CuriosArte: Crossed, l'ultra-horror e l'insopportabile concetto di "inumano troppo umano"
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CuriosArte: Crossed, l’ultra-horror e l’insopportabile concetto di “inumano troppo umano”

 

CuriosArte: Crossed, l'ultra-horror e l'insopportabile concetto di "inumano troppo umano" CuriosArte. Crossed, l'ultra-horror e l'insopportabile concetto di "inumano troppo umano".Un fumetto al “crocevia” tra arte, filosofia e horror.

A partire dagli anni Sessanta si arriva a una nuova considerazione del fumetto da parte della cultura e, in particolare, del mondo dell’arte: il linguaggio fumettistico, con le sue figure e le parole stereotipate viene ad assumere un ruolo privilegiato nella produzione artistica.
Il 2020 sarà ricordato come l’anno della pandemia. Il tema del contagio nell’immaginario collettivo produce letture che vanno dalla sdrammatizzazione ironica, passando attraverso tutte le sfumature, alla psicosi apocalittica.
Di quali narrazioni è capace il fumetto? Cosa è capace di evocare nei disegnatori la parola «virus»?

Cerchiamo la risposta in uno dei più disturbanti e meno noti concept horror dello scorso decennio: Crossed, serie a fumetti ideata dallo scrittore Garth Ennis e dal disegnatore Jacen Burrows nel 2008.
Il fumetto si snoda in dieci anni di storie parzialmente autoconclusive, collegate solo da una manciata di personaggi ricorrenti e soprattutto da un’agghiacciante idea di fondo: il CROCEVIRUS.

La storia segue i sopravvissuti di una pandemia che rende gli infetti esseri capaci di realizzare i loro pensieri più malvagi. I portatori del virus sono generalmente noti come “crociati” a causa di una eruzione cutanea a forma di croce che appare sui loro volti. Questo contagio si diffonde principalmente attraverso i fluidi corporei, che i Crossed usano con grande efficacia imbevendone le loro armi o attraverso forme di contatto diretto come lo stupro e i morsi.

Una grande differenza tra il Crossed e altre epidemie immaginarie di zombi o virus della follia è che i Crossed seppur trasformati in psicopatici violenti omicidi, mantengono ancora un livello di intelligenza umana di base: quindi, sono ancora in grado di usare armi da fuoco e strumenti, guidare veicoli a motore, piazzare trappole complesse. Un Crossed conserva tutte le abilità e le competenze che aveva prima della sua infezione; molto semplicemente non ha la pazienza o il buonsenso di fare qualcosa che non sia immediatamente correlato ai suoi impulsi viziosi.

Il contagio si diffonde in tutto il mondo, con i Crossed che uccidono, violentano, si dedicano al cannibalismo e mutilano per divertimento. Riescono a scatenare un conflitto nucleare e presto l’umanità sarà una specie in estinzione.
Gli infetti di Crossed sono figure complesse e affascinanti che si inseriscono obliquamente nella tradizione novecentesca dei mostri dell’horror, dando vita a una reinterpretazione originale del «contagiato».
Non sono zombie, non ne hanno la stupidità intrinseca nè la lentezza. Geneticamente appartengono alla famiglia degli infetti, ma sono molto di più che bestie feroci: i crossed mantengono qualcosa di umano, anche troppo umano. A differenza degli Zombie che attaccano gli umani con un’aggressività assoluta e vuota, è il piacere a muovere i Crossed. Infliggono dolore per il dolore e possono essere dei perfezionisti. Per questo sono stati in grado di scatenare conflitti nucleari.

Ciò che manca ai Crossed non è la conoscenza, ma la motivazione. In assenza di esseri umani normali, vagano in branco in stato semicatatonico, incuranti degli agenti atmosferici e delle malattie che sesso e mutilazioni reciproche comportano. Ma messi di fronte a gente che è ancora in grado di soffrire senza godere, mettono in campo tutto quello che hanno per farli soffrire il più possibile, anche dal punto di vista emotivo. Se l’infetto conosce la sua vittima, se è un amico, un amante, un fratello, la torturerà anche dal punto di vista psicologico, rievocando rancori passati e verità mai dette: ogni cosa pur di causare dolore. Insomma, i Crossed rinunciano all’umano, ma vi hanno accesso.

Lungo le centinaia di pagine che li riguardano, scritte e disegnate da decine di mani, le ipotesi sulla loro natura abbondano, così come le previsioni. Da dove arriva il virus? Sono una calamità divina? La croce rimanda alla religione cristiana? Esiste una cura? Queste domande risuonano in ogni storia con risposte lasciate sempre incerte.

L’incredibile storia dei Crossed è ferma da quasi due anni, con l’ultima serie conclusasi nell’ottobre del 2018: «Crossed +100: Mimic», scritta da Christos N. Gage e disegnata da Emiliano Urdinola. Nel 2014 era in progetto una serie tv che non ha raccolto abbastanza consensi e fondi. La speranza è che si riaccenda l’interesse per una delle apocalissi più ricercate e sofisticate mai scritte e disegnate.

Un’apocalisse che accanto al potere evocativo del virus pone un essere umano degenerato che è meno lontano dall’umano di quanto noi tutti vorremmo.
In una delle storie è profeticamente scritto:
«I Crossed non fanno niente che gli esseri umani non abbiano già fatto».

La missione di questa rubrica è accendere “Curiosità”. Per tutti coloro la cui curiosità sia stata solleticata irrimediabilmente, segnaliamo di seguito un link dove poter leggere gratuitamente la serie a fumetti in inglese:

https://readcomiconline.to/Comic/Crossed

 

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