CuriosArte: The Great Malaise, l'istrice tra i palloncini e altre storie CuriosArte: The Great Malaise, l'istrice tra i palloncini e altre storie
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CuriosArte: The Great Malaise, l’istrice tra i palloncini e altre storie

CuriosArte: The Great Malaise, l'istrice tra i palloncini e altre storie CuriosArte: The Great Malaise, l'istrice tra i palloncini e altre storie

The Great Malaise, il mal di vivere. Parte il filmato: una voce narrante, accompagnata da immagini semplici e infantili, che si muovono sullo sfondo di un quaderno. La voce parla di sé e immediatamente ricollega la nostra mente a tutto un continuo moto di autopromozione, nei curriculum, sui social, nei colloqui di lavoro… ottimismo! passione! ambizione! lavoro duro! sicurezza di sé! Dove è finita la resilienza? Ci sarebbe spazio anche per lei, tanto ormai è di moda!

«Ok. Dunque, ci siamo. Una giovane donna, attraente, realizzata, appassionata, sempre ottimista, entusiasta, dinamica, determinata. Ho molto da offrire. Sono forte, sicura di me. Miro a eccellere, mi piace imparare. Lavoro duramente, lavoro molto duramente. Sono ambiziosa, fiera… no – ehm – molto fiera dei miei successi. Sento di essere dove dovrei essere. Vivo una vita piena e soddisfacente. Non ho paura delle sfide. Sono implacabile. Sempre un passo avanti. Anche quando le cose sembrano impossibili bisogna… bisogna solo sforzarsi di più. Non mi arrendo mai. Col tempo… andrà tutto bene».

Già, “Andrà tutto bene”. Lo abbiamo scritto, gridato, sussurrato infinite volte e qui è mostrato per ciò che è per davvero: un singhiozzante tentativo di autoconvincersi che ci sia ancora una via d’uscita, una plausibile riappropriazione del proprio tempo e della propria vita.

Lo stile narrativo del corto è semplice e diretto ricorda il linguaggio pubblicitario. Le immagini colorate e accattivanti si muovono sullo schermo, illustrano con delle metafore le parole, anche se di tanto in tanto qualcosa sfugge, piccole interferenze denunciano una realtà leggermente diversa, piccole crepe… Finché tutto si infrange, le crepe aprono un varco a un fiume in piena, un cortocircuito nella mente dello spettatore.

Perché quel qualcosa che accade è in gran parte di noi, nella società in cui viviamo.

il ritmo incalzante non fa che evidenziare ciò che risulta già evidente dall’intonazione della voce fin da subito, ovvero lo stato di ansia e di stress crescente, gli impegni che si sovrappongono, le infinite attività giornaliere, la mancanza di spazi in cui riposare… L’istrice tra i palloncini, il felino sulla ruota del criceto, il pesce nella gabbietta degli uccellini.

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Realizzato dall’animatrice, illustratrice e fumettista canadese Catherine Lepage, il cortometraggio ha vinto, diversi premi importanti. The Great Malaise è la conclusione del suo percorso artistico e personale, una rielaborazione delle sue pubblicazioni “12 Moins sans intérêt“, “Fines Tranches d’Angoisse” e “Zoothérapie“.

The Great Malaise
tratta il tema della depressione con grande leggerezza e ironia, l’autrice riporta la sua esperienza personale, denunciando in maniera chiara e originale la pressione sociale a cui si è oggi sottoposti quotidianamente. Così ci si sente improvvisamente fuori luogo, proprio come l’istrice che si muove cercando di evitare i palloncini rossi.

L’ansia e lo stress si accumulano fino al totale abbandono di sé e la nuotatrice che all’inizio si tuffava sicura, adesso sprofonda nel grande blu e non riesce, nè vuole riemergere.

Il corto è un piccolo gioiello, di grande attualità e umanità, ci fa da monito strizzandoci un occhio. Tutto da guardare e riguardare:

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