Dal 31 ottobre BUILDINGBOX presenta per la prima volta opere di due artisti a confronto: MICHELE DE LUCCHI e ETTORE SOTTASS
Dal 31 ottobre, nell’ambito del progetto espositivo Dalla sabbia, opere in vetro dedicato al vetro contemporaneo, BUILDINGBOX presenta per la prima volta opere di due artisti a confronto nello spazio della vetrina, con la collaborazione di Alberto Bianchi Albrici e Michele De Lucchi.
I due vetri Memphis del 1983, sono due autoritratti: il primo, Alioth, dell’allora settantenne Ettore Sottsass, il secondo, Antares, di un trentaduenne Michele De Lucchi. Questa mostra, composta da due sole sculture, si potrebbe intitolare Padre e Figlio, perché, se oggi Michele De Lucchi ha un suo stile inconfondibile, ha spiccato il volo per i cinque continenti ed è uno degli architetti e designer più acclamati e ricercati, a quei tempi egli era e voleva fortissimamente essere figlio etico, estetico e professionale di Ettore Sottsass.
Alioth (Sottsass) è la stella più luminosa della costellazione dell’Orsa Maggiore, mentre Antares (De Lucchi) è la stella più splendente della costellazione dello Scorpione e la sedicesima stella più brillante del firmamento. Antares, simbolo di pace, significa anti-Ares, cioè contro Marte, dio della guerra.
Gli anni ’80, già scenario di grandi cambiamenti, vedono anche una rivoluzione che liberò molte menti dal conformismo: quella di Memphis guidata da Sottsass.
Anche nel vetro, Memphis ha un suo stile unico e sovversivo. Quando Ettore Sottsass giunge a Murano, non vuole sedersi sul virtuosismo millenario dei maestri vetrai e il suo voler progettare in maniera nuova crea scompiglio. Preferisce infatti velocizzare il procedimento e “cavalcare l’adrenalina”, rinuncia alla tradizionale fusione a caldo delle varie componenti vitree dell’opera e le incolla: «E del resto -afferma – che differenza fa? La cultura delle colle non è un’invenzione tale e quale alla cultura del vetro?».
BUILDINGBOX dedica la stagione 2019-2020 al vetro contemporaneo con il progetto Dalla sabbia, opere in vetro, un ciclo espositivo in 12 appuntamenti con cadenza mensile a cura di BUILDING, in collaborazione con Jean Blanchaert.
Il nono e il decimo artista sono Michele De Lucchi e Ettore Sottsass con due opere in dialogo tra loro nello spazio della vetrina. Dalla sabbia, opere in vetro è il titolo scelto per evocare l’alchimia dell’affascinante processo di creazione di questo materiale, dalla sabbia, con l’aria, per mezzo del fuoco. Opere firmate da artisti contemporanei che hanno scelto di confrontarsi con le possibilità che offre questo materiale. Sperimentazioni che rendono esemplari e preziose le opere in mostra, in quanto progettate da artisti che nella loro pratica utilizzano tecniche differenti e talvolta distanti dalle caratteristiche peculiari del vetro. Questo progetto nasce dalla volontà di BUILDING di approfondire la ricerca degli artisti includendo oltre alle produzioni più note, aspetti e sperimentazioni insolite.
Una relazione creatrice stretta tra il pensiero dell’artista e la mano dei maestri vetrai. Il vetro, materiale facilmente modellabile da mani esperte, prende forme “fragili” per continuare a legarsi alla tradizione artistica del passato e al contempo aprendosi a una prospettiva formale ripensata a partire da suggestioni estetiche contemporanee. Filo conduttore del progetto sono le stesse opere, inserite in una storia secolare e in un fare antico, testimoni di una precisa alchimia di elementi messa a punto 4000 anni fa dalla civiltà fenicia, e che ancora oggi offrono infinite possibilità formali.
Per 12 mesi una sequenza di opere e artisti si articolerà nella vetrina indipendente, visibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7, scandendo il ritmo del tempo e innescando un’ampia riflessione sulla predominanza del tempo sullo spazio.
Cenni biografici
Michele De Lucchi (Ferrara, Italia 1951) è un designer e architetto italiano. Nel 1975 si laurea in Architettura all’Università di Firenze, dove dal 1975 al 1977 lavora come assistente di Adolfo Natalini, fondatore di Superstudio. Tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80 è protagonista dell’Architettura Radicale e partecipa ai più importanti movimenti del design italiano dell’epoca; è tra i cofondatori del gruppo Memphis con il quale collabora dal 1981 al 1987. I progetti di De Lucchi sono realizzati in collaborazione con numerosi marchi di arredamento italiani ed europei. Nel 1990 fonda Produzione Privata con l’obiettivo di affiancare un approccio sperimentale a tecniche e lavorazioni artigianali tradizionali. Ha curato numerose mostre d’arte e di design e ha progettato edifici museali come per la Triennale di Milano, il Palazzo delle Esposizioni di Roma e il Neues Museum di Berlino. Ha realizzato diversi progetti per la città di Milano tra cui i padiglioni per l’Expo 2015, il Padiglione UniCredit in piazza Gae Aulenti e l’allestimento della Pietà Rondanini al Castello Sforzesco. È docente presso la Facoltà di Design del Politecnico di Milano e membro dell’Accademia Nazionale di San Luca di Roma.
Ettore Sottsass (Innsbruck, Austria 1917 – Milano, 2007) è stato un architetto e designer italiano. Il suo lavoro è stato dedicato alla creazione di mobili, gioielli, vetri, lampade, oggetti per la casa e per l’ufficio, oltre alla progettazione di molti edifici e interni. Cresciuto a Torino, si laurea in Architettura al Politecnico di Torino nel 1939. Nel 1947 fonda a Milano il suo studio di architettura e design industriale, dove lavora con vari media. Nel 1956, Sottsass si trasferisce a New York dove inizia a lavorare nello studio del designer George Nelson. Tornato in Italia, avvia importanti collaborazioni con Poltronova (1957) e Olivetti (1958). Dalla fine degli anni ‘60 agli anni ‘70 collabora con Superstudio e Archizoom Associati, nell’ambito del movimento dell’Architettura Radicale, fino alla fondazione del gruppo Memphis nel 1981, di cui è il capofila. A metà degli anni ‘80 con lo studio d’architettura Sottsass Associati progetta anche elaborati negozi e showroom, identità per aziende, mostre, interni, elettronica di consumo e mobili di ogni genere. Ettore Sottsass è stato insignito di numerosi premi internazionali ed è stato vincitore del Premio Compasso d’Oro ADI nel 1959. Le sue opere sono esposte nelle collezioni permanenti di molti musei di tutto il mondo come il Metropolitan Museum of Art di New York, il Centre G. Pompidou di Parigi e il Victoria & Albert Museum di Londra.