Rhizomatics con Jacopo Baboni Schilingi e Agathe Vidal al MAD Murate Art District di Firenze e Spacciamo culture interdette, a cura di Chille de la Balanza, San Salvi, Firenze.
Postazione 4_via dei Pescatori
Yun Zhang
Cannocchiale, 2022
Tecnica mista, 150 x 225 x 180 cm
Realizzata con un intreccio di legni di recupero e fil di ferro, l’opera presenta al suo interno una pianta in vaso e si propone come un dispositivo visivo costruito per favorire la reciproca osservazione tra esseri umani e vegetali. Insieme microscopio e cannocchiale, questo strumento cerca di risvegliare la curiosità, invita guardare e a considerare l’importanza della flora per la vita universale, colta in una prospettiva sia a breve che a lungo raggio.
Yun Zhang (1993) ha studiato Affresco presso la Tianjin Academy of Fine Arts dal 2014 al 2018 e nel 2017 ha partecipato ad un programma di scambio internazionale organizzato dalla Tongji University China, trascorrendo sei mesi a Firenze e frequentando l’Accademia di Belle Arti, il Polimoda e l’Università. Attualmente diplomanda di secondo livello in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi con indirizzo Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha vinto numerosi concorsi e partecipato a svariate mostre collettive in Cina e in Italia.
Postazione 5_Palazzo della Comunità ebraica, opera 1
Pamela Gori e Eva Sauer
Vegliare sulle coste della terra ferma, 2022
Tecnica mista, 230×300 cm
Un tappeto di feltro, materiale naturale da sempre usato per proteggere l’uomo da agenti esterni quali il freddo e il vento, si presenta come un prezioso groviglio di fibre tessili naturali, con l’aggiunta di elementi in ceramica smaltata. Il colore chiaro della base si mescola con varie tonalità di blu del mare, fino ad ottenere un paesaggio di forma indefinita, un po’ come quando l’acqua ridisegna e scolpisce le coste della terraferma, creando una “solidarietà organica” tra specie diverse.
Pamela Gori (Prato, 1971) vive e lavora in Italia. Ha studiato Storia del costume presso la Facoltà di Storia dell’arte dell’Università di Firenze e Cultura del costume e della moda presso il Polimoda di Firenze.
Ha organizzato e collaborato alla realizzazione di vari eventi nella città di Prato, come Corte Genova e Contemporanea Festival, compreso il progetto PuntoCon Contemporaneo Condiviso; è co-fondatrice dell’associazione Artforms, nella quale riveste il ruolo di curatrice e organizzatrice.
La sua ricerca la porta sovente a creare dispostivi relazionali di co-creazione, tali da coinvolgere il fruitore trasformando l’opera d’arte in un luogo di dialogo e confronto. Il suo lavoro è stato esposto in numerosi spazi espositivi no-profit, gallerie, musei e festival, in Italia e all’estero.
Eva Sauer (Firenze, 1973) vive e lavora a Düsseldorf e a Firenze. Lavora frequentemente sul tema del disagio ecologico e dell’abuso di potere.
Dal 2016 fa parte del gruppo collettivo FAMA-Four Artists for a Metastable Art. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in importanti sedi e manifestazioni in Italia e all’estero.
Il suo lavoro è esposto in permanenza nella collezione del Museo Mac’N Munsummano, della Collezione Salvatore Ferragamo di Firenze, fa parte della collezione di ceramiche di Paolo Gori e della collezione della Galleria Frittelli.
Postazione 5_Palazzo della Comunità ebraica, opera 2
Robert Pettena
Crawling on the surface, 2009
Video mpeg2, durata 3’33”
Il video è stato girato sul culmine di Preikestolen (in italiano “Pulpito di roccia”) in Norvegia, una falesia di granito alta 604 metri che termina a strapiombo sul Lysefjord, a cui si arriva dopo una difficile camminata di quattro ore. Qui, la straordinaria imponenza del paesaggio mette in evidenza la differenza di scala tra la natura e un essere umano, che si muove a confronto con l’ambiente rivelando sentimenti di curiosità, timore, ammirazione, rispetto.
Robert Pettena (1970), nato a Pembury, nel Regno Unito, vive e lavora a Firenze. Gli inizi del suo percorso artistico si collocano nel campo della sperimentazione con la videoarte e video-installazione; a partire dal 2000 la sua ricerca, incentrata sul rapporto tra immagine video e ambiente spaziale si integra con altre possibilità espressive, dalla fotografia agli interventi performativi, a progetti site-specific. Ha insegnato nel 2003 alla Summer Academy di Salisburgo, tra il 2004 e il 2006 all’Istituto Internazionale Italiano LDM ed è attualmente è docente di Fotografia al Biennio di Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero. Nel 2007 ha esposto alla 52ª Biennale di Venezia, nel 2013 al MACRO a Roma, nel 2018 a Manifesta a Palermo. Nel 2008 si è tenuta una mostra antologica, in diverse sedi del centro storico di Prato: Second Escape, a cura di Pier Luigi Tazzi, e da allora numerose altre sue personali si sono tenute in Italia e nel mondo.
Postazione 6_Ponte della Madonna
Marta Travaini
Rifiuto, 2021
Tecnica mista (bidone industriale, resina, catramina), 125 x 80 x 60 cm
Un personaggio spettrale, sicuramente non benevolo né amichevole, esce da un bidone industriale, come una sorta di riduzione dell’essere umano a ombra del commercio e del profitto economico. L’opera intende dare visibilità al concetto di “scarto” e al suo impatto sull’ambiente naturale, all’eccessivo valore dato a quella merce che spesso deteriora il paesaggio contemporaneo.
Marta Travaini (1999) è attualmente diplomanda di primo livello all’Accademia di Belle Arti con indirizzo Scultura. Nel suo lavoro indaga lo scarto nelle più impreviste sfaccettature, combina elementi eterogenei, spesso recuperati dal quotidiano o dall’industria, per ampliarne il senso (seguendo la pratica dell’after-object). Di recente si sta rivolgendo verso il mondo della ceramica. Ha partecipato a varie mostre collettive a Firenze e nella sua provincia.
Postazione 7_Sala ex Teatro San Marco, opera 1
Nico Angiuli
Difese naturali, 2022
Film, durata 28’51’’
Girato con gli studenti di una scuola di Adelfia (Bari), il film racconta un mondo immaginario e distopico in cui un gruppo di preadolescenti si oppone alle decisioni dissennate di un fantomatico “governo centrale”, che rende illegale la libera circolazione delle sementi e la tutela della biodiversità. Rinchiusi in un bunker disperso nelle campagne del sud Italia, il gruppo organizza un “attentato agricolo” realizzando armi vegetali, con lo scopo di proteggere e ricostruire il paesaggio messo in pericolo.
Nico Angiuli (1981) è artista, performer e regista. Partecipa a progetti e ricerche tra Albania, Grecia, Sud Italia e Spagna. Ha esposto in spazi nazionali ed internazionali, tra cui 2nd Kiev Biennale; OMI Art Center NY; Mart di Trento e Rovereto; BOZAR Museum Brussels. È tra i vincitori di Italian Council (2018) e di Cantica21 (2021). Tra i suoi lavori più recenti, Part-Time Resistance, ricerca sulle resistenze private, prodotto in collaborazione con il museo MACTE di Termoli. Dal 2017 è docente di Arti performative presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. Vive e lavora a Berlino.
Postazione 7_Sala ex Teatro San Marco, opera 2
Jasmine Morandini
Estinguere, 2021-2022
carta riciclata e acquarello naturale, dimensioni variabili (16 fogli di circa 22×31 cm ciascuno)
L’opera rappresenta in forma di erbario sedici specie vegetali italiane a rischio estinzione, identificate grazie al Portale della Flora d’Italia e al sito dello IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), su cui sono rese note le “liste rosse” della flora nazionale e mondiale. Le piante appaiono riprodotte su carta biodegradabile ottenuta dal riciclo dello scarto della produzione di cialde di caffè e sono dipinte con un colore simile ad acquarello, ma ottenuto da un decotto di petali di fiori.
Jasmine Morandini (1998, Pisa) è diplomata di primo livello in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove sta per conseguire il Diploma specialistico di secondo livello in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi. In questi anni ha avuto modo di confrontarsi artisticamente con tecniche e linguaggi diversi (installazioni, sculture, ceramiche, dipinti). Ultimamente si è concentrata sulla rappresentazione del paesaggio colpito dai cambiamenti climatici. È particolarmente interessata alla natura che ci circonda: fin da quando era piccola le è stato trasmesso quanto questa fosse una risorsa preziosa da preservare e rispettare, non da distruggere.
Postazione 8_piazza dei Domenicani
Simoncini.Tangi
In-Trappola, 2022
Tecnica mista, 250 x 300 x 300 cm
Con il titolo In-Trappola l’opera ripropone a grandezza umana la struttura di una nassa da pesca, ricordando una storia di intrecci e relazioni tra il mare, l’uomo e la natura. L’essere umano ha teso trappole per nutrirsi fin dalla preistoria, ma forse oggi si ritrova esso stesso catturato nella rete di un sistema antropocentrico che ha sempre maggior impatto sull’ambiente, con effetti negativi anche per la sua stessa sopravvivenza.
Simoncini.Tangi è un sodalizio artistico nato nel 2006 dall’incontro di due realtà, quella scientifica di Pasquale Tangi (1980) e quella artistica di Daniela Simoncini (1972). La passione di Pasquale per i piccoli ingranaggi, per i meccanismi del tempo – trasmessagli dal padre orologiaio – si unisce agli studi di Daniela sul respiro e sui ritmi della natura. La loro ricerca è un’indagine sui processi di trasformazione della materia, sui micro-cambiamenti della luce e del tempo: un’osservazione attenta alle fragilità degli elementi naturali, alle stratificazioni e connessioni che le specie intessono con l’ambiente e l’uomo. Le opere – dalla fotografia, al video, alle installazioni, ai progetti di arte partecipata – raccontano le variazioni infinitesimali della vita nel suo farsi, del divenire in relazione agli altri. Parlano di una fenomenologia dell’origine, in cui il tempo della natura è colto nei suoi ritmi organici e ciclici: nascita, crescita e morte. Dal 2009 il duo è stato ospite, in Italia e all’estero, di numerose mostre personali e collettive.
