CuriosArte: Il dramma che “svela il velo” sul volto degli amanti di Magritte.
Nella sua semplicità il bacio ha un valore “magico”, si pensi al “bacio sulla bua” che acquieta ogni dolore, o alle fiabe dove il bacio viene usato spesso per rompere un incantesimo, sottolineando la potenza e l’importanza di questo gesto.
Tutti abbiamo ricordi associati al bacio. Il primo bacio della mamma, il primo bacio d’amore, i tanti baci quando incontriamo un amico. Il bacio è il contatto con cui formiamo e manteniamo i legami sociali e affettivi, è quel tocco che conosciamo fin dai primi istanti di vita che modella il nostro cervello sociale. La sua forzata assenza porta a soffermarci, ancora una volta, su quanto sia cambiata nel 2020 la socialità di ognuno di noi.
“Gli amanti” di Magritte, è il dipinto che meglio esprime l’impossibilità del bacio.
La vista di questo bacio è conturbante. Cosa si nasconde dietro quel panno che avvolge la testa degli amanti?
René Magritte, considerato uno dei più grandi pittori del Surrealismo, ci ha lasciato dipinti destinati a imprimersi nella nostra memoria, non solo in virtù della loro bellezza estetica, ma anche della loro capacità di emozionarci. Davanti alle immagini di Magritte non possiamo che rimanere intrappolati, ma “Gli amanti” in particolare, si imprime dentro di noi.
Non è soltanto per le linee contrastanti e l’uso simbolico dei colori, in quel quadro c’è qualcosa di struggente, c’è un senso di impossibilità. Un raggiungimento che non accade, un’attesa continuamente delusa. Al centro del quadro ci sono infatti due amanti, protesi l’uno verso l’altro, nell’atto di baciarsi, ma questo bacio è destinato a rimanere sospeso. I due, connotati soltanto dalle loro vesti, non sono riconoscibili e un lenzuolo bianco avvolge le loro teste, impedendo l’unirsi del loro desiderio. L’amore diventa dunque aspirazione, speranza, tensione, ma non può esserci fusione.
Questo bacio fra i due amanti è un’immagine decisamente inquietante, che parla di morte e di impossibilità di comunicare. Nascosti dietro i loro sudari, i due si scambiano un amore muto incapace di un linguaggio diverso da quello del corpo, esprimendo una forte passione nonostante la mancanza di dialogo.
Il pittore stesso dice: “C’è un interesse in ciò che è nascosto e ciò che il visibile non ci mostra. Questo interesse può assumere le forme di un sentimento decisamente intenso, una sorta di conflitto, direi, tra visibile nascosto e visibile apparente.”
L’immagine del lenzuolo che avvolge il capo di un soggetto è un motivo ricorrente nei dipinti di Magritte. Di questo quadro, per esempio, esiste una seconda versione, custodita alla National Gallery di Canberra in Australia, che ritrae i due amanti guancia a guancia sempre col volto coperto.
Questo motivo risale al dramma vissuto da Magritte bambino.
La madre del pittore si tolse la vita, gettandosi nel fiume Sambre. Quando fu ritrovata, la camicia da notte le copriva il volto, proprio come si vede nei quadri di Magritte.
Tale visone impresse un segno indelebile nell’immaginario del bambino, che trovò nell’arte uno strumento per esorcizzare il dolore e l’angoscia scaturiti dal drammatico lutto. Il volto coperto ricreato e riportato nelle sue opere come traccia di tutte le paure e le ossessioni più maniacali, diviene un assillo per il pittore anche nella vita reale.
Il dramma viene quindi dal mondo reale e ad esso ritorna.
Per tale motivo Gli Amanti di Magritte interagiscono con l’esperienza del reale dell’osservatore, che ne può dare un suo personale punto di vista. Gli amanti è un dipinto dal sapore ambiguo, che si presta alle più svariate interpretazioni e continuamente evolvibile in esperienze diversificate dell’attimo prima del bacio.
È un momento così intimo, toccante e ineffabile, da restare inconcluso anche in una grande opera. Un attimo eternamente sospeso in un limbo, senza poterne raccontare il prima e il dopo.