“Diario di un Dolore” in scena al TeatroBasilica
Dal 16 al 19 gennaio 2025, il palcoscenico del TeatroBasilica di Roma ospiterà lo spettacolo “Diario di un Dolore”, tratto dall’omonimo libro di C.S. Lewis e dall’autoritratto di Franz Ecke, a cura di Francesco Alberici. Una rappresentazione che esplora in profondità il tema del dolore, le sue sfumature e la sua complessità, attraverso una fusione di teatro, letteratura e riflessione intima. Lo spettacolo affronta una sfida unica: dare forma e voce al dolore mantenendo l’equilibrio tra la rappresentazione artistica e il rispetto per la dimensione personale di chi lo vive.
In questo articolo approfondiremo ogni aspetto di questo progetto teatrale innovativo, fornendo informazioni utili e analisi delle sue tematiche, invitandovi, al contempo, a vivere un’esperienza artistica profonda nel cuore di Roma.
“Diario di un Dolore” di C.S. Lewis: Un Capolavoro Letterario di Dolore e Resilienza
Il libro di C.S. Lewis, scritto a seguito della morte dell’amata gioia, è una riflessione profonda e spietata sul dolore provocato dalla perdita. Lewis descrive con una lucidità disarmante il tumulto di emozioni che segue a un lutto: il senso di smarrimento, la confusione, e il crollo delle certezze, comprese quelle legate alla fede.
Questa opera, pubblicata per la prima volta nel 1961, è diventata una pietra miliare della letteratura autobiografica sul tema del dolore, grazie alla sua capacità di trasformare un’esperienza personale in un racconto universale che tocca le corde più intime di ogni lettore.
Il Progetto di Francesco Alberici: Un Nuovo Sguardo Sulla Rappresentazione del Dolore
La messa in scena di Francesco Alberici si ispira al testo di Lewis ma va ben oltre, interrogandosi su una domanda fondamentale: come si rappresenta il dolore senza tradire la propria intimità?
Lo spettacolo è una sorta di metanarrazione, in cui un regista chiede a un’attrice – portata in scena da Astrid Casali – di collaborare a un progetto teatrale incentrato sul dolore. Tuttavia, il processo creativo solleva altre questioni, spostando il focus dal testo originale di Lewis a una riflessione più ampia sulla narrazione, sull’autenticità e sui limiti del teatro.
Franz Ecke e l’autoritratto: L’Arte come Specchio dell’Intimità
Un importante elemento dello spettacolo è l’autoritratto di Franz Ecke, artista e collaboratore della rivista Frigidaire, le cui opere fanno da contrappunto visivo alla narrazione. L’autoritratto di Ecke è un atto di introspezione che dialoga con l’essenza del dolore descritto nel libro di Lewis. Il suo coinvolgimento offre uno spunto visivo e concettuale per esplorare le molteplici facce dell’intimità e della sofferenza.
Una Produzione di Teatro d’Innovazione
La produzione dello spettacolo è firmata da SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione, in collaborazione con importanti enti del panorama teatrale italiano come TPE Teatro Piemonte Europa, il Festival delle Colline Torinesi, Murmuris, Olinda e Lab 121.
Questa rete di collaborazioni testimonia l’importanza e il valore culturale del progetto, che non si limita alla dimensione locale di Roma ma si colloca in un contesto più ampio di innovazione teatrale.
Dolore e Teatro: Un Binomio Universale
Il dolore è da sempre al centro della narrazione drammatica, ma questo spettacolo si distingue per la sua prospettiva unica: indagare il dolore non solo come emozione, ma come fenomeno politico e sociale.
Lo spettacolo suggerisce che oggi viviamo in una sorta di “epidemia di felicità”, dove la società impone un mantra di successo e contentezza che mette da parte le emozioni negative. Dare spazio alla rappresentazione del dolore, quindi, diventa un atto di resistenza e di introspezione.
Le Note di Regia: Un Percorso di Ricerca ed Empatia
Dalle parole estrapolate dalle note di regia emerge una profonda connessione personale tra Francesco Alberici e il progetto. Gli ultimi anni della sua vita, segnati da esperienze di perdita e smarrimento, hanno fatto emergere il desiderio di approfondire l’argomento.
Alberici, ispirandosi a C.S. Lewis, si interroga su come il dolore possa influenzare la percezione del tempo e dei rapporti umani, offrendoci una visione teatrale toccante e universale.
Il Ruolo del Corpo nella Rappresentazione del Dolore
Lo spettacolo, oltre a essere una riflessione verbale e concettuale, è anche un viaggio attraverso il corpo. Come si manifesta il dolore nel corpo? La ricerca teatrale di Alberici trasforma questa domanda in vera e propria azione scenica, mettendo in evidenza l’intersezione tra mente e fisicità.
Perché Andare a Vedere “Diario di un Dolore”
- Un’esperienza unica nel panorama teatrale italiano: La fusione tra il testo di C.S. Lewis, l’introspezione di Franz Ecke e la visione di Francesco Alberici rende questo spettacolo un’esperienza irripetibile.
- Una riflessione necessaria sul dolore: In un mondo che celebra la felicità, parlare di sofferenza è una scelta coraggiosa e autentica.
- Un’occasione per esplorare il tuo lato emotivo: Lo spettacolo invita lo spettatore a mettersi in discussione e a entrare in contatto con i propri sentimenti più profondi.
Informazioni Pratiche
Lo spettacolo si terrà presso il TeatroBasilica, nella splendida cornice di Roma, situato in Piazza di Porta San Giovanni 10. L’orario degli spettacoli è il seguente:
- Dal martedì al sabato: ore 21:00
- Domenica: ore 16:30
Prezzi dei Biglietti
- Intero: € 18,00
- Ridotto (studenti, under 26, operatori): € 12,00
- Online: € 15,00
- Carnet per 4 spettacoli: € 40,00
Per ulteriori dettagli, potete visitare il sito ufficiale del teatro: www.teatrobasilica.com.
TeatroBasilica: Un Luogo di Cultura e Riflessione
Diretto dall’attrice Daniela Giovanetti e dal regista Alessandro Di Murro, il TeatroBasilica si distingue per essere uno spazio dedicato alla sperimentazione e alla riflessione, con una programmazione che unisce tradizione e innovazione. Grazie a un team di artisti e tecnici guidati dal Gruppo della Creta, il teatro è diventato un punto di riferimento per la scena culturale romana.