Postazione 9_piazza del Luogo Pio, opera 1
Margherita Bertoli
Dynamis, 2022
Bambù e corda, 450 x 600 x 400 cm
L’opera si compone dell’intreccio di tre archi realizzati in bambù e corda, proponendosi come omaggio a quel movimento dinamico che sta all’origine della vita, improntando ogni fenomeno di crescita naturale. Interamente realizzata in materiali vegetali, l’installazione asseconda e replica il comportamento organico dei suoi costituenti, proponendo l’immagine di un organismo nel quale la creazione artistica si sposa alla creatività naturale.
Margherita Bertoli (Firenze, 1987) dal 2008 si occupa di biocostruzione artistica partecipata, progettando e realizzando opere d’arte ecologicamente sostenibili e coordinando corsi di autocostruzione. È co-fondatrice di CanyaVivaItalia, collettivo nato nel 2016 come nucleo italiano della rete CanyaViva, che propone attività artistiche basate sull’uso sostenibile della canna mediterranea e del bambù. Si è laureata in Belle Arti presso l’Università di Granada, in Spagna; in Portogallo ha studiato con l’architetto Jonathan Cory-Wright. Attraverso svariate esperienze in ambito artistico internazionale, ha sviluppato una poetica fondata sugli aspetti dell’Arte processuale, in cui si valorizza ogni singola tappa della realizzazione delle opere; dell’arte Arte ecologica, che nasce e cresce nel completo rispetto della natura; dell’Arte collettiva, come luogo di incontro sociale; dell’Arte formativa, in quanto la realizzazione delle opere avviene spesso mediante un processo di apprendistato in cui è promossa l’autocostruzione.
Postazione 9_piazza del Luogo Pio, opera 2
Rocco Lopardo e Giovanni Marino
How do you play with nature?, 2022
Tecnica mista, 180 x 1000 x 620 cm
L’opera si offre come un playground interattivo, in cui suono e musica si incontrano armonicamente nel segno del gioco condiviso. Realizzato in materiali naturali, è costituito da uno scivolo a forma di spirale su cui far scendere una pallina, da un tubofono in cartone riciclato e da alcuni cajòn, strumenti musicali a percussione costituiti da una “scatola” sonora. Il suono, così come il gioco, sono mezzi per esprimere le emozioni entrando in armonia con chi ascolta e dando vita a un rinnovato dialogo con la natura.
Rocco Lopardo, salernitano nato nel 1998, si è trasferito a Firenze per frequentare la Facoltà di Architettura, in cui è attualmente laureando. Ha partecipato a numerosi workshop, concorsi e stage in Italia e all’estero, specialmente dedicati alla progettazione architettonica e urbanistica.
Giovanni Marino, nato nel 1997 a Catania, è laureando in Architettura a Firenze, dove si è trasferito proprio per frequentare l’università. Ha partecipato a vari workshop, concorsi e stage in Italia e all’estero, specialmente dedicati alla progettazione architettonica e urbanistica.
I due artisti, che si sono conosciuti al Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, hanno iniziato a collaborare nel 2017; nel 2021 con il progetto Il sogno più grande, vincitore del concorso/workshop Spacciamo culture, curato da Chille de la Balanza nel Parco di San Salvi a Firenze
Postazione 10_Scali Rosciano
Giulia Guidicelli e Federica Vaia
Tutte frasi sbagliate, 2022
Tecnica mista, 620 x 250 cm
Realizzata come una scritta in led rosso, colore che esprime un sentimento di emergenza, l’installazione propone una frase tratta dalla poesia Sassate del poeta livornese Giorgio Caproni. Intellettuale di grande sensibilità riguardo ai temi ambientali, la citazione intende sottolineare quanto le attuali problematiche ecologiche non abbiano ancora trovato, a livello globale, risposte adeguate e concrete.
Giulia Guidicelli è nata a Pistoia nel 1994, ha conseguito il diploma di primo livello in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove è attualmente diplomanda di secondo livello, al Biennio di Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi. Ha partecipato a varie mostre collettive a Firenze, Ferrara e Forlì.
Federica Vaia è nata a Pistoia nel 1995, ha conseguito il diploma di primo livello in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove è attualmente diplomanda di secondo livello nel Biennio di Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi. Ha partecipato a mostre collettive a Firenze, Roma, Livorno e Pistoia.
Le due artiste hanno iniziato a collaborare nel 2021; nel 2022 in occasione di un progetto vincitore al concorso/workshop Spacciamo culture interdette, curato da Chille de la Balanza a San Salvi, Firenze
Postazione 11_ via della Venezia, Scali degli Isolotti
Zoya Shokoohi
Ottavo Albero, 2022
Tecnica mista (sedie e alberi), diametro 340 cm
Ottavo Albero fa parte di una serie d’installazioni urbane che l’artista ha creato con sedute e alberi, per promuovere il dialogo tra la specie umana e quella vegetale. Sette alberi sono posizionati all’interno di un cerchio immaginario, con altrettante sedie rivolte ad essi, destinate a essere occupate dai visitatori. L’ottavo albero sarà quindi il pubblico, chiamato a raggiungere la condizione ideale della quadratura del cerchio, in un rinnovato rapporto di ciclicità con la natura.
Zoya Shokoohi (1987) artista e performer, è nata in Iran e si è trasferita in Italia nel 2015. Consegue il diploma di primo livello e quello di secondo livello all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Proveniente da un background scientifico, nello spostamento geografico, oltre ad approfondire il rapporto tra arte e scienza (il motivo per cui ha iniziato lo studio dell’arte), si è posta vari interrogativi sulla posizione culturale di immigrata in un contesto urbano occidentale. La ricerca si concentra dunque sulle “attività necessarie all’uomo contemporaneo” e anche sugli aspetti paradossali della vita contemporanea. In particolare, si è concentrata sull’“autoetnografia” come metodo e approccio rilevante per l’artista nell’attualità. Ho esposto in varie mostre personali e collettive, in musei e luoghi di cultura in Italia e in Iran.
PIAZZA DEL LUOGO PIO
ORE 22.00
Io? Doppio! – Nido del Cuculo Story
UN’INTERVISTA SPETTACOLARE
I celebri doppiaggi in vernacolo livornese ideati dal “Nido del Cuculo”
Questa intervista-spettacolo, come suggerisce il sottotitolo dell’evento, si trasforma in un vero e proprio spettacolo: Andrea Camerini – collaboratore de “Il Vernacoliere” e versatile autore radiofonico e televisivo – dialogherà con i fondatori del Nido Del Cuculo: Enrico Battocchi e Paolo Ruffini, e naturalmente con l’altra voce dei doppiaggi, Lorenzo “Ciccetto” Ceccarini.
Un evento che si trasforma nell’occasione di rivedere i doppiaggi storici del collettivo, e di vivere anche delle sorprese. Verranno riproposti video d’annata: alcuni in versione integrale, altri saranno doppiati dal vivo da Ceccarini e Ruffini. Sarà anche l’occasione per ricostruire la storia del Nido del Cuculo, dai primi passi mossi alla Festa dell’Unità della Rotonda d’Ardenza, all’organizzazione dei cineforum presso gli indimenticabili cinema Odeon e Gran Guardia.
Una riflessione sui tempi che passano e sul progressivo cambiamento dell’idea di comicità ed umorismo.
Ci saranno anche alcuni ospiti a sorpresa, sostenitori storici e testimoni del progetto.
Non mancherà l’interattività che ha sempre caratterizzato lo show, con un quiz dedicato ai fan più accaniti, e in palio ci sarà un cimelio. Gli ultimi doppiaggi ad essere proiettati verranno decisi proprio dalla platea, che potrà scegliere come in una sorta di “video menù”.
La domanda che tutti i fan si pongono è se ci saranno dei nuovi doppiaggi.
“Ci siamo chiesti come potrebbe usare la mascherina FFP2 l’uomo ragno, o se Rambo sia riuscito a tornare dal Vietnam senza ‘green pass’… – dice Paolo Ruffini – ma pensiamo che forse i doppiaggi sono cristallizzati nella storia proprio per il loro gusto così squisitamente vintage. Rappresentano un mondo senza web, senza social, e senza pandemie. Forse un mondo migliore. Ed è giusto che soltanto lì possano restare”.
“Fare nuovi doppiaggi? Perché no… – dice Ceccarini, più possibilista, – ‘Io? Doppio!’ è sempre stato un oggetto satirico capace di distruggere il prendersi sul serio di certi dogmi e di certe
usanze. Mai come in questo momento storico ce n’è così bisogno!”.
I NUMERI
300.000 gli spettatori che hanno assistito negli anni allo spettacolo teatrale; 25.000 i dvd venduti in allegato a “Il Tirreno” nella prima tiratura; 20 gli anni che compie questo fenomeno di successo.
LA STORIA
In questi anni le voci di Paolo Ruffini e Lorenzo “Ciccetto” Ceccarini, abbinate alle più grandi star di Hollywood, hanno riecheggiato prima nelle VHS e poi negli smartphone di tutta Italia, talvolta anche all’estero, senza mai fermarsi.
Il mito è cresciuto nel tempo: gli spettacoli e i video di “Io? Doppio!” sono fermi da 10 anni ma il fenomeno è diventato, adesso più che mai, davvero di culto.
Le visualizzazioni su YouTube durante la pandemia sono cresciute a dismisura, forse anche grazie al fatto che i doppiaggi del Nido sono gli ultimi baluardi di una libertà scatenata, che faceva dell’uso della “parolaccia” un vanto, mischiando locuzioni auliche ad accezioni volgari. Il diffondersi del politicamente corretto avrebbe castrato, ai tempi, qualsiasi possibilità, e non avrebbe consentito all’80% dei doppiaggi di vedere la luce.
