Daniele Rustioni dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio. In programma, tutto Beethoven
Giovedì 18 febbraio alle ore 20 sul sito del Teatro Regio l’appuntamento in streaming è con il Concerto diretto da Daniele Rustioni per i Giovedì del Regio. Il programma è tutto dedicato a Ludwig van Beethoven con l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio, quest’ultimo istruito da Andrea Secchi.
Si inizia con l’Ouverture Le creature di Prometeo in re maggiore op. 43a e chiude il concerto la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 Eroica; nella parte centrale, un brano di rara esecuzione: la cantata Clama di mare e viaggio felice in re maggiore per coro e orchestra op. 112.
«È da dodici anni che sei nel mio cuore, sono sicuro che quando le tue porte si riapriranno e si tornerà a far musica insieme, scriverai altre gloriose pagine di storia, di musica e di teatro, quindi vi abbraccio, ti voglio bene Teatro Regio» così il maestro Daniele Rustioni nell’aprile dello scorso anno augurava buon compleanno al “nuovo” Regio. L’affetto è ricambiato e in questi quattordici anni – a partire dalla prima volta in occasione del concerto sinfonico presso il Cortile dell’Arsenale – il Regio ha accompagnato la carriera del maestro Rustioni, certamente oggi uno dei più importanti direttori d’orchestra della sua generazione sia nel repertorio operistico sia in quello sinfonico. Ebbene, siamo tornati, insieme, a fare musica, anche se le condizioni non possono ancora essere quelle “di prima” e ricominciamo a scrivere le nostre pagine.
Beethoven aveva trent’anni quando a Vienna nel 1801 scrisse le musiche per il balletto “eroico-allegorico” Le creature di Prometeo, ideato dal coreografo Salvatore Viganò. La scenografia conquistò il giovane compositore attraverso la suggestiva commistione di mitologia greca e sottintesi illuministici: «due statue» (simbolo di un’umanità inerte, relegata a uno stadio primordiale) prendevano vita «grazie al potere dell’armonia» e venivano condotte al Parnaso da Prometeo, mediatore del sapere, maestro di belle arti. L’Ouverture inizia con accordi solenni che scuotono dal torpore poi, alla ripresa dell’inno, due accordi dissonanti prorompono in fortissimo su un rullo di timpani, ma basta uno slittamento cromatico per ripristinare il do maggiore e l’eloquio disteso della cadenza. È questo, infatti, il messaggio dell’opera: le nebbie si dissipano e l’oscurità, con la sua minaccia, è sempre vinta da un’affermazione di luce.
Due poesie di Goethe forniscono il testo per il dittico Calma di mare e viaggio felice (composti nel 1814-1815). Nel primo pezzo, si contempla la quiete del mare, con intenti lontani dal mero descrittivismo: la distesa marina è l’oggettivazione di uno stato d’animo, è «terribile calma di morte». Il tempo diventa spazio. I lunghi pedali degli archi delineano l’orizzonte sconfinato delle acque, sulle quali aleggia lo spirito, con un canto a fil di voce. Estinte le forze, il paesaggio si perde nella lontananza, se non fosse per una nota tenuta dai violoncelli, che traghetta, senza soluzione di continuità, nelle atmosfere del componimento successivo: il Viaggio felice. Come per incanto, i tenebrosi abissi prendono vita e accompagnano la traversata del marinaio.
Infine, la Sinfonia n. 3 composta tra il 1802 e il 1804, la celeberrima «Eroica, dedicata a tutti noi e a tutti voi – sottolinea Daniele Rustioni – siamo un po’ tutti eroi dei nostri tempi. Noi continuiamo a fare musica e, seppur con difficoltà, portiamo l’arte nelle case del nostro pubblico, che tenacemente ci segue in questo periodo così complesso». Interessante notare come il tema del movimento finale sia lo stesso del rondò finale delle Creature di Prometeo.
I biglietti per assistere al concerto sono già in vendita al costo di € 5. Il biglietto è valido per lo streaming del 18 febbraio ore 20 e può essere utilizzato anche per gli accessi on-demand.
Per ulteriori informazioni e per lo streaming: www.teatroregio.torino.it.