CuriosArte: Qin Shi Huang, la paura della morte e i suoi soldatini d'argilla CuriosArte: Qin Shi Huang, la paura della morte e i suoi soldatini d'argilla

CuriosArte: Qin Shi Huang, la paura della morte e i suoi soldatini d’argilla

CuriosArte: Qin Shi Huang, la paura della morte e i suoi soldatini d'argilla CuriosArte: Qin Shi Huang, la paura della morte e i suoi soldatini d'argillaL’Esercito di terracotta è stato scoperto casualmente nel 1974 da un semplice contadino durante una serie di scavi nella provincia cinese dello Shaanxi. Il contadino notò immersa nella sua piantagione una testa, che sembrava inizialmente umana, ma poi scoperta la prima statua, è stato un continuo riportare alla luce di meravigliose sculture di varie grandezze.

Le sculture sono nelle vicinanze della tomba di Qin Shi Huang. La maggior parte di esse sono a dimensione reale umana e disposte come a vigilare l’imperatore. Un vero e proprio esercito di uomini, carri, armi e cavalli in argilla. Si pensa che le statue siano circa 8000, realizzate con un lavoro di precisione incredibile e allo stesso tempo affascinante per la maestosità dell’insieme. Lo stile degli uomini ritratti è in base alla moda di quei tempi, con barba lunga, baffi, capelli lunghi con le trecce e armature decorate.

Per numerosi anni gli studiosi si sono domandati come questi artisti locali avessero potuto scolpire con questa accuratezza nel 246 a.C., data della costruzione del mausoleo. Probabilmente ciò è stato possibile grazie al contatto commerciale tra la Cina e gli antichi romani. Infatti già ai tempi di Augusto, nel 27 a.C., la seta proveniente dalla Cina era molto apprezzata.

L’esercito di terracotta è considerato il più grande complesso tombale al mondo.
Il diverso rango dei guerrieri può essere dedotto dall’abbigliamento e dai copricapi, inoltre osservate da vicino le statue rivelano una sorpresa sbalorditiva: hanno tutte una diversa fisionomia.

Un aspetto piuttosto macabro riguarda Qin Shi Huang, un uomo ossessionato a tal punto dalla morte da commissionare la costruzione dell’enorme mausoleo quando era ancora adolescente. Per rimarcare il proprio status di imperatore, Qin Shi Huang scelse accuratamente i propri “compagni di morte” e all’interno del parco funerario fece scavare fosse destinate a ospitare i corpi di funzionari, concubine, servitori e cavalli, tutti appositamente uccisi per essere sepolti vicino a lui. Per lo stesso motivo, ordinò la costruzione dell’esercito di terracotta, da porre a protezione eterna del suo corpo e della sua anima.
Non tutte le statue sono in terracotta; sono stati ritrovati alcuni elementi in bronzo, come i due famosi carri, anatre, cigni e gru.
Tutti gli operai erano sotto la direzione di un capomastro che firmava la base delle statue con il proprio nome. Così era semplice risalire al colpevole in caso di statue difettose (ed è facile immaginare quale potesse essere la punizione per lo sventurato).
Qin Shi Huang è uno dei sovrani più importanti e conosciuti della storia della Cina, perchè durante il suo regno egli riuscì a unificare molte delle province che costituiscono lo stato odierno. È lo stesso ad aver avviato la costruzione dell’imponente Muraglia Cinese.

CuriosArte: Qin Shi Huang, la paura della morte e i suoi soldatini d'argilla CuriosArte: Qin Shi Huang, la paura della morte e i suoi soldatini d'argillaLa costruzione del mausoleo e dell’esercito richiese un lasso di tempo molto lungo, circa 40 anni; e il lavoro di oltre 800.000 uomini. Ovviamente, costoro erano schiavi costretti a lavorare in condizioni spaventose.
I segreti del parco funerario non potevano essere rivelati: dopo il completamento del mausoleo e il funerale del primo imperatore, lo storico diell’epoca Han Sima Qian (145-86 a.C.) racconta della fine terribile degli artigiani addetti ai lavori, sepolti vivi nella tomba di Qin Shi Huang.

Tutto questo accadeva intorno al 3° secolo AC; poi, dell’Esercito di Terracotta non si seppe più niente, esso rimase a vegliare l’imperatore indisturbato per ben 2000 anni fino al 1974.

Oltre al suo Esercito, l’imperatore aveva voluto, per tenergli compagnia nell’aldilà, anche ballerini, musicisti e acrobati, che appaiono tanto gioiosi e vitali mentre compiono le loro esibizioni quanto sono invece austeri e marziali i soldati dell’Esercito.

Secondo quando scrisse lo storico Sima Qian, vissuto circa un secolo dopo la morte dell’imperatore, “il sepolcro fu riempito di rari artefatti e meravigliosi tesori”, come modelli di palazzi, vasi pregiati e pietre preziose. Nella tomba scorrevano, pare, fiumi di mercurio, attraverso colline e montagne di bronzo, mentre la finta volta celeste era costellata di perle che rappresentavano stelle e pianeti.

Quando il rito funebre dell’imperatore si concluse, il tumulo fu ricoperto di terra, rendendolo simile a una collina sulla quale furono piantati alberi e altra vegetazione, per camuffarlo.

Fino ad oggi, il riposo dell’imperatore che anelava all’eternità non è ancora stato disturbato: gli archeologi non hanno aperto il tumulo, e pare che nemmeno i razziatori di tombe abbiano mai osato profanare, in questi 2000 anni, il sepolcro del grande Qin Shi Huang. La presenza nell’area di alte concentrazioni di mercurio, metallo tossico, è comprovata da analisi fatte sul luogo ed è un altro dei motivi per cui, per ora, non si è ancora proceduto con lo scavo del tumulo.

La scoperta dell’esercito di terracotta ha in qualche modo esaudito il desiderio dell’imperatore, la sua sola presenza tiene vivo il ricordo della sua grandezza donandogli la tanto agognata immortalità.

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