CuriosArte: Un ponte d'oro per passeggiare tra le nuvole CuriosArte: Un ponte d'oro per passeggiare tra le nuvole
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CuriosArte: Un ponte d’oro per passeggiare tra le nuvole

CuriosArte: Un ponte d'oro per passeggiare tra le nuvole CuriosArte: Un ponte d'oro per passeggiare tra le nuvole

Ba Na Hill in Vietnam, era un luogo dimenticato dal tempo della guerra americana e da quando i primi francesi avevano messo piede nella foresta sulla cima più alta nel Vietnam centrale.

Durante il periodo coloniale, il governo francese vi costruì parecchi villaggi per sfuggire al caldo estivo che raggiunge anche 45 gradi in questa zona, con una umidità pazzesca. Ba Na e Bach Ma, a 1487 metri sul livello del mare, presentavano una temperatura perfetta, sembrava di essere in Francia.

Durante il periodo coloniale le colline di Ba Na dunque, dopo che nel maggio del 1919 il primo francese, l’avvocato Beisson, vi costruì la sua villa, divennero una frequentatissima località di vacanza. Dopo solo 2 anni altri 40 francesi seguirono il suo esempio.

Ma fu dagli anni ’30 che iniziò l’età d’oro del colonialismo francese in Indocina, lo sviluppo dei trasporti rese realizzabile il desiderio di esplorare il mondo. L’Estremo Oriente asiatico era, nell’immaginario, una terra misteriosa che attirava molti turisti. Gli splendidi paesaggi come la baia di Ha Long del Vietnam, il complesso dei tempi di Angkor Wat in Cambogia e l’identità culturale dei selvaggi gruppi etnici, esercitavano un fascino irresistibile per i ricchi europei emergenti e gli avventurieri.
I francesi iniziarono a costruire cantine, sale cinema, ristoranti, hotel. Un vero villaggio turistico che dava ristoro dal calore delle pianure e offriva momenti di relax dopo le guerre e le conquiste degli ufficiali coloniali.

Si può dire che Ba Na divenne la località francese più importante nella regione centrale di Annam.

La seconda guerra mondiale interruppe questo sviluppo turistico. Tuttavia anche dopo la guerra mondiale, i francesi non volevano rinunciare al fascino dell’Indocina e ai beni di cui avevano goduto per quasi cento anni. Stavolta però gli indigeni non erano più pacifici come un tempo: le forze del Viet Minh decisero di espellere i francesi da questa terra, Ba Na fu distrutta dalle forze di resistenza e abbandonata.

Dopo la liberazione, Ba Na cadde di nuovo dunque in un periodo di abbandono, e fu devastata dalla povertà e dall’amministrazione lassista del governo. Molte foreste furono distrutte, gli animali cacciati. Le ville crollarono e furono corrose dal tempo e dal clima tropicale. Il picco di Ba Na divenne solo un bersaglio dell’artiglieria americana per testare le armi.
Solo poco tempo fa, quando l’economia è migliorata, la società è diventata più consapevole dell’ambiente naturale. Lo Stato inizia a prestare attenzione alla conservazione della flora e della fauna, quindi Ba Na sta vivendo un vero e proprio risveglio. Si spera che le rare specie vegetali e animali di questa foresta, come il gibbone bianco, vi facciano ritorno.

Negli ultimi anni, un grande progetto turistico ha cambiato l’aspetto di tutta l’area, esso ha previsto costruzioni in stile francese, con hotel, giardini fioriti, ristoranti di alto livello. Ma ciò che oggi rende famosa Ba Na Hill in tutto il mondo è il ponte d’oro.

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Il Golden Bridge (in vietnamita: Cầu Vàng) è un ponte pedonale situato nel resort delle colline di Ba Na. Siamo sulle montagne Truong Son, a ovest di Na Nang, a quota 1.400 metri: il collegamento pedonale, inaugurato nel giugno 2018, è un “nastro” metallico di colore giallo oro, lungo quasi 150 metri, a otto campate, sorretto da due gigantesche mani di pietra alte sui 24 metri e larghe 13 metri. Realistiche e proporzionate (ciascun dito ha un diametro di 2 metri) presentano un aspetto vecchio e usurato appositamente voluto per dare la sensazione della loro antichità. L’investimento complessivo dovrebbe essere di 2 miliardi di dollari, il condizionale è necessario in quanto non è stato fornito un dato ufficiale del costo dell’opera.
A firmare il progetto è la Ta Landscape Architecture di Ho Chi Minh, che risponde alla mission di fornire un’ulteriore attrazione turistica nella zona per collegare la funivia al giardino Thien Thai aperto nel lontano 1919 dai colonizzatori francesi. Un luogo curioso se si considera che è stato pensato come una replica di un tipico villaggio francese di montagna, tanto da essere chiamato “la Disneyland del Vietnam”.
La scelta progettuale, vale a dire le due enormi mani, è perfettamente in linea con l’essenza orientale: dare l’impressione a chi percorre il Cầu Vàng di essere guidato tra le nuvole, quasi in sospensione tra la terra e il cielo. E a rendere il tutto ancor più ammaliante ci sono i fiori di Lobelia, dal caratteristico colore violaceo, piantati ai suoi bordi.
Ingegneria, arte e natura si incontrano dunque in una spettacolare passerella pedonale che si affaccia sullo sconfinato e maestoso paesaggio montano di Ba Na percorrendo un tratto della Catena Annamita, una catena montuosa lunga più di mille chilometri che attraversa il Laos, la Cambogia e il Vietnam.

Lo si raggiunge grazie a una funivia che, con i suoi 5.801 metri di lunghezza, detiene il Guinness dei primati come funivia non-stop a cavo unico più lunga del mondo. In pochissimo tempo il Golden Bridge ha attirato centinaia di migliaia di visitatori.

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