IL FENOMENO CULT UNDERGROUND
“Io? Doppio!” è l’ultimo grande fenomeno underground che si è diffuso in maniera capillare e carbonara, costituendo anche una fase pionieristica e quasi casuale, dell’utilizzo delle piattaforme. Ancor oggi i doppiaggi di Sylvester Stallone alle prese con l’incomunicabilità coniugale, che gli impedisce di esprimersi soltanto con “boia dé” di fronte ad un’incredula Adriana, o le avventure erotiche del Sig. Baiocchi, o ancora le allucinazioni galoppanti di Yoda in “Il ritorno dello Jedy”, mietono centinaia di migliaia, a volte milioni, di visualizzazioni.
UN CASO CHE HA SAPUTO ATTRAVERSARE I TEMPI E LE GENERAZIONI
Tantissimi ragazzi, che nel 2002 non erano ancora nati, conoscono a menadito i doppiaggi del Nido, ed è questo che li consacra a vero e proprio patrimonio satirico della cultura labronica.
FORTEZZA NUOVA
ORE 21.00
CASINO ROYALE
dopo il successo del doppio show per Fog Triennale Milano, il gruppo cult di Alioscia Bisceglia torna dal vivo per l’estate 2022
A grande richiesta, i Casino Royale, insieme al Venaus Quintet e Marta del Grandi, porteranno finalmente in giro per l’Italia il loro speciale show Road To Polaris, ideato originariamente per FOG Triennale Milano lo scorso marzo. Il gruppo guidato da Alioscia Bisceglia darà una nuova dimensione allo speciale racconto sonoro che mette insieme i fili di una direzione estetica che la band insegue ormai da due anni.
Uno spettacolo unico, con cui prosegue la propria ricerca di sonorità, stili e strumenti apparentemente decontestuali, ma che aggiungono i colori necessari a inseguire una direzione creativa tanto onirica quanto cinematica. I fili metropolitani del DNA urbano si fondono con quelli analogici degli archi del Venaus Quintet e con le percussioni dal sapore etnico di Miccolis, il tutto arrangiato e diretto dal M° Giorgio Mirto. Il concerto, così come Polaris rappresenta un viaggio verso qualcosa. Scenari visionari snocciolati attraverso brani classici, odierni e inediti dei Casino Royale.
Casino Royale sono una delle formazioni più longeve ancora in attività in Italia. Nascono ne 1987 in una Milano post punk e con il loro suono Ska ribaltano palchi con un suono caldo, pieno di fiati e carico di energia. Una band stranamente assortita tra ragazzini e veterani, amanti dei Clash, della 2Tone dello ska e del reggae giamaicano, cantano in inglese per due album Soul of Ska, Junglee Jubilee.
Nei primissimi anni novanta ribaltano ogni punto di riferimento all’interno del loro suono contaminandosi con le evoluzioni contemporanee dei generi già presenti nel loro DNA, è il momento del ragga-hip hop, del rock di matrice black e di quello che viene definito cross over. Iniziano a scrivere e a cantare in italiano e questo crea un’empatia più forte con il loro seguito.
Nel 1995 si affidano ad un produttore di Bristol, Ben Young, ed insieme partoriscono un disco che lascia il segno nella scena italiana degli anni novanta, “Sempre Più Vicini”.
Ricerca sonora, utilizzo dell’elettronica, un suono mai sentito da una band italiana che produce e crea in simultanea con una scena internazionale non inseguendo il sound del momento.
Nel 1997 vanno a Londra e tornano con un album, “CRX”, dal suono elettronico e scuro che non ha nulla da invidiare a quello inglese, possono fare il salto nell’universo del pop italiano ma rilanciano con lavori ancora più oscuri e urbani che sembrano prodotti per un mercato futuro.
Si fermano, si dividono, aprono un’etichetta e promuovono altri gruppi della scena, ripartono con progetti che puntano sulla diffusione della musica in rete quando internet va ancora a carbone.
Cadono e si rialzano ed ogni volta lasciano sorpreso il loro pubblico che oramai è cambiato: prima erano i fratelli grandi che portavano i fratelli piccoli, ora sono i genitori che portano i figli.
Hanno al loro attivo una quindicina di lavori tra album in studio e dal vivo e la loro storia non è ancora finita, anzi è ricominciata in contemporanea al primo lockdown del 2020 con la produzione di un concept album “QUARANTINE SCENARIO” che racconta con suono ed immagini – ne è stato fatto un lungometraggio con il regista Pepsy Romanoff – lo stato d’animo di una serie di artisti, produttori e performer.
Ora è fuori il disco Polaris, una trentina di minuti di musica eclettica che spazia dalla canzone, alla composizione orchestrale e cameristica, dall’elettronica di radice europea a groove di derivazione black.
PIAZZA DEI DOMENICANI
ORE 21,30
Percorsi Musicali
presenta
PM Open Stage
recital degli studenti di Percorsi Musicali
OPEN STAGE significa ormai da anni, per Percorsi Musicali – Centro Musicale Polifunzionale di Livorno- aprire le porte della propria Area Live, dare la possibilità agli studenti di misurarsi con il palcoscenico, con le emozioni, con la preparazione necessaria per affrontare una performance live, con il pubblico che ascolta e risponde a tutto questo. Significa anche occuparsi e preoccuparsi di preparare la propria esibizione trovando una chiave di lettura adeguata dei brani proposti, sia se cover che, a maggior ragione, se brani originali. Significa anche uscire dalla propria confort zone e portare lo spettacolo in giro per la propria città, avendo la possibilità di confrontarsi con un pubblico più ampio e con un palco ogni volta nuovo. Arrangiare diventa quindi la parola d’ordine fondamentale: arrangiare un brano di estrazione pop, rock, blues o di derivazione comunque moderna per dare ai propri allievi strumenti per poter comprendere, approfondire, gestire l’argomento musicale e rinnovarlo in base alla formazione che dovrà cimentarsi nell’esecuzione. Lo spettacolo che presenteremo vedrà impegnati gli studenti di Percorsi Musicali School in performance singole, in piccoli ensemble o in band che si alterneranno sul palco, coinvolgendo il pubblico in un viaggio musicale tra cover e brani originali provenienti da repertorio vario (pop-rock-autografo, strumentale).
Docenti coordinatori: Greta Merli – Lorenzo Porciani – Luca Brunelli Felicetti
Pianista accompagnatore: Francesco Menici
Percorsi Musicali è uno dei soggetti del Collettivo T.E.M.P.O. – Tavolo Enti Musicali Professionali Organizzati – che nasce in periodo di emergenza Covid proprio su iniziativa di Percorsi Musicali e riunisce quegli operatori del settore musicale con sede operativa nel territorio livornese: non singoli professionisti, ma associazioni, società ed enti che svolgono attività destinate, in varie forme, alla musica. T.E.M.P.O. è composto dai seguenti soggetti: Percorsi Musicali, Istituto Musicale Del Corona, Chorus Accademia Musicale, Associazione Musicale e Culturale Ensemble Bacchelli, Associazione Culturale ConcertArti, Polo Artistico Vinile, Bigwave Studio, Banana Recording Studio, Delta Service, Surfer Joe, Associazione Culturale The Cage, Musiche Metropolitane. T.E.M.P.O. ha già all’attivo il progetto “Musicability: come la musica prende forma”, in compartecipazione con il Comune di Livorno: dieci video didattici nei quali i giovani possono approfondire i tanti aspetti professionali legati alla produzione musicale, in tutti i suoi aspetti (visibile in esclusiva sulla web TV Livù). Il Collettivo ha partecipato all’edizione di Effetto Venezia 2020 e 2021, in collaborazione con L.E.M. e Comune di Livorno. In questa edizione 2022 il collettivo T.E.M.P.O. presenta soltanto i quattro soggetti che si occupano di formazione didattica con spettacoli sia dei docenti che degli studenti: Associazione Musicale e Culturale Ensemble Bacchelli, Chorus Accademia Musicale, Percorsi Musicali, Istituto Musicale Del Corona.
TEATRO ENZINA CONTE – VIA DEL PALLONE 2
Centro culturale Vertigo
ORE 21,30
Rassegna di Teatro Popolare
Associazione Culturale Vertigo in collaborazione con
COMPAGNIE LIVORNESI RIUNITE
ingresso libero fino ad esaurimento posti
La Compagnia la Carovana
IR MARCHESE DER GRILLO
Commedia comicissima in vernacolo in un atto di Alessio Nencioni
Regia Alessio Nencioni
Torna il vero vernacolo livornese con la fortissima e richiestissima commedia “Ir’ marchese der grillo ovvero nobirta’ labroni’a” , scritta da Alessio Nencioni e presentata dalla compagnia La Carovana.
Vogliamo ripartire da lì, cosi ci racconta proprio Alessio Nencioni, capocomico da sempre della compagnia la carovana di livorno. Vogliamo ripartire insieme a voi tutti da dove ci siamo fermati. Vogliamo ripartire con voi, con il sorriso sulla bocca, con la spensieratezza e la voglia di divertirsi di sempre, con questa esilarante commedia che porterà allegria e tantissime risate.
Con: Alessio Nencioni nella parte della popolana livornese protagonista assoluta, Caludio Porri, il marito, Angelo Menapace, la “pillaccherona”, Catia Collorà, la figlia, Francesco Santini, il Marchese der Grillo e Vincenzo Coscia, l’autista del marchese.
Collaboratore alla regia: Mauro Ferri.
Regia: Alessio Nencioni
MUSEO DI CITTA’ – PIAZZA DEL LUOGO PIO
ORE 21.30
Presentazioni di libri
FARI DELLA TOSCANA E DELLA LIGURIA
di Elisabetta Arrighi (testi) e Biancamaria Monticelli (foto)
Tappa dopo tappa, via mare e via terra. Ma alla fine la giornalista Elisabetta Arrighi, autrice dei testi, e la fotografa Biancamaria Monticelli, che ha scattato le immagini, sono riuscite a tradurre sulla carta un mondo affascinante: quello dei fari dislocati lungo la costa da Ventimiglia a Monte Argentario, e sulle isole dell’Arcipelago Toscano.
