CuriosArte: Il frutto del tuo seno, il miracolo della nascita CuriosArte: Il frutto del tuo seno, il miracolo della nascita
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CuriosArte: Il frutto del tuo seno, il miracolo della nascita

CuriosArte: Il frutto del tuo seno, il miracolo della nascita CuriosArte: Il frutto del tuo seno, il miracolo della nascitaTra qualche giorno è Natale. Natale significa “nascita”, lo sappiamo tutti, anche se lo dimentichiamo, presi come siamo dal suo significato commerciale.

Spesso infatti dimentichiamo il profondo significato di queste giornate e ci sfugge lo Spirito del Natale. Il Natale che quest’anno ci apprestiamo a festeggiare è velato di malinconia. Tuttavia, al di là di ogni religione, cultura e filosofia la nascita di un bambino è fonte di una gioia immensa e vale la pena onorare tale lieto evento.
Proprio in questi giorni avviene un fenomeno naturale suggestivo e importantissimo: il solstizio d’inverno, simbolicamente il sol invictus. In relazione a questo evento, durante i secoli e le culture, hanno preso i “natali” moltissimi dèi.
Sol-stitium significa “Sole che sta fermo”. La Terra ruotando attorno al Sole su di una eclittica dà origine, nelle zone tra i circoli polari ed i poli, al fenomeno del “sole a mezzanotte”, ovvero giornate che durano fino a 1680 ore, circa 70 giorni!
Questo avviene perché lì il Sole non scende mai sotto l’orizzonte. Non tramonta, mai.
Nelle nostre radici romane c’era il culto del Sol Invictus (non vinto), che esprimeva bene il carattere di forza che questo fenomeno richiama nella nostra realtà quotidiana, almeno una volta l’anno. Durante il solstizio d’inverno, 21/22 dicembre, abbiamo il minor numero di ore di luce che ci capitano durante tutto l’anno e il maggior numero di ore di oscurità.
Il Sole, la Luce e il principio del Bene a cui da sempre li associamo, sembrano cedere, lasciare spazio al Male e alla sua profonda notte.
È il momento, della vita di ognuno, in cui pensi di non farcela. Pensi non ci sia un domani. Credi che non esistano alternative, vie d’uscita, possibilità… Ma il Sole ne esce sempre, e comunque, Invictus!
Forse questo è il motivo per cui tra il 21/22 ed il 25 dicembre, storicamente e mitologicamente, prendono i natali tantissime divinità di culture e credo differenti: l’Horus egiziano e suo padre Osiride, il Quetzacoatl messicano, il nostro Dioniso, Freyr figlio di Odino, Zaratustra, Buddha, Krishna, Mithra, Tammuz e… Gesù.

Dato che i culti antichi erano principalmente “naturali” e in questi giorni, in quasi tutto il pianeta, il Sole si ritirava e lasciava spazio alla Notte, per poi tornare e dare inizio a un nuovo periodo di Luce, sarebbe bello ipotizzare che esista, per natura, un unico “Spirito del Natale”.

Uno “spirito”, una forza, un’intento, una volontà che “anima” questi giorni, dando loro una particolare intonazione.

Vorrei saper raccontare la poesia della nascita del figlio di Dio senza alcun intento religioso, e nel farlo, penetrare in questa storia in punta di piedi, cogliere l’intimità dell’attimo in cui una donna diviene Madre. II miracolo della nascita nella sua dimensione terrena. Una storia che è talmente radicata in ognuno di noi che può essere raccontata senza parole.

Fabian Negrin, uno dei più grandi illustratori del nostro tempo, lo fa per me, regalandoci una versione sorprendente di questa storia millenaria. Partendo dall’iconografia classica, Negrin spoglia i soggetti di ogni veste sacra e racconta con delicatezza e rispetto i timori e l’entusiasmo di una giovane madre: la paura di mettere al mondo il proprio figlio, la gioia di condividere questo dono con il suo amato Giuseppe, ma anche il timore più doloroso per una madre, ovvero riconoscere che i figli non sono nostri, ma del mondo. Ne vien fuori un libro, edito da Donzelli, dove colori e scorci mostrano quel che c’è ancora da raccontare di un sapere antico. C’è la luce degli affreschi di Giotto e la plasticità di Gauguin. La forza cromatica espressionista e la libertà dell’arte contemporanea. Miscelando stili e influenze, prende vita un albo illustrato che non si priva di sorprenderci nel finale.

Il titolo è evocativo e magico, di un’infinita tenerezza, Il frutto del tuo seno.

La nascita è un miracolo che coinvolge l’universo intero, non importa chi nasce, quando e in quali condizioni. Il regalo più bello che possiamo concederci per questo Natale è proprio recuperarne lo spirito.

“Onorerò il Natale nel mio cuore e cercherò di serbarlo dentro di me per tutto l’anno” , scriveva Charles Dickens.

Con questa citazione vogliamo porgere i nostri auguri per i giorni che verranno,
da Anastasia e tutto lo staff di Puntozip!

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