CuriosArte: San Bartolomeo scorticato, raccapriccio e stupore. CuriosArte: San Bartolomeo scorticato, raccapriccio e stupore.

CuriosArte: San Bartolomeo scorticato, raccapriccio e stupore.

CuriosArte: San Bartolomeo scorticato, raccapriccio e stupore. CuriosArte: San Bartolomeo scorticato, raccapriccio e stupore.Quando si entra nel Duomo di Milano si resta senza fiato per la foresta di maestose colonne che si susseguono, per la miriade di luci colorate che si proiettano dalle immense vetrate che intervallano le navate, eppure la cosa che mi ha più commossa e colpita è stata una statua di tono differente, intimo, dimesso. Tra le statue più strane del duomo di Milano c’è sicuramente quella che raffigura San Bartolomeo scorticato, opera di Marco d’Agrate. Quello che sembra un mantello, adagiato sulle sue spalle, in realtà è la sua pelle, scorticata dal suo corpo.

La statua fu collocata in origine all’esterno del Duomo, ma spaventava i bambini e i passanti più sensibili, fu posta allora dentro la chiesa. Ora la si può trovare, entrando dalla porta laterale del duomo subito sulla destra.

San Bartolomeo era uno dei dodici apostoli di Gesù, scorticato vivo per la sua fede cristiana.
Tutto quello che si conosce di questo Apostolo proviene dai vangeli. Secondo il Vangelo di Giovanni egli era amico di Filippo il quale gli parlò entusiasticamente del Messia quando gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret».

La risposta di Bartolomeo fu molto scettica: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?» Quando Bartolomeo incontrò Cristo cambiò idea.

Nel Vangelo arabo dell’infanzia, è riportato che una donna per intercessione di Maria sdraiò il suo bambino gravemente malato nel letto di Gesù, e quel bambino, Natanaele Bartolmai, un giorno sarà San Bartolomeo.

Il suo nome compare poi nell’elenco dei dodici inviati da Cristo a predicare e, ancora, negli Atti degli Apostoli, dove viene elencato insieme con gli altri apostoli dopo la resurrezione di Cristo.

La tradizione racconta della sua vita missionaria in varie regioni del Medio Oriente tra cui la Mesopotamia. Secondo alcuni, forse si spinse fino all’Atropatene e all’India. Secondo la tradizione riuscì a convertire alla fede cristiana diverse città, moltissime persone e, tra questi, giunto in Armenia, anche il re Polimio e sua moglie.
I sacerdoti del regno però, invidiosi dei suoi successi, convinsero il fratello del re ad ordinare la morte del futuro santo.
Il complotto ebbe successo e Bartolomeo, catturato dai soldati fu condannato ad essere scorticato vivo e poi decapitato.

Ma anche qui, ci sono solo notizie frammentarie, altri infatti, collocano la sua morte nell’attuale Azerbaigian.

CuriosArte: San Bartolomeo scorticato, raccapriccio e stupore. CuriosArte: San Bartolomeo scorticato, raccapriccio e stupore.Quando ci si reca nel Duomo di Milano, si acquisisce consapevolezza di trovarsi davanti a opere d’arte di grande valore. La bellezza delle statue che si trovano all’interno della cattedrale infatti è difficile da trovare altrove. Tra queste statue il San Bartolomeo scorticato aggiunge una nota particolare e macabra.

Realizzata da Marco d’Agrate, scultore nato nel 1504, e morto all’incirca all’età di 50 anni, la raffigurazione del santo presenta elementi raccapriccianti. Rispetto ad altre raffigurazioni si rivela come una virtuosa rappresentazione della muscolatura e della struttura del corpo umano. Il santo, mette in bella mostra tutti i fasci muscolari e il sistema linfatico. Inoltre, usa la propria pelle a mò di mantello, mentre in una mano regge un libro, con tutta probabilità una bibbia, e nell’altra un oggetto che potrebbe essere una spada o un pugnale. ma non è chiaro, dato che quella che probabilmente era la lama, è spezzata all’altezza della mano.

L’opera non affronta l’introspezione psicologica, né la testimonianza di profonda fede espressa dal martirio di Bartolomeo, ma si inserisce in un filone d’interesse cinquecentesco: lo studio dell’anatomia umana e la rappresentazione. La prima opera scientifica di anatomia di Andrea Vesalio, redatta attraverso lo studio autoptico del corpo umano e la pratica della dissezione dei cadaveri, fu pubblicata a Venezia nel 1453.

La statua si rivela infatti come un’esercitazione, un’attenta descrizione e un virtuoso saggio accademico della muscolatura e della struttura del corpo umano. Sembra che per realizzare la scultura, l’autore si sia ispirato ad alcuni disegni anatomici di Leonardo.

Ai piedi della statua, una breve incisione riporta: “Non me Praxiteles, sed Marcus finxit Agrates”, in riferimento al “timore” dello scultore che presumeva l’opera potesse essere attribuita per stile e maestria non a lui stesso, ma a Prassitele, uno dei più abili e famosi scultori ateniesi della Grecia Antica.

A distanza di quasi cinque secoli dalla sua realizzazione, la statua di San Bartolomeo non finisce di meravigliare e di stupire i visitatori provenienti da ogni parte del mondo.

Le foto che testimoniano quanto sia suggestiva e magnetica questa scultura, sono mie, scattate durante un recente viaggio a Milano.CuriosArte: San Bartolomeo scorticato, raccapriccio e stupore. CuriosArte: San Bartolomeo scorticato, raccapriccio e stupore.

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