Le foto si legano così al racconto di faristi ancora in servizio, ultimi rappresentanti di una categoria in via di estinzione per il sopravvento della tecnologia. Ma anche di faristi in pensione e di figli di faristi. Nel volume “Fari della Toscana e della Liguria” ci sono poi – in veste di narratori – comandanti di navi, skipper, ambientalisti, residenti delle isole e il Capitano di fregata pilota A/E Alessandro Cirami, comandante di Marifari La Spezia che si occupa delle strutture presenti in Toscana e in Liguria, le due regioni dove si è dipanato il viaggio descritto nel libro (Editoriale Programma) uscito (e disponibile) con Il Tirreno, le altre testate del gruppo SAE (Gazzetta di Reggio, Gazzetta di Modena, la Nuova Ferrara) e Il Secolo XIX. Questo progetto di “pubblica informazione” è stato poi sponsorizzato da Fondazione Livorno e da Fondazione Livorno arte e cultura grazie ai rispettivi presidenti Luciano Barsotti ed Olimpia Vaccari, e al vicepresidente della seconda Marcello Murziani.
Se è stato possibile fare il lungo viaggio marino e terrestre alla ricerca dei fari, lo si deve al Comandante Cirami che ha accompagnato la giornalista Arrighi e fotografa Monticelli per visitare i fari, allo Stato Maggiore della Marina Militare e alla Direzione fari e segnalamenti di Napoli (presso Maricomlog – Comando Logistico della Marina Militare) che ha fornito le autorizzazioni necessarie per poter accedere alle strutture che dal 1911 sono gestite dalla Marina. Un grazie poi alla Guardia Costiera, alla Direzione Marittima di Livorno e alle Capitanerie toscane: con le loro motovedette ed equipaggi è stato infatti possibile raggiungere i fari dislocati sulle isole e sugli isolotti dell’Arcipelago.
Nato dalla comune passione di Elisabetta Arrighi e Biancamaria Monticelli per queste “sentinelle del mare”, il progetto “Fari della Toscana e della Liguria” è stato studiato attraverso vari contatti con la Marina Militare prima sotto il profilo della fattibilità, quindi dal punto di vista archivistico e infine sul campo. In Toscana si contano oltre venti fari classificati come tali, a cui si aggiungono numerosi semafori, dislocati specialmente sulle isole: questo volume li racconta insieme alla loro anima più nascosta. Dove le parole non arrivano, ci sono le immagini ad andare oltre, a penetrare l’essenza di una storia che è quella della navigazione e di migliaia di naviganti che, nel faro, hanno sempre trovato un’ancora di salvezza durante una tempesta oppure la giusta rotta per tornare a casa.
STRADE DEL QUARTIERE LA VENEZIA
ARTISTI DI STRADA
Piazza dei Legnami
ore 21.00-21.40 e ore 22.15-23.00
Associazione Saltimbanco
Laboratorio di circo per bambini e ragazzi
Il circo è incontro, è spettacolo, è vita.
I partecipanti potranno sperimentare tecniche ed attività del circo ludico-educativo. Foulard, piattini, palline e tanti altri attrezzi colorati saranno gli strumenti per esprimere creatività e fantasia su una vera pista da circo. In un contesto divertente e totalmente inclusivo Clown Pinkopallino ci accompagnerà per tutte e cinque le serate che Effetto Venezia offre a chi ha piacere di mettersi in gioco.
Piazza dei Domenicani – Chiesa di Santa Caterina
ore 21.00
La virtuosa ferramenta
di e con Felice Pantone
Lo potete riconoscere facilmente, anche da lontano: una bombetta rossa, il suono di un “Organetto di Barberia per Musica Meccanica”, il canto di una “Sega Musicale”, le note emesse dal “Tu-Basso” o da un ”Flauto da Naso” sono oggi segni inconfondibili della sua presenza.
Felice Pantone è un cantastorie del Terzo Millennio, capace di adattare un’antica arte all’attualità e di catturare l’attenzione di un pubblico di adulti e bambini con canzoni, storielle e filastrocche. Artista eclettico e originale, da non perdere e da consigliare.
Piazza del Luogo Pio
dalle 21.00 alle 23.00
QuatProps Italia
Laboratorio di giocoleria funzionale e inclusiva
QuatProps è un innovativo ed originale metodo di insegnamento della giocoleria, contraddistinto da due concetti chiave che hanno cambiato il modo di inquadrarla rispetto al passato: l’intento di sviluppare i personali livelli di capacità motorie e l’inclusività.
La giocoleria funzionale infatti si concentra sui processi di apprendimento prima dei risultati e viene applicata secondo un ampio spettro di modalità, per esempio strutture o apparati meccanici (i props appunto) che ampliano i campi di accessibilità rispetto ai metodi tradizionali.
Via dei Pescatori
Ore 21.15 e 22.30
La Compagnia Begheré
Rendez-vous!
Spettacolo vincitore Ferrara Buskers Festival 2015
di e con Margherita Cortopassi e Giuseppe Tornillo
in collaborazione con Edoardo Demontis, La Bottega del Teatro
Giuseppe, il giocoliere, arriva in piazza e coinvolgendo tutti crea il suo cerchio, ma sbuca Margherita con la sua pesante valigia e, senza troppe domande, inizia il suo spettacolo.
Una sola piazza, due artisti. Dispetti e trucchi, musiche incalzanti e virtuosismi circensi, lo scontro, l’intreccio… l’attrazione!
Il pubblico sarà trascinato nella comica euforia del primo appuntamento, nel maldestro tentativo di farsi belli. Una tavola imbandita esce fuori da una valigia, tra forchette e mutandoni, volano in aria piatti, bottiglie, bicchieri!
In quel momento in cui tutto è possibile, questo incontro strampalato chissà dove porterà…
Piazza del Luogo Pio
Ore 21.15
Moruga Drum
Street Percussion Band
Street band pisana, i Moruga Drum mescolano allo stile afro-brasiliano della batucada altri generi come funk, pop, rock e drum’n’bass.
Ogni loro spettacolo è accompagnato da coreografie coinvolgenti: da sempre il loro palco è la strada e il pubblico la loro energia.
Via Strozzi/Via del Porticciolo
Ore 21.30 e ore 22.45
Sperimentazioni analogiche di fisica di strada
di e con Dottor Stok
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Il Dottor Stok e Spigolo, il suo alchemico trabiccolo capace di trasformazioni incredibili, lo dimostreranno con un colossale esperimento!
Il pubblico sbalordirà davanti a marchingegni a effetto domino, catapulte, cuscini, pentole, e mestoli che prenderanno letteralmente “vita” attraverso il teatro di figura, la giocoleria e la manipolazione di oggetti, il tutto condito dalla coinvolgente comicità di questo astruso scienziato.
Via Borra/Via Traversa
ore 21.30
Fausto Giori
Tatosvitato
di e con Fausto Giori
Personaggio dolce, innocuo e pieno di entusiasmo, Tatosvitato userà giocoleria, equilibrismi e comicità come ingredienti di una gustosa ricetta, condita da una buona dose di imprevedibilità e accompagnata da un ritmo incalzante.
Insomma, al pubblico verrà servito uno spettacolo coi fiocchi!
Forte San Pietro
ore 21.30 e ore 22.45
Teatro Trabagai
Storie stornelli e ciabattate
di e con Giorgio Monteleone e Elena Farulli
Giorgio ed Elena, stornellatori d’altri tempi, rievocano atmosfere, storie e personaggi del secolo scorso. Con chitarra, mandolino e il loro carretto-osteria, carico di storie da cantare e da raccontare, rallegrano gli avventori con poesia, ironia, e la loro immancabile voglia di stare con la gente.
Piazza dei Legnami
ore 21.45
s.VAMP.ita
di e con PinkMary
In uno spazio aereo del tutto originale, disegnato a “U”, si muove una donna che, almeno per una sera, intende conquistare e sedurre chiunque. Ci riuscirà?
s.VAMP.ita è uno spettacolo dissacrante, divertente e diversamente sexy, a cui sarà difficile resistere. PinkMary, con la sua energia, trascinerà gli spettatori in un vortice di virtuosismi a terra e in aria, di comicità e soprattutto di tanto, tanto rosa!
Scali delle Barchette/Viale Caprera
ore 21.45 e ore 23.15
Vesta del Fuoco
Ring of fire
di e con Manuel Pegoraro
Fuoco, bastoni e ruota Cyr si intrecciano nella performance di Manuel Pegoraro, poliedrico artista meglio noto sulla scena nazionale come Vesta del Fuoco.
Adatto a grandi e piccini, il suo è uno spettacolo dove l’energia delle fiamme incontra la dinamicità del corpo, per creare turbinii di danze, coreografie fiammeggianti e sorprendenti acrobazie!
Via dei Pescatori
ore 21.45
La virtuosa ferramenta
di e con Felice Pantone
Lo potete riconoscere facilmente, anche da lontano: una bombetta rossa, il suono di un “Organetto di Barberia per Musica Meccanica”, il canto di una “Sega Musicale”, le note emesse dal “Tu-Basso” o da un ”Flauto da Naso” sono oggi segni inconfondibili della sua presenza.
Felice Pantone è un cantastorie del Terzo Millennio, capace di adattare un’antica arte all’attualità e di catturare l’attenzione di un pubblico di adulti e bambini con canzoni, storielle e filastrocche. Artista eclettico e originale, da non perdere e da consigliare.
Via della Venezia/Scali delle Barchette
ore 22.15
Moruga Drum
Street Percussion Band
Street band pisana, i Moruga Drum mescolano allo stile afro-brasiliano della batucada altri generi come funk, pop, rock e drum’n’bass.
Ogni loro spettacolo è accompagnato da coreografie coinvolgenti: da sempre il loro palco è la strada e il pubblico la loro energia.
