Doc. presenta due documentari: Watermark – L’acqua è il bene più prezioso e Spuren
Al Cinema Massimo due documentari dal 9 al 14 novembre. Il primo titolo in calendario è Watermark – L’acqua è il bene più prezioso, lo straordinario film fotografico sul ruolo dell’acqua nel mondo realizzato dagli stessi autori di Antropocene – L’epoca umana.
Il secondo, presentato nell’ambito del progetto della Città di Torino in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema Culture alla Mole, è Spuren di Aysun Bademsoy. Il lungometraggio, che fa parte integrante della rassegna Crocevia di sguardi realizzata da FIERI, viene mostrato con il contributo del Goethe-Institut Turin per ricordare la caduta del muro di Berlino.
In occasione delle iniziative legate al progetto Culture alla Mole sarà possibile, per le realtà di volta in volta coinvolte, accedere al Museo Nazionale del Cinema ad un prezzo agevolato per una settimana a partire da giorno della proiezione (formula biglietto 2×1, ovvero due ingressi al prezzo di un biglietto).
Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky
Watermark – L’acqua è il bene più prezioso
(Canada 2013, 90’, DCP, col., v.o. sott.it.)
Grazie alla potenza visiva delle immagini in 5K e alle molteplici prospettive aeree, viaggiamo tra le enormi fattorie galleggianti al largo della costa cinese del Fujian, visitiamo il cantiere di Xiluodu, la più grande diga ad arco al mondo, passiamo per le concerie di cuoio di Dhaka e approdiamo al delta del deserto dove si arena il fiume Colorado. Ma vediamo anche gli Open di Surf a Huntington Beach e il Kumbh Mela ad Allahabad, dove ogni tre anni si radunano 30 milioni di persone per immergersi tutte insieme nel Gange. Non paghi, seguiamo poi gli scienziati che esplorano l’incontaminato spartiacque della Columbia Britannica settentrionale e che estraggono carote di ghiaccio dal più profondo sottosuolo della Groenlandia.
Mar 9, h. 21.00/Dom 14, h. 16.00
Aysun Bademsoy
Spuren
(Germania 2019, 81’, HD, col., v.o. sott.it.)
Tra il 2000 e 2007 nove cittadini tedeschi, quasi tutti di origine turche, sono vittime di delitti che inquirenti e media attribuiscono alla malavita turca. Solo nel 2011 si scopre che gli assassini erano i membri di un gruppo clandestino neonazista, suscitando un grande scandalo e dibattito pubblico, anche durante il lungo processo terminato nel 2018. La regista tedesca di origini turche Aysun Bademsoy segue le tracce lasciate da questi crimini nelle famiglie delle vittime e nella società tedesca.
Ven 12, h. 21.00 – Ingresso libero – Al termine incontro con la regista Aysun Bademsoy