Diecimila metri sotto i mari: Piccard e il batiscafo Trieste
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Diecimila metri sotto i mari: Piccard e il batiscafo Trieste

Sessantacinque anni fa l’impresa dei record

Diecimila metri sotto i mari: Piccard e il batiscafo Trieste

Il 29 settembre 1953, nello spazio di mare che divide Capri dall’isola di Ponza, August Piccard e il figlio Jean mettono alla prova il Batiscafo Trieste. Il 26 gennaio 1960, August Piccard insieme all’americano Don Walsh raggiungeranno i 10.913 metri di profondità, arrivando a toccare il fondo della fossa delle Marianne. Un’impresa raccontata in questo speciale “Ieri cronache dei nostri tempi. Piccard e il batiscafo Trieste” andato in onda il 23 gennaio 1963, e riproposto da Rai Cultura giovedì 23 gennaio alle 19.30 su Rai Storia nel giorno dell’anniversario del record.
Piccard, per studiare gli stati ionizzati, i raggi cosmici e la radioattività nell’atmosfera, progettò (nel 1925) e realizzò un pallone con cabina stagna in grado di raggiungere per la prima volta quote stratosferiche. Il 27 maggio 1931, Auguste Piccard e Paul Kipfer decollarono da Augusta, in Germania, e raggiunsero un’altitudine record di 15.781 m. Dopo varie ascensioni sempre con il fratello Jean, nel 1932 Auguste Piccard salì ad oltre 16000 m; Jean, naturalizzato statunitense, lo superò due anni dopo toccando in aerostato i 17500 m. Come dichiarato nell’articolo del “Popular Science Magazine” dell’Agosto 1931 a pagina 23, Auguste Piccard disse che la terra gli sembrava un disco piatto con i bordi rialzati (“It seemed a flat disk with upturned edge”).Ma ormai Auguste non pensava più alle massime altezze, bensì alle massime profondità, ossia all’esplorazione subacquea. A tale scopo ideò il batiscafo, concepito come un pallone sottomarino: un galleggiante di forma allungata, pieno di liquido più leggero dell’acqua (benzina), munito di zavorra (granigli di ferro) e di una cabina circolare. Auguste realizzò un primo modello di batiscafo, il FNRS 2, che nel 1948 con pilota automatico scese a 1308 m; ma il collaudo fu insoddisfacente. Sottoposto a sostanziali modifiche in un cantiere navale francese, fu ribattezzato FNRS 3.

Nel frattempo, con il figlio Jacques, riuscì a costruire in Italia un nuovo batiscafo, il Trieste. Raiplay

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