È interamente dedicata al trentennale delle stragi di mafia la stagione 2022 del Teatro Massimo di Palermo
A trent’anni dalle stragi di mafia del 1992 il Teatro Massimo di Palermo dedica la programmazione 2022 alla memoria di quegli eventi drammatici che innescarono una stagione di rivolta e di partecipazione della società civile che generò tra le tante reazioni anche la riapertura del Massimo e la riappropriazione di spazi cittadini come i Cantieri culturali alla Zisa e lo Spasimo.
Il presidente della Fondazione Teatro Massimo, Leoluca Orlando, il sovrintendente Francesco Giambrone e il direttore artistico Marco Betta hanno presentato nella Sala Grande del Teatro Massimo la stagione 2022 che sarà inaugurata il 20 gennaio dal nuovo allestimento di Les vêpres siciliennes, grand-opéra di Giuseppe Verdi, per la prima volta a Palermo nella versione originale in francese in cinque atti, diretta da Omer Meir Wellber con la regia di Emma Dante. Una coproduzione internazionale con il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Comunale di Bologna e il Teatro Real di Madrid, che vedrà impegnati Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Massimo.
Dopo l’inaugurazione con Les vêpres siciliennes, la Stagione prosegue fino a ottobre 2022 con altre opere evocatrici di partecipazione e riscosse civiche e del binomio arte e politica, come Simon Boccanegra (nello storico allestimento firmato da Sylvano Bussotti recentemente scomparso, a cui l’opera è dedicata), Nabucco e Tosca, tra le altre. E viene messo in campo un programma di attività nel mese di maggio volto a commemorare il trentennale delle stragi mafiose:
- A cominciare da Cenere, l’opera inchiesta di Gery Palazzotto su musiche di Marco Betta, Fabio Lannino e Diego Spitaleri, che debutta il 13 e 14 maggio e conclude dopo Le parole rubate e I traditori la trilogia dedicata ai misteri delle stragi di mafia stringendo il cerchio sui tradimenti e sulle menzogne che hanno portato al “più grande depistaggio della storia giudiziaria italiana”. Lo spettacolo è interpretato da Gigi Borruso.
- Il 23 maggio One minute of no silence un progetto collettivo che unisce artisti di tutto il mondo nel comporre un minuto di musica originale che, inviata via web, comporrà una sinfonia di “minuti di non silenzio” in memoria delle vittime delle stragi del ’92.
- E sempre il 23 maggio, il programma culminerà con l’esecuzione della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, diretta da Omer Meir Wellber con l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo diretto da Ciro Visco.
- Infine il 27 maggio vi sarà al Teatro Regio di Torino la prima esecuzione assoluta di Falcone e Borsellino. L’eredità dei giusti, una composizione su commissione di Marco Tutino, in coproduzione con la Fondazione per la Cultura Torino – MITO Settembre Musica, il Teatro Regio di Torino, il Piccolo Teatro di Milano e il Teatro Massimo di Palermo, in collaborazione con CCO – Crisi come opportunità. L’opera sarà eseguita a Palermo il 19 luglio, al Teatro di Verdura, nel giorno della morte del magistrato Paolo Borsellino ucciso dalla mafia. La drammaturgia è di Emanuela Giordano, in scena gli attori del Piccolo Teatro di Milano.
In maggio ricorre anche un anniversario lieto, il venticinquennale della riapertura del Teatro Massimo (avvenuta nel 1997) e per celebrarne la ricorrenza, il 12 maggio, sul podio dell’Orchestra del Massimo salirà Michele Mariotti, prossimo direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma, che eseguirà la Sinfonia n. 2 di Gustav Mahler “Resurrezione”.
“Il Teatro Massimo è emblema della città di Palermo”, dichiara Leoluca Orlando, presidente della Fondazione Teatro Massimo e sindaco di Palermo. “E con la città ha vissuto mortificazioni e glorie, oblio e riscatto, miserie e splendori. E’ protagonista indiscusso di quel cambiamento culturale che è in costante divenire. Quest’anno la programmazione del 2022 è interamente dedicata alla memoria delle stragi di mafia del 1992 di cui l’anno prossimo ricorrerà il trentennale e che hanno segnato non soltanto la storia della nostra città ma di tutto il paese. Da quel 1992, però, è partito un moto di ribellione e di grande impegno civile che, tra l’altro, ha portato nel 1997 alla riapertura del Teatro Massimo, di cui l’anno prossimo ricorrerà il venticinquesimo anniversario, e alla riconquista di altri spazi urbani che oggi costituiscono il cuore e il punto di riferimento dell’attività culturale della città. Così dopo il buio degli eccidi mafiosi, grazie alla reazione della società civile, il teatro ha ritrovato la sua luce e allo stesso modo, dopo il buio causato dalla crisi pandemica, ha ritrovato il pubblico e un grande successo internazionale. Una stagione, dunque, dedicata alla capacità di reagire, di affrontare con determinazione le difficoltà più drammatiche. Il Massimo celebra come meglio sa fare, e cioè in musica, la sua rinascita e dunque quella dell’intera città”.
