CuriosArte: Il mistero della tomba di Dracula a Napoli CuriosArte: Il mistero della tomba di Dracula a Napoli

CuriosArte: Il mistero della tomba di Dracula a Napoli

CuriosArte: Il mistero della tomba di Dracula a Napoli CuriosArte: Il mistero della tomba di Dracula a NapoliAll’interno dello splendido Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova a Napoli, sembra essere seppellito il famigerato conte Dracula. Sembra infatti che il conte Dracula non morì in guerra, ma venne catturato e imprigionato dai turchi, e sua figlia Maria, residente a Napoli, riuscì a riscattarne il corpo e a seppellirlo nel centro storico della città partenopea.

Ma sarà vero?

Tutto ha inizio nel 2014, quando un gruppo di esperti dell’Università di Tallin in Estonia afferma: “Sappiamo dov’è la tomba di Dracula a Napoli. Sappiamo anche dove andare a cercare”.

La teoria che sostiene che i resti di Dracula si trovino a Napoli si sviluppa grazie al ricercatore Raffaello Glinni, che dall’analisi di manoscritti italiani del XV e XVI secolo giunse ad ipotizzare che Maria Balsa, un’aristocratica trapiantata nel Regno di Napoli, avrebbe potuto essere la figlia segreta del Voivoda Vlad Tepes, scampata da bambina alle persecuzioni dei Turchi. Si sostiene che la principessa di origine slava abbia trovato asilo nel Regno grazie all’intermediazione di Ferdinando I e che il suo nome sia stato cambiato per evitare che il suo lignaggio reale spaventasse i futuri pretendenti. I resti del padre morto in battaglia sarebbero stati prelevati da Maria per seppellirli quindi nella città partenopea.CuriosArte: Il mistero della tomba di Dracula a Napoli CuriosArte: Il mistero della tomba di Dracula a Napoli

Il Complesso Monumentale di Santa Maria la Nove presenta due chiostri. Quello più piccolo, affrescato con episodi della vita di S. Giacomo della Marca, ospita numerosi monumenti funerari quattro-cinquecenteschi provenienti dalla chiesa, tra essi si colloca l’enigmatico e affascinante sepolcro corrispondente alla presunta tomba di Dracula.

Nella cappella della chiesa inoltre è posta una strana iscrizione incisa in una lingua incomprensibile, tradotta consultando una serie di antichi codici. Essa ha fornito la chiave di lettura per presumere che nella chiesa è celata la tomba dell’uomo sinistramente famoso. A seguito della lunga ricerca sulla traduzione del testo, l’epigrafe ha rivelato essere non la sepoltura di un uomo comune o di un re come inizialmente poteva suggerire, ma quella sensazionale e leggendaria del conte Vlad III Dracul noto come Vlad Tepes l’Impalatore, il personaggio storico del XV secolo, passato alle cronache come il valoroso guerriero e sanguinario della Romania che tanto ispirò la fantasia letteraria di Bram Stoker nel suo celebre romanzo “Il conte Dracula”, il leggendario Vampiro della Transilvania.

Il chiostro piccolo di Santa Maria la Nova, darebbe quindi ospitalità all’eterno riposo del personaggio storico su cui lo scrittore irlandese ideò la sua novella gotica. Particolare è anche il fatto che lo stesso Stoker visse a Napoli nel 1875, insieme a suo padre.

Da un punto di vista storico, si credeva che il cadavere di Vlades Tepes III Dracula, decapitato, giacesse sepolto in un monastero dell’isola di Snagov, vicino Bucarest. Ma la lapide in questione non contiene le spoglie mortali del conte, bensì soltanto ossa animali, ragion per cui il caso risulta ancora irrisolto.

Altri indizi sono stati forniti dalla tesi di laurea della dottoranda Erika Stella, che ha analizzato la lapide. La grande tomba di marmo, prima inserita nella chiesa, rivela diversi simboli effettivamente estranei al soggetto ufficialmente sepolto all’interno, il nobile Mattia Ferrillo. Sulla lapide risalta un gigantesco elmo da cavaliere sormontato da una testa di drago e fiancheggiato da due sfingi contrapposte. Anche Glinni, alla vista di quelle immagini, giunse a sostenere che la lapide marmorea doveva appartenere a un cavaliere dell’Ordine del Drago, di cui faceva parte il padre di Dracula. Il Dragone è il sigillo dell’Ordine del Drago mentre le due sfingi opposte fanno probabilmente riferimento al nome della città egizia di Tebe, associabile anche a “Tepes” e richiamando quindi il nome di Vlad Tepes o Vlad Dracul.

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Un altro legame con le terre di cui fu principe il conte Vald Dracula è uno stemma presente sia sulla tomba di Napoli che nella cripta di Acerenza: due delfini accoppiati, stemma della regione della Dobruja, zona della Romania attigua alla Valacchia, governata da Vlad Tepes e luogo in cui egli vinse la battaglia contro i Turchi. Lo stemma potrebbe quindi avere una valenza celebrativa di questa vittoria, come evidenzierebbe anche il guerriero rappresentato sulla parte superiore della tomba, con il simbolo dell’Ordine del Dragone.CuriosArte: Il mistero della tomba di Dracula a Napoli CuriosArte: Il mistero della tomba di Dracula a Napoli

Un altro mistero avvolge l’epigrafe crittografata scoperta dal prof. Reale dell’Istituto Orientale di Napoli. Essa è posizionata dietro la lapide nobiliare e la sua decifrazione è ancora in evoluzione, ma le uniche parole attualmente decodificate sono proprio “Blad” (leggibile come Vlad) e “Balcano”. Risulta a oggi incomprensibile anche il fatto rilevato con una termocamera con cui la tomba è stata esaminata, che un’area a quadrilatero del marmo emani inspiegabilmente calore.

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