Dopo il SOLD OUT di dicembre tornano I MOHAMED al Teatro di Villa Lazzaroni
Dopo il sold out di dicembre, sarà nuovamente in scena domenica 15 gennaio al Teatro di Villa Lazzaroni lo spettacolo I MOHAMED, testo e regia di Yaser Mohamed, con Patrizia Casagrande, Alessandro Cremona e Alessandro Marverti, scene Paolo Carbone, adattamento scenico e aiuto regia Sabrina Biagioli.
Avete mai pensato alla vostra famiglia? Pensato a cosa, per voi, rappresenti e a come si inserisca nella società? Avete mai pensato alle regole che una “famiglia perfetta” dovrebbe rispettare per poter essere definita tale? I Mohamed è la storia di una famiglia tutt’altro che perfetta, ispirata alla sua.
Eppure potrebbe essere la storia di tanti, viste le tematiche che in sé contiene: l’incomunicabilità, la distanza emotiva tra i componenti della famiglia, la difficoltà di mostrare affetto, la solitudine di tre persone sedute vicine a mangiare allo stesso tavolo, i segreti che tutti sanno e che pure tutti tacciono, i silenzi assordanti, i problemi piccoli e banali. Una famiglia come tante, insomma. O quasi.
Due genitori e un figlio unico, che poi unico non è. E che scopre di non esserlo in un giorno come tanti, casualmente. Sarà proprio la rivelazione di avere una sorella a sconvolgere la vita del Figlio, fino ad allora figlio unico e ufficiale. Come dovrebbe reagire a tale notizia? Come dovrebbe comportarsi ora, sapendo una cosa così tremenda e intima che suo padre e sua madre ignorano lui sappia? Come affrontare due genitori che per una vita hanno tenuto nascosto un segreto così essenziale? Due genitori che non hanno saputo – potuto – accettare di avere due figli e che hanno scelto di nasconderne una all’altro? E perché, poi? Inizia così il viaggio interiore del Figlio che, durante i vari pasti della giornata, cercherà di trovare il coraggio di affrontare questo delicato fuori programma con le persone che pensava, fino a quel momento, di conoscere.
Attraverso spremute d’arancia, filosofie spicciole sulla vita dei gamberi, abiti indossati come stile di vita, il Figlio cercherà di affrontare quella che per lui è la più ardua delle sfide: comunicare con i propri genitori come mai aveva fatto finora.
Una commedia assurda che tra momenti ilari, dialoghi paradossali e amare confessioni (rigorosamente non dette) nasconde nel suo substrato una tragicità sull’orlo dell’eruzione, pronta ad esplodere in qualsiasi momento e in qualsiasi grottesco modo, pronta a polverizzare ogni illusione di quella famiglia perfetta tanto desiderata.
Non solo uno spettacolo, ma anche un tentativo artistico che mira a fondere tecniche e linguaggi espressivi differenti: dal gramelot del Padre alla partitura fisica iniziale, fino alla stilizzazione del gesto teatrale che ben si sposa con la prosa del testo, mentre sul fondale viene proiettato un vecchio film per tutto il tempo dello spettacolo, in un crescendo di ritmo incredibile dove le emozioni sono così vere da sembrare recitate. Dove le persone sono così umane da sembrare la parodia di sé stesse. Eppure tutto alla fine risulta armonico, preciso, inevitabile. Una storia che solo il Teatro e in teatro è possibile raccontare.
I Mohamed è risultato finalista al Premio Pim Off di Milano (stagione 2022 – 2023)
I Mohamed nasce da una foto. Ritrae un momento molto intimo e felice di me e mio padre che scherziamo divertiti, uniti in una sorta di lotta/abbraccio. I nostri sorrisi, spensierati e pieni, e il contatto fisico sono gli elementi che maggiormente mi hanno colpito di questa foto.
Con gli anni sono spariti. Entrambi. Ne hanno preso il posto un lancinante senso di separazione e una disarmante consapevolezza di incomunicabilità che si sono diffusi silenziosamente, avvelenando le radici della nostra famiglia. Ho cercato di raccontare la confusione che prevale all’interno di questa casa quando si toccano temi come l’affetto, la comunicazione, l’aiuto reciproco. Un caleidoscopico impiastro di sentimenti non chiari, di regole inventate sul momento, di comportamenti basati sul quieto vivere piuttosto che sull’eventuale dolore scaturito nell’affrontare situazioni scomode.
La scelta è caduta nell’utilizzo di un linguaggio assurdo, una comunicazione verbale e visiva non convenzionale, cercando così di rappresentare i fili intricati della mia famiglia proprio come appaiono ai miei occhi, restituendo a chi guarda lo stesso senso di smarrimento del quale, colpevolmente, sono pervaso. Accompagnato da musiche pop che ne connaturano il momento, il testo si svolge nell’arco di una giornata apparentemente normale. I protagonisti nascondono dietro una forzata e non sentita tradizione culinaria tutti i loro timori e le loro angosce. Così il sacrificio di un gambero può essere un elemento di discussione vitale a patto che non si rispettino le regole del gioco della vita. Un ambiente familiare espressionista e opprimente, con lo scopo di restituire una condizione di sofferenza e inadeguatezza, racchiude i tre protagonisti in una spirale composta da emozioni mozzate e da slanci emotivi in solitaria. Slanci da esternare in assoluta solitudine e quindi irrimediabilmente vuoti e improduttivi. I Mohamed è un tremendo messaggio d’amore verso i miei genitori. È quel dolore necessario a scacciare il dolore.
Yaser Mohamed