È morta Carla Fracci, la meravigliosa danzatrice. Mondo dell’arte in lutto.
E’ morta Carla Fracci: l’étoile della Scala aveva 84 anni e da tempo lottava contro un tumore.
Di umili origini, suo padre Luigi Fracci era alpino sergente maggiore in Russia e sua madre Rocca Santina era operaia alla Innocenti di Milano (bersaglio del Bomber Command britannico). Aveva una sorella, Marisa Fracci, anch’essa ballerina di danza classica, formatasi presso la scuola di ballo del teatro alla Scala di Milano.
Carla Fracci sin dal 1946 studia alla scuola di ballo del Teatro alla Scala con Vera Volkova ed altri coreografi, diplomandosi nel 1954. Dopo due anni diviene danzatrice solista, quindi prima ballerina nel 1958. Tra la fine degli anni cinquanta e durante gli anni settanta danza con alcune compagnie straniere, quali il London Festival Ballet, il Sadler’s Wells Ballet, ora noto come Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet. Dal 1967 è una ballerina ospite dell’American Ballet Theatre.
La sua notorietà si lega alle interpretazioni di ruoli romantici e drammatici, quali Giselle, La Sylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini, Medea. Ha danzato con vari ballerini, tra i quali Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Marinel Stefanescu, Alexander Godunov, Erik Bruhn, Gheorghe Iancu, Roberto Bolle. Da Giselle danzata con Bruhn viene tratto un film nel 1969. Ha interpretato Medea, Concerto barocco, Les demoiselles de la nuit, Il gabbiano, Pelléas et Mélisande, Il fiore di pietra. Il marito e regista Beppe Menegatti si occupa della regia di quasi tutte le creazioni da lei interpretate.
Alla fine degli anni ottanta dirige il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli.
Varie sono, negli anni successivi, le sue interpretazioni: Il pomeriggio di un fauno, Onegin, La vita di Maria, A.M.W. La bambola di Kokoschka, La primavera romana della signora Stone, quest’ultimo con la regia di Beppe Menegatti per citare le principali.
Dal 1996 al 1997 dirige il corpo di ballo dell’Arena di Verona. Dal 1994 è membro dell’Accademia di Belle Arti di Brera, dal 1995 è presidente dell’associazione ambientalista Altritalia Ambiente e nel 2004 viene nominata Ambasciatrice di buona volontà della FAO. Nel 1997 è stata invitata come ospite nella serata finale del 40simo Zecchino d’Oro.
Dal novembre del 2000 al luglio del 2010 dirige il corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Ne segue il repertorio tradizionale e quello firmato da Sergej Djagilev per i Ballets Russes (da La sagra della primavera nella ricostruzione di Millicent Hodson a Shéhérazade, L’uccello di fuoco e Petruška nelle versioni di Andris Liepa). A quest’attività affianca la riproposta di balletti perduti e nuove creazioni sotto la direzione di Beppe Menegatti.
Eugenio Montale le dedicò una poesia, La danzatrice stanca, inserita nel Diario del ’71 e del ’72, uscito nel 1973.
Nel 1982, è protagonista di una fiction televisiva: compare infatti nello sceneggiato RAI, diretto da Renato Castellani, Verdi, dove interpreta il ruolo di Giuseppina Strepponi, soprano e seconda moglie del grande compositore.
Nel 2018 ha ricevuto il Premio nazionale Toson d’oro di Vespasiano Gonzaga. Il 19 settembre 2020 ha ricevuto il premio alla carriera da parte del Senato della Repubblica Italiana.
Dal giugno 2009 al 2014 è stata Assessore alla Cultura della Provincia di Firenze.
È stata Ambasciatrice di Expo Milano 2015.