Via Borra/Via Traversa
ore 22.45
La virtuosa ferramenta
di e con Felice Pantone
Lo potete riconoscere facilmente, anche da lontano: una bombetta rossa, il suono di un “Organetto di Barberia per Musica Meccanica”, il canto di una “Sega Musicale”, le note emesse dal “Tu-Basso” o da un ”Flauto da Naso” sono oggi segni inconfondibili della sua presenza.
Felice Pantone è un cantastorie del Terzo Millennio, capace di adattare un’antica arte all’attualità e di catturare l’attenzione di un pubblico di adulti e bambini con canzoni, storielle e filastrocche. Artista eclettico e originale, da non perdere e da consigliare.
Piazza dei Domenicani
Ore 23.30
Moruga Drum
Street Percussion Band
Street band pisana, i Moruga Drum mescolano allo stile afro-brasiliano della batucada altri generi come funk, pop, rock e drum’n’bass.
Ogni loro spettacolo è accompagnato da coreografie coinvolgenti: da sempre il loro palco è la strada e il pubblico la loro energia.
Itineranti per le vie del quartiere
dalle 21.00 alle 24.00
Kalofén Teatro
Vittorio Intrepido – L’uomo dei record
di Kalofén Teatro
con Lapo Botteri/Francesco Dendi
regia di Marco Buldrassi
Viaggiatore instancabile, uomo di scienza e di azione, Vittorio Intrepido è salito alla ribalta per i suoi continui record di percorrenza al limite dell’impossibile, come la circumnavigazione dell’Isola Tiberina o la scalata della parete nord di Monterotondo Marittimo. Si è messo in viaggio per la sua impresa più titanica proprio all’inizio della Grande Guerra (ma è solo una coincidenza) e non ha ancora fatto ritorno. Per favore aiutatelo a tornare a casa.
Camillocromo
La strada – concertino itinerante
Giordano Geroni: Susafono | Francesco Masi: Tromba | Jacopo Rugiadi: Clarinetto | Gabriele Stoppa: Banjo e Percussioni | Simone Morgantini: Sassofono tenore e Percussioni | Giacomo Scanavini: Trombone
L’orchestra Camillocromo si trasforma in una Marchin’ Band trascinante, mescolando il dixieland – musica tradizionale di New Orleans – a sonorità klezmer, unite a composizioni originali per una performance interattiva e coinvolgente. Guidato dal talento di questi musicisti brillanti e divertenti, il pubblico diventa protagonista e viene rapito da atmosfere surreali, dove è impossibile smettere di danzare, ridere e ascoltare la musica.
Terzostudio Progetti per lo Spettacolo/BadaBimBumBand
BadaBimBumBand
Sandro Tani: sax sopranino | Duccio Castellacci, Eraldo Taverni, Susanne Boger, Marco Niccolini: sax contralto | Marco Seri, Giovanni Baglioni, Pierpaolo Coccolini, Alberto Cini: sax tenore | Omar Daini, Gabriele Mugnaini, Tommaso Michelotti: sax baritono | Massimo Giannini, Francesco Baglioni, Victoria Martinez, Federico Torre: percussioni
La marching band più dinamica del Teatro di Strada italiano approda a Effetto Venezia 2022 con tre performance!
Sabato 6 agosto il gran finale, con La Banda Molleggiata: musica, teatro, coreografie corali ed – eccezionalmente! – la danza andranno di pari passo, in uno spettacolo trascinante, che partirà dal molleggiato per eccellenza – Adriano Celentano – per spaziare poi in sonorità e brani più moderni, e dar vita ad una miscela musicale esplosiva e danzante.
FOSSI MEDICEI
Ore 20.00 – 22.00
LE VIE D’ACQUA, tra prevenzione e riabilitazione
Sfilata di Dragon Boat con le “Bimbe in Rosa” del Canoa Club Livorno ed i Clubs della toscana.
Un giro sul Fosso Reale per prevenire, riabilitare e sensibilizzare sulle problematiche del Tumore al Seno e dei corretti stili di vita.
Percorso: Giro del Fosso Reale con partenza dalla Fortezza Vecchia passando per gli scali del pesce, scali Rosciano, verso il Pontino e ritorno da sotto il Voltone, Scali degli Olandesi, e Scali d’Azeglio
INIZIATIVE PREVISTE IN FORTEZZA VECCHIA DURANTE EFFETTO VENEZIA
ORE 21.00
MUSICA FORTE
The Cage & Hardstaff Booking riportano la musica “rumorosa” in Fortezza Vecchia a Livorno dopo 2 anni di silenzio assordante e hanno deciso di farlo con un festival.
PENTAGRAM (USA) Il tour per i 50 anni di attività
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THE ATOMIC BITCHWAX (USA)
MOSTRE PREVISTE DURANTE EFFETTO VENEZIA 2022
PALAZZO DEL MONTE DEI PEGNI, SCALI DEL MONTE PIO 33
ORE 19.00 – 24.00
ARTIGIANATO A EFFETTO
In occasione della 37a edizione di Effetto Venezia, Fondazione Livorno, oltre a confermare il ruolo di sponsor della manifestazione livornese, sarà presente, come nelle edizioni passate, con la mostra-mercato di artigianato artistico allestita nei Magazzini del Palazzo del Monte dei Pegni, Scali del Monte Pio 33, realizzata con il patrocinio dell’Osservatorio dei Mestieri d’Arte.
Alla mostra, intitolata Artigianato a Effetto, parteciperanno 14 espositori e saranno e allestiti tre laboratori artistici, due riservati ai bambini ed uno per adulti.
Da mercoledì 3 a domenica 7 agosto, dalle ore 19 alle 24, sarà possibile visitare la mostra che presenterà una selezione di prodotti degli artigiani del territorio della provincia di Livorno e di altre zone della Toscana: dall’oggettistica di scena come le parrucche, alle maschere in cuoio, agli zoccoli, ai gioielli, agli accessori di moda, al vetro artistico, agli arredi in legno, ecc.
Come nelle passate edizioni – questa è la sesta – il progetto di allestimento è stato curato dallo Studio di Architettura 70m2.
La maggior parte degli espositori invitati sono livornesi, del comune o della provincia, che si sono messi in evidenza per la loro abilità e per aver interpretato in termini contemporanei la tradizione dei mestieri d’arte.
Il progetto si propone di promuovere questo settore, di far conoscere gli artigiani presenti ma soprattutto di sensibilizzare le giovani generazioni verso una produzione che dovrà tornare a crescere per continuare la grande tradizione del made in Italy, ancora oggi ammirata in tutto il mondo. Con questi obiettivi, Fondazione Livorno da oltre un decennio associata a OMA – Osservatorio Mestieri d’Arte con la quale condivide le finalità e gli obiettivi di promozione dell’artigianato artistico, ha dato vita a Artigianato a Effetto valorizzando molti artigiani d’arte del territorio e anche quest’anno ha accolto la proposta dell’Amministrazione Comunale di diffondere la cultura e favorire la vendita di prodotti artigianali locali.
OMA, Associazione presieduta dall’avv. Luciano Barsotti, è un soggetto strumentale di Fondazione CR Firenze che la sostiene assieme ad altre Fondazioni bancarie e promuove la tutela del patrimonio storico artistico dei mestieri d’arte. L’Associazione assegna all’artigiano e alla bottega la targa OMA quale riconoscimento del valore e della qualità delle lavorazioni. L’associazione fornisce un contributo fondamentale alla rinascita della qualità dei mestieri tradizionali, all’occupazione qualificata dei giovani e all’immagine del Paese che deve gran parte del patrimonio storico e culturale all’abilità e alla competenza degli artigiani del passato.
Da oltre dieci anni le sue iniziative sono finalizzate alla comunicazione, al networking tra artigiani e istituzioni italiane e internazionali, ad attività di progettazione e ricerca, a bandi e contest per favorire la crescita professionale di giovani artigiani. Pubblica la collana editoriale “Mestieri d’Arte. Quaderni d’artigianato” e cura la rivista trimestrale sulla storia e l’attualità dei mestieri d’arte.
Avviare i giovani alla formazione, attualizzare le discipline artistiche e artigianali attraverso la storia e lo studio delle tecniche della tradizione sono alcuni degli obiettivi principali del lavoro di OMA. Da sempre impegnata a svolgere attività didattica nelle scuole con studenti italiani e stranieri, gestisce oggi anche Spazio NOTA, la Nuova Officina Toscana per l’Artigianato con sede a Firenze che eroga e diffonde attività di orientamento, didattica e formazione per accrescere competenze nell’ambito del comparto sartoria e moda.
MUSEO DELLA CITTÀ – PIAZZA DEL LUOGO PIO
PIERO GILARDI. TUTTO CIÒ CHE È, È NELLA NATURA
Dal 28 maggio al 4 settembre la sezione di Arte Contemporanea del Museo della Città di Livorno (piazza del Luogo Pio) ospita la mostra “Tutto ciò che è, è nella natura” dedicata a Piero Gilardi, torinese, classe 1942, uno degli artisti italiani più noti a livello internazionale tra quelli della sua generazione.
La rassegna è stata organizzata dal Comune di Livorno in collaborazione con Galleria Giraldi, Fondazione Centro Studi Gilardi e Gufram.
L’evento, immaginato per Livorno, unica data italiana dell’artista in questo 2022, ripercorre attraverso oltre sessanta opere selezionatissime l’intero mezzo secolo dell’attività di Piero Gilardi, a partire dalla produzione dei primi anni Sessanta fino alle ultime opere realizzate nel 2021, ponendo la città come sede di una delle più importanti mostre di arte contemporanea, a livello non soltanto nazionale, tra quelle dell’anno in corso.
MUSEO DELLA CITTÀ – PIAZZA DEL LUOGO PIO
NAVE AMERIGO VESPUCCI – LA PIU’ BELLA DEL MONDO
Fotografie di Maki Galimberti e Massimo Sestini
Dal 3 agosto al 30 ottobre 2022
Mar – Ven ore 10.00 – 20.00 / Sab – Dom ore 10.00 – 22.00
Livorno celebra l’Amerigo Vespucci, la nave scuola della Marina Militare Italiana, con una mostra al Museo della città- Bottini dell’Olio, dal 3 agosto al 30 ottobre 2022.