“La programmazione 2022 – aggiunge il sovrintendente del Teatro Massimo Francesco Giambrone – riconquista con la riapertura la volontà di elaborare una narrazione culturale capace di sguardi molteplici di alto livello artistico, valorizzando le forze interne del Teatro, preservando il livello occupazionale e mantenendo gli impegni assunti con gli artisti che hanno subìto la cancellazione delle produzioni nel periodo della chiusura e dell’emergenza sanitaria. Dedichiamo questa nuova stagione alla capacità di resistere e di reagire pur in situazioni difficili, a volte estreme, come quelle in cui il mondo del teatro si è ritrovato”.
Il programma completo di opere, balletti e concerti del 2022 festeggia la riapertura del Teatro, oggi come allora, con un programma che vede avvicendarsi sul palcoscenico di Piazza Verdi e al Teatro di Verdura grandi protagonisti della scena contemporanea. Tra loro: Placido Domingo, che canta per la prima volta al Teatro Massimo di Palermo, Roberto Abbado, Kent Nagano anche lui per la prima volta sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo, George Petean, Anna Pirozzi, il baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat, Maria Agresta al suo debutto italiano in uno dei ruoli più drammatici e intensi del teatro di Donizetti, nel ruolo di Elisabetta I in Roberto Devereux. E ancora Ewa Plonka, Maria José Siri, Erwin Schrott John Osborn, Fabio Sartori, il giovane e talentuoso direttore d’orchestra Michele Spotti, Maria Yakovleva, l’étoile ospite della coreografia di Davide Bombana Le relazioni pericolose e il duo di artisti visuali Masbedo.
Nuova e di alto profilo l’immagine grafica del progetto di comunicazione, affidato a un artista di grande talento come Francesco De Grandi che ha realizzato un concept pittorico che prende spunto dai titoli in programma per comporre un grande affresco di cui ogni opera lirica è un tassello. “Un 2022 che sorge, – scrive De Grandi nella sua dedica – e il leone del Civiletti con la sua musa, guardiano del nostro amato Teatro, che si staglia nella luce calda. Ho cercato di restituire l’energia di un teatro che si rialza fiero dopo un periodo devastante, un teatro che ha combattuto durante questo anno di chiusura e interdizione alla visione in presenza degli spettacoli, resistendo e rimanendo vicino ai suoi spettatori. Ed è ancora qui, sopra le macerie a guardare lontano, sullo sfondo di una nuova aurora”.
Ripartono nel 2022 anche i progetti di produzione del Teatro dedicati alle scuole, con una particolare attenzione agli aspetti sociali che hanno visto nel 2021 la ripresa dell’attività del Coro di Danisinni e che prevedono nuovi interventi nei quartieri a rischio della città metropolitana. Così come proseguono le collaborazioni già intraprese con alcune tra le principali istituzioni musicali del territorio: il Conservatorio di Palermo, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, The Brass Group, l’Associazione Amici della Musica di Palermo, a cui si aggiungono la Fondazione Merz, ZACentrale, l’Accademia di Belle Arti, l’Università degli Studi di Palermo.
Riprende anche la programmazione delle tournée con i complessi artistici e tecnici del Teatro, a partire da quella in Giappone (Tokyo, Hamamatsu, Otsu, Osaka e Nagoya) nel mese di giugno 2022, con l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo, e due opere: La bohème di Giacomo Puccini nel nuovo allestimento appositamente realizzato, con la regia di Mario Pontiggia e Fabrizio Maria Carminati sul podio; e Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi nell’allestimento storico del Teatro Regio di Torino con regia, scene e costumi di Sylvano Bussotti e sul podio Francesco Ivan Ciampa. Cast di grandi nomi in entrambe le opere: da Angela Gheorghiu e Desirée Rancatore per Bohème a Placido Domingo per Simon Boccanegra.
La campagna abbonamenti della stagione 2022 prenderà il via il 12 novembre 2021 e darà diritto di prelazione agli abbonati della stagione 2020 interrotta dalla pandemia. Dal 13 dicembre sarà aperta a tutti.