Intitolata LA PIÙ BELLA DEL MONDO, la rassegna fotografica declinata in una cinquantina di foto, di Maki Galimberti e Massimo Sestini, vuole mostrare un volto inedito del celebre veliero, varato nei cantieri di Castellammare di Stabia nel 1931.
Immagini di estrema attualità della Nave Scuola, scatti d’autore di uomini e donne che compongono il prestigioso equipaggio, ripresi nelle loro attività quotidiane, esaltano la bellezza dell’unità navale che il mondo ci invidia.
Il titolo della mostra prende spunto dalla frase del comandante della portaerei USS Indipendence, che incrociò il Vespucci, nel 1962 nelle acque del Mediterraneo. Con lampi di luce venne chiesto alla nostra nave di identificarsi. La risposta fu “Nave scuola Amerigo Vespucci. Marina Militare Italiana”. Il comandante americano replicò con una frase che è rimasta celebre: “La nave più bella del mondo”. In effetti, questo veliero di 101 metri, è davvero la nave più bella del mondo, con le sue 29 vele in tela di olona, cucite ancora a mano.
Eccellenza italiana nel mondo, amica dei livornesi, che da generazioni la osservano varie volte all’anno in porto, vuole diventare attraverso la mostra del Museo della Città, simbolo dell’amicizia che lega la città
alla prestigiosa Accademia Navale.
Con l’inaugurazione prevista il 3 agosto, in contemporanea con la 37a edizione di Effetto Venezia, si apre un percorso di respiro nazionale e internazionale, perché il Vespucci è il veliero più famoso del mondo, capace di attirare visitatori non solo livornesi.
Sul Vespucci, al maschile, perché deriva dal prefisso R.L., Regio Legno, non si discrimina tra uomini e donne,
perché gli allievi ufficiali vengono considerati un corpo solo. Pari diritti e soprattutto pari doveri. Le prove fisiche sono uguali per tutti, per necessità, perché in mare non ci si salva da soli. E questa mostra lo vuole dimostrare, attraverso gli scatti di un equipaggio alla manovra, con le stesse mansioni.
Insomma, il Vespucci ha un nome maschile, ma la determinazione delle donne, che lo fanno funzionare
dal 2000, è femmina.
Curatrice
Carla Bardelli, livornese di origine e di cuore, ha passato 35 anni a Parigi, come corrispondente free lance di Panorama e di Vanity Fair. Tornata nella città che l’ha vista nascere ha voluto rendere omaggio al Vespucci, la cui immagine l’ha sempre accompagnata nel suo percorso di migrante, rendendola orgogliosa dell’appartenenza al popolo livornese.
Fotografi
Massimo Sestini, World Press Photo 2015, nella sezione General News, ha lavorato con le più prestigiose riviste del mondo, da Time, a Le Monde. Collaboratore per le istituzioni militari italiane, ha fotografato il Vespucci da postazioni privilegiate, come gli elicotteri o gli aerei della Marina Militare italiana.
Maki Galimberti, uno dei fotografi più quotati dell’editoria italiana. Nel suo portfolio star del cinema, da Tony Servillo a Fiorello, ma anche celebrities a tutto campo, dallo sport alla letteratura. I suoi scatti dell’equipaggio del Vespucci, ne esaltano il ruolo e allo stesso tempo lo rendono forte e vulnerabile: molto umano insomma e soprattutto affascinante.
Art Director
Alberto Pejrano, ex direttore artistico di Vanity Fair, Tu, ha lavorato per Panorama, Panorama Travel e Epoca, ha curato i contenuti artistici e tecnici della mostra, esaltando la bellezza delle foto, che ha saputo inserire nella splendida location del Museo della Città, diventato, attraverso il suo talento, uno scrigno naturale per incastonare il gioiello più prezioso: l’Amerigo Vespucci.
MUSEO DELLA CITTÀ – PIAZZA DEL LUOGO PIO
APPUNTAMENTI PER TUTTE LE ETÀ AL MUSEO DELLA CITTÀ
In occasione della trentasettesima edizione di Effetto Venezia (dal 3 al 7 agosto 2022) al Museo della Città di Livorno, le cooperative Itinera, Agave e Culture in collaborazione con il Comune di Livorno, propongono un programma di iniziative pensato per tutte le fasce di pubblico adulto e per le bambine e i bambini dai sei ai dieci anni.
La nuova mostra La più bella del mondo. Nave Amerigo Vespucci (al Museo della Città, dal 3 agosto al 30 ottobre 2022) sarà la prima tappa di un viaggio fantastico attraverso mari immaginari, in compagnia di personaggi incredibili che scopriremo insieme attraverso una divertente visita guidata seguita da laboratorio creativo (giovedì 4 agosto, h 21 – 22:30) e di un’attività, sempre composta da percorso in mostra e attività laboratoriale, che ci porterà a realizzare la nostra personalissima “bandiera” (venerdì 5 agosto, h 21 – 22.30).
Natura inventata, artificiale, reale o rappresentata? Anche la mostra Piero Gilardi. Tutto ciò che è, è nella natura fornirà lo spunto per conoscere da vicino le coloratissime opere del grande artista torinese e, seguire le sue orme, reinterpretando il genere della natura morta con materiali e tecniche artificiali (sabato 6 agosto, h 21 – 22.30), oppure fare esattamente il contrario, utilizzando solo brani di natura vera (domenica 7 agosto, h 21 – 22.30).
Completano il calendario di iniziative rivolte a tutte le fasce di pubblico le ormai consuete visite guidate a orario fisso (tutte le sere dal 4 al 7 agosto, h 22.00) che permettono di conoscere da vicino le due mostre ospitate nelle splendide architetture barocche del museo.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI ATTIVITA’
PER BAMBINI
Visita + laboratorio Mostra Vespucci
età per bambini dai 6 ai 10 anni
quando giovedì 4 e venerdì 5 agosto h 21.00 – 22.30
costo 6 € a partecipante (comprensivo di ingresso al Museo + attività)
Visita + laboratorio Mostra Gilardi
età per bambini dai 6 a i 10 anni
quando sabato 6 e domenica 7 agosto h 21.00 – 22.30
costo 5 € a partecipante (comprensivo di ingresso al Museo + attività)
PER GIOVANI E ADULTI
Visite guidate a orario fisso mostre Vespucci e Gilardi
quando dal 4 al 7 agosto, dalle ore 22.00
costo 10 € a partecipante (comprensivo di ingresso cumulativo alle due mostre e visita guidata a entrambe le mostre)
Orari del Museo per Effetto Venezia
Da mercoledì 3 a domenica 7 agosto dalle ore 10.00 alle ore 24.00
Posti limitati, prenotazione obbligatoria anticipata
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Museo della Città – Piazza del Luogo Pio, 19
0586 824551
STUDIO ZAKI – VIA DEL FORTE SAN PIETRO 10
UNDICI+
25 opere della pittrice bambina Mia Pampaloni
Durante la kermesse estiva più importante della città di Livorno, saranno esposti, all’interno degli uffici Zaki, 25 opere della pittrice bambina Mia Pampaloni. Dopo il successo di pubblico registrato durante la prima personale di Mia Pampaloni (UNDICI) lo scorso anno, torna una nuova mostra con opere stavolta prodotte durante il suo dodicesimo anno d’età.
UNDICI+ rappresenta una fantastica storia che continua, una passione per l’arte che non si è sopita ma che al contrario arde con più energia. Ancora oggi l’innegabile e riservato talento di Mia trova sfogo nella sua cameretta dove, in modo del tutto autonomo e senza alcuna pressione, accresce le proprie conoscenze e abilità. In un mondo che spinge verso la totale omologazione, Mia conserva, caparbiamente la propria natura e inclinazioni.
Oltre all’arte è un’attenta conoscitrice di lirica e appassionata di letteratura. Il suo iter personale non è facile, spesso non compreso e raro ma che vale la pena di percorrere fino in fondo. Per questo è nato Undici; un manifesto non solo di capacità ma di volontà e di speranza.
Credere nelle proprie passioni, seguire l’istinto trovando la forza in sé stessi nonostante i modelli imposti siano altri.
SEDE COMITATO COPPA BARONTINI – SCALI DEL PONTE DI MARMO N.1
Ore 21.00 – 24.00
APERTURA CANTINA BARONTINI
EFFETTO PITTURA – COLORI IN LIBERTÀ
In mostra opere dei pittori Tommaso Ricci e Bernardo Celata
Figuranti dell’associazione La Livornina, in costumi storici, accolgono i visitatori della cantina
e della mostra pittorica
SCALI DEL MONTE PIO, 21
EFFETTO ROMA COLLECTION
Livorno – Parigi andata e ritorno. Partire per curiosità, tornare per raccontare.
Anteprima della Collezione Roma. Collezione di arredi in bronzo, disegnata e realizzata dall’architetto, designer e scultore livornese Emanuele Colombi.
Emanuele Colombi, architetto, designer e scultore livornese, espone presso il proprio studio in Scali del Monte Pio 21 a Livorno, per “Effetto Venezia”, un’anteprima della collezione Roma, collezione di arredi in bronzo disegnata durante la pandemia e realizzata a Parigi.
Emanuele Colombi è un architetto, designer di interni e scultore livornese che dopo diversi anni trascorsi all’estero decide nel 2017 di rientrare e fondare il proprio studio ed il proprio laboratorio creativo nella sua città natale: Livorno.
Negli anni trascorsi all’estero ha potuto confrontarsi con diverse culture, anche molto lontane tra loro. Ha lavorato e vissuto in Medio Oriente (Qatar, Bahrain ed Israele) in Europa (Inghilterra, Germania e Francia) ed ha avuto l’opportunità di confrontarsi con il mercato russo, americano e sudafricano.
Ma non è stato tutto semplice. Durante la prima esperienza in Qatar in particolare, passando un periodo complicato furono molto di aiuto le parole pronunciate durante un’intervista televisiva dal suo architetto preferito Renzo Piano che alla domanda: giovani, andare o restare? Rispose così: “i giovani devono andare, ma per curiosità non per disperazione. Devono andare per capire come è il resto del mondo, ma anche e soprattutto per un’altra cosa, ancora più importante; per capire sé stessi, perché c’è un’italianità, che non è quella dell’orgoglio nazionale. Noi italiani siamo come dei nani sulle spalle di un gigante, il gigante è la cultura, una cultura antica che ci ha regalato una straordinaria, invisibile capacità di cogliere la complessità delle cose, articolare i ragionamenti, tessere arte e scienza assieme e questo è un capitale enorme”.
Da quel momento in poi, il suo approccio alla professione ed alla vita è stato sempre lo stesso: un approccio curioso alle cose, alle culture, ai sistemi costruttivi, ai modi di pensare, di vivere e di progettare, riscoprendo ogni volta nel confronto con gli altri, un pezzetto di sé stesso e della propria cultura.
Tutto questo, purtroppo si è interrotto con la pandemia dovuta al Covid-19, che ha costretto tutti noi a fermarsi e riflettere. Ma come accade sempre, di fronte ad una crisi, anche se di entità spaventosa, perché produce la morte di milioni di persone, si può trovare (non vogliamo chiamarla opportunità in segno di rispetto) una chiave di lettura collettiva ed una personale. Emanuele Colombi l’ha trovata nell’approfondire una passione trascurata per anni: la scultura ed in particolare la scultura in bronzo.
La passione per il bronzo nasce durante il periodo universitario nello svolgimento del lavoro relativo all’esame di restauro architettonico che, come tema, aveva il restauro del campanile della chiesa di Santa Maria Novella in Firenze. Durante le fasi di rilievo, Emanuele Colombi, con un collega, riesce ad arrivare fino alla sommità del campanile e riescono ad ispezionare la campana di bronzo. Trovano, come in tutti i manufatti in bronzo, il timbro e la firma della fonderia che realizzò la campana e scoprono che esiste ancora e decidono di andare a visitarla. È una folgorazione. Scoprire il lavoro che c’è dietro alla realizzazione di un manufatto in bronzo, l’arte, la tecnica la passione con cui si tramanda un sapere straordinario, restano dentro come una brace che in qualunque momento può diventare fuoco.
Il lock down del 2020 è il soffio di vento che accende quella brace che fino a quel momento, a causa degli eventi e degli impegni della vita, era rimasta sottotraccia e la trasforma in fuoco ardente. Da qui alla partenza per Parigi il passo è breve e quasi inevitabile. La città di Auguste Rodin, il padre della scultura moderna, la visita alle più importanti fonderie della Ville Lumière, la full immersion per capire fino in fondo una tecnica antichissima ricca di sapere e tradizione.
Dunque, la prima collezione di arredi in bronzo disegnata durante i lock down inizia a diventare realtà a seguito di un periodo intenso di modellazione all’interno degli spazi offerti dalla fonderia parigina che Emanuele Colombi ha scelto come sua partner per questa produzione. Punto di arrivo o di partenza l’esposizione alla Paris Design Week del Settembre 2022.
Perché allora la decisione di presentare un’anteprima a Livorno? Semplicemente perché bisogna andare per curiosità, conoscere, capire gli altri, capire noi stessi e tornare per raccontare e testimoniare. Di qui l’anteprima della Collezione Roma nella sua città natale, Livorno, durante la Kermesse di “Effetto Venezia” per socializzare con tutti i visitatori e concittadini l’esperienza fatta ed il prodotto che essa ha comportato.
GALLERIA D’ARTE “ARTISTI ALL’ANGOLO” – VIA DELLA MADONNA 60
LIVORNO PHOTO MEETING
Evento internazionale di fotografia di strada (Streetphotography).
L’evento è organizzato da L.E.M. (Light Eye Mind) Streetphotography e documentary, un gruppo di fotografi internazionali, fondato nel 2020 per promuovere la fotografia di strada, e Percorsi Fotografici, corsi di fotografia a Livorno.
Attraverso il gruppo Facebook e la pagina Instagram di L.E.M. sono stati selezionati 10 vincitori che affiancheranno, nella mostra, 30 tra alcuni dei più noti fotografi della Streetphotography mondiale. Altre fotografie in mostra saranno dei 10 vincitori del contest “Città di Livorno” curato da Percorsi Fotografici. Infine, le fotografie dei membri del gruppo L.E.M. e di Percorsi Fotografici.
Durante il periodo dell’evento, la cui inaugurazione sarà il 29 luglio, saranno ospitati due workshop di fotografia: uno di reportage con Dario de Dominicis, uno dei più importanti fotografi del genere in Italia e uno di Streetphotography con Massimiliano Faralli, membro del gruppo L.E.M. e uno dei maggiori esponenti della Streetphotography italiana.
Saranno organizzati photowalk e durante le serate della festa ci sarà la possibilità di provare e testare apparecchi fotografici adatti alla fotografia di strada.
LIVORNO PHOTO MEETING nasce con l’intento di diventare, con cadenza annuale, uno degli eventi di riferimento, a livello internazionale, della Streetphotography.
Contest Fotografico Città di Livorno
Tema “Livorno tra identità e tradizione”. Ai partecipanti verrà chiesto di rappresentare, con una fotografia, una caratteristica che evidenzi il pensiero, lo stile di vita, la cultura, le passioni, le abitudini, l’ironia e la visione di una cittadinanza unica agli occhi forestieri. I 10 selezionati vincitori, scelti da una giuria composta da Lamberto Giannini professore di Storia e Filosofia. Michel Guillet fotografo e Ines Della Valle fotografa. L’evento sarà organizzato da Percorsi Fotografici.
Mostra Internazionale di Streetphotography.
Le opere esposte saranno selezionate in parte attraverso le nostre piattaforme social dedicate, con giudici due esperti mondiali di Streetphotography: Michele Liberti di Napoli e Ximena Echague di Bruxelles, e in parte su invito, degli organizzatori, ai nomi di spicco della Streetphotography mondiale. L’ evento sarà organizzato da L.E.M. Street & Documentary Photography
Mostra Personale Organizzatori:
I membri di Percorsi Fotografici e L.E.M. Street & Documentary Photography organizzeranno per l’occasione una mostra personale nel solito contesto dove saranno installate le fotografie dei partecipanti al contest e alla mostra internazionale.
Eventi Paralleli
4 Uscite di PHOTOWALK
guidate dai nostri esperti fotografi per guardare con occhi diversi la città di Livorno nelle sue varie sfumature. I partecipanti saranno accompagnati per le strade e per le vie di Effetto Venezia.
2 Workshop di fotografia
28-29-30-31 luglio con Dario De Dominicis, nome di punta della fotografia di reportage italiana, di livello internazionale 6-7 agosto con Massimiliano Faralli, altro nome di spicco della Streetphotography mondiale
Per info
https://www.facebook.com/groups/lemstreet/
www.instagram.com/lem_streetphoto
THISINTEGRA – VIA GANUCCI, 3
Mostra fotografica
BIRMANIA, DOVE IL TEMPO SI È FERMATO
di Giancarlo Barsotti
«Nel gennaio 2020 ho realizzato queste foto durante il mio ultimo viaggio in Myanmar. Dopo il solito giro turistico, siamo andati con un autista sulle montagne del nord del paese a oltre 2mila metri dove vivono varie etnie minori come l’etnia Chin. Nel Paese si erano appena svolte le elezioni legislative vinte come le precedenti dalla Lega Nazionale per la Democrazia, guidata da Aung San Suu Kyi. Il 26 gennaio 2021, però, il generale Min Aung Hlaing, capo delle forze armate, ha contestato i risultati del ballottaggio e ne ha chiesto la verifica. Una settimana dopo l’esercito ha attuato un colpo di stato arrestando Aung San Suu Kyi e i suoi ministri, gettando il paese nel caos.
In questi mesi il Myanmar è stato attraversato da manifestazioni di protesta e da reazioni violente da parte delle forze armate che hanno portato all’arresto o alla morte centinaia di persone.
Le foto che propongo in questo reportage descrivono dunque gli ultimi giorni di libertà e democrazia di un popolo che, nonostante la povertà, cercava di rialzarsi attraverso il lavoro».
Giancarlo Barsotti
Il cacciatore di immagini
biografia del fotografo Giancarlo Barsotti
Nato a Livorno nel 1940, Giancarlo Barsotti comincia a scattare le sue prime fotografie durante il servizio militare: con la sua prima macchina, una Retinette 1A della Kodak acquistata a Forcelle (Napoli), immortala le storie e la vita dei porti italiani ed europei dove attracca la ‘sua’ San Giorgio.
La passione per la fotografia lo accompagna anche durante gli anni trascorsi a lavorare come saldatore in Cantiere e successivamente come insegnante di saldatura in una scuola professionale.
La svolta professionale arriva nel 1977, anno in cui apre il suo studio Album Fotografico, che ben presto diventerà un punto di riferimento per tutti gli appassionati livornesi di fotografia. Ma Giancarlo Barsotti non smetterà mai di essere un fotoamatore: i primi storici ‘safari’ fotografici tra i vecchi casolari delle morbide colline toscane, diventano presto safari a tutti gli effetti: l’Africa, con il Kenya soprattutto, ma anche la Tunisia, il Marocco e l’Egitto sono tra le sue mete preferite, scegliendo sempre percorsi originali e fuori dagli schemi precostituiti delle agenzie di viaggi.
Vere e proprie esperienze fotografiche oggetto di grandiosi reportage che poi, una volta tornato, presenta alla città, in mostre ed esposizioni pubbliche. Ben presto esplora altri gioielli di questo pianeta, come l’America Centrale, con gli incredibili colori del Messico, del Guatemala e di Cuba, dove ha vinto un concorso internazionale sullebellezza naturali dell’isola, indetto dal giornale Granma, quotidiano ufficiale del Partito Comunista Cubano.
In questi ultimi anni sarà invece il Sud Est Asiatico ad essere esplorato in lungo e in largo, con calma, fotografando gli angoli più suggestivi e scovando i volti più espressi della Thailandia, Birmania, Cambogia, Vietnam, India, Sri Lanka, Laos, Malesya, Bali… lasciandosi compenetrare da una cultura così lontana e così affascinante che poi trasfigura nelle sue foto, che insieme ai colori sembrano trasmettere anche gli odori di questi luoghi, così magici e avvincenti.
CRIPTA DELLA CHIESA DI SANTA CATERINA
Il Parroco della Chiesa di Santa Caterina, Don Michele Esposito, ha messo a disposizione gli spazi della chiesa, per animare e partecipare attivamente alle giornate di festa di Effetto Venezia, data la sua passione per questo genere di attività artistiche e musicali, che promuove costantemente. Ci saranno inoltre delle degustazioni di Frati ( Bomboloni ) sempre negli spazi della Cripta della Chiesa, con ingresso da Via del Forte San Pietro .
MOSTRA JONATHAN GRIFFITH
Dalle ore 20:00
Jonathan Griffith (1979) è un artista italiano che vive e crea a Grosseto, una deliziosa città toscana. Fin da piccolo, aiutava nella famosissima carrozzeria del padre, lavorando con vernici e vernici che hanno fatto crescere la sua anima artistica.
Jonathan ha iniziato la sua carriera progettando set aerodinamici per auto, e dopo un po’, è diventato broker navale. È stato il compleanno del suo migliore amico che gli ha fatto capire che voleva diventare un artista impegnato. Per sorprendere Annamaria, ha fatto un regalo unico e personalizzato: un dipinto frizzante e molto strutturato chiamato Soccer.
Da quel giorno, l’arte di Jonathan non si è mai fermata. Mescolando un profondo amore per la Pop Art con le sue abilità artigianali, dà vita a sculture scintillanti utilizzando le vernici e i processi di carrozzeria che i collezionisti amano.
Ogni pezzo, sempre arricchito dai loghi dei marchi di lusso, è realizzato a mano e prettamente unico. Non ci saranno mai due opere d’arte completamente uguali perché la vernice e il materiale della carrozzeria hanno una vita propria. I suoi soggetti, gli enormi Blow Pops, i cuori e le costose etichette intagliate di champagne sono molto popolari tra attori e celebrità.
Venerdì 5 agosto ci sarà il Baritono Franco Rossi che alle 21.30 eseguirà dei brani sacri e Arie d’Opera, all’interno della chiesa, accompagnato dall’organo storico del 1700.
SCALI FIOCCHIETTI 2 – COMITATO PALIO MARINARO
L’US LIVORNO A EFFETTO VENEZIA: MOSTRA DELLE MAGLIE E STORE
L’Unione Sportiva Livorno 1915 sarà presente alla 37esima edizione di Effetto Venezia, da mercoledì 3 a domenica 7 agosto 2022, nella sede del comitato Palio marinaro sugli scali Finocchietti 2. All’interno della struttura verrà allestita la mostra delle maglie storiche amaranto, a cura dei collezionisti Ivano Falchini e Miki Garzelli, mentre all’esterno ci sarà lo store amaranto con maglie, sciarpe e gadget dell’Us Livorno.
«Siamo soddisfatti di questa partnership con il comitato che organizza il Palio marinaro – ha detto Fabio Discalzi, responsabile organizzativo dell’Unione Sportiva Livorno 1915 – inserire i colori amaranto nel contesto di Effetto Venezia, uno degli appuntamenti più importanti e suggestivi dell’estate livornese, rappresenta un motivo di orgoglio e allo stesso tempo conferma la nostra volontà di essere sempre più presenti nel tessuto cittadino. Ci saranno le maglie storiche e ci sarà lo store con alcune sorprese per tutti i nostri tifosi. Questa collaborazione tra l’Unione Sportiva Livorno 1915 e il comitato Palio marinaro è solo l’inizio di una partnership che, in futuro, porterà ad altre iniziative nel nome della tradizione livornese».
«Non è stato difficile – le parole di Maurizio Quercioli, presidente del comitato Palio marinaro – accettare la proposta del sindaco di collaborare con l’Unione Sportiva Livorno 1915 per la mostra delle maglie storiche nel corso della prossima edizione di Effetto Venezia. Ci fa molto piacere. Sono tanti i punti di collegamento tra la squadra amaranto e le gare remiere. Entrambe arrivano da lontano, sono nate più o meno nello stesso periodo e rappresentano valori identitari della città. Noi in mare, loro in ambito sportivo. La nostra sede non è nata sotto una buona stella durante la pandemia: speriamo che questo incontro sia di buon auspicio e che ci possa accompagnare nel percorso per diventare entrambi sempre più grandi».
SCALI FINOCCHIETTI
VILLAGGIO DELLE ASSOCIAZIONI
Curato dalla Consulta Comunale nell’ambito di Effetto Venezia 2022, il villaggio ospiterà le seguenti associazioni che si alterneranno all’interno del gazebo previsto sugli scali Finocchietti (nello spazio antistante la Sala Simonini).
Postazione 1 • Anpana ODV Livorno
Postazione 2 • Gruppo Fermodellistico Livorno APS
Postazione 3 • OSIM – Osservatorio di studi Internazionali sul Mediterraneo
Postazione 4 • Associazione Reset Livorno ODV
Postazione 5 • La Livornina
Postazione 6 • Fondazione Caritas Onlus
VISITE PREVISTE AI SILOS GRANARI DURANTE EFFETTO VENEZIA 2022
SILOS GRANARI – TERMINAL PASSEGGERI (VARCO FORTEZZA)
SILOS GRANARIO: MELTING POT DIDATTICO E CULTURALE, TRA CITTÀ E PORTO
Apertura al pubblico con visita guidata
In occasione di Effetto Venezia, dal 3 al 7 agosto si svolgeranno una serie di visite guidate curate dalla Cooperativa Agave con il contributo di Fondazione Livorno e in collaborazione con Autorità del Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Porto Immobiliare s.r.l. e l’Associazione Autismo Livorno (APS) sul percorso intitolato “SILOS GRANARIO: MELTING POT DIDATTICO E CULTURALE, TRA CITTÀ E PORTO”. Tale
iniziativa nasce dalla volontà di far conoscere, valorizzare e rendere maggiormente fruibile l’imponente struttura del Silos Granario, dando l’occasione di farne conoscere le origini, le vicende storiche e l’importante collegamento con il porto e con la città di Livorno.
Imponente esempio di architettura industriale, il Silos sarà accessibile e visitabile durante le serate di Effetto Venezia per presentarsi alla città ed avvicinarsi al suo tessuto cittadino.
Alle ore 21.00 e successivamente alle ore 22.00 saranno previste visite guidate su prenotazione aperte alla cittadinanza, per far conoscere questa monumentale struttura anche tramite curiosi arricchimenti multimediali.
Le visite guidate tratteranno le vicende storiche, il ruolo e le trasformazioni di questo suggestivo spazio nel corso del tempo. Per l’occasione saranno accessibili e visitabili anche alcuni dei piani superiori e la splendida terrazza intermedia.
Per informazioni e prenotazioni: Agave tel. 0586/897890 – 3483801479, mail: [email protected] oppure [email protected].
PARTECIPAZIONE GRATUITA CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA.
Non è previsto l’utilizzo di ascensore.
SOCIAL TAXI
Dopo la fase sperimentale in occasione di Straborgo 2022, il servizio Social Taxi per il trasporto gratuito di persone con disabilità sarà riproposto in occasione di Effetto Venezia, la kermesse dell’estate livornese che si terrà da mercoledì 3 a domenica 7 agosto.
Le corse potranno essere prenotate dalle ore 10 alle ore 12 dal 3 al 6 agosto al numero 334 3617092, attraverso chiamata telefonica o messaggio WhatsApp. Verranno accettate le prenotazioni in ordine di chiamata fino al raggiungimento massimo dei posti a disposizione delle corse programmate.
La partenza della prima corsa per raggiungere i luoghi che faranno da scenario alla tradizionale festa estiva è prevista per le ore 20.30, mentre l’ultima, per il rientro, è fissata per le 23.30.
Al momento della prenotazione è importante specificare le dimensioni e le caratteristiche dell’ausilio usato poiché il mezzo è dotato di sollevatore con una portata massima di 400 kg e con uno spazio di cm 124 per cm 80. Ad essere impiegato sarà un van in grado di trasportare carrozzine manuali, a spinta ed elettroniche, mentre non saranno fatti salire scooter elettrici da esterno. Sul mezzo potranno accedere la persona con disabilità ed un solo accompagnatore. Sarà obbligatorio l’uso della mascherina.
Il servizio navetta è promosso dal Tavolo Disabilità Non Autosufficienza e Ridotta Autonomia voluto dalla Consulta delle Associazioni del Comune di Livorno.
SERVIZIO NAVETTE 2022
Vieni a Effetto Venezia senza portare in centro la tua auto. Navette gratuite raggiungeranno Effetto Venezia per facilitare il flusso dei visitatori dalla periferia all’area della manifestazione, nei giorni dell’evento.
All’edizione 2022 di Effetto Venezia sarà possibile partecipare evitando lo stress per trovare parcheggio all’auto. Infatti, come richiesto dal comune di Livorno, per tutta la durata della manifestazione dal 3/8 al 7/8 – 2022, Autolinee Toscane effettuerà un servizio di collegamento tra il parcheggio dietro la stazione FS ed i parcheggi nei pressi del palasport Modì con la zona della Venezia dove si svolgerà la manifestazione “Effetto Venezia”.
Il servizio dalle 18,30 fino alle 01,00 del mattino, che è totalmente gratuito per chi ne vorrà usufruire grazie al contributo stanziato dal Comune di Livorno, verrà garantito da 3 bus che partiranno ogni 15′ da via Masi per raggiungere la fermata di Cinta Esterna.