Covid: la disperazione degli Artisti cantata da Igor Nogarotto
“Siamo la culla dell’arte ma le abbiamo chiuso le porte” inizia così la canzone “Italia vaffanculo” del cantautore Igor Nogarotto, titolo solo apparentemente di odio verso il proprio Paese: in realtà è una richiesta di aiuto, un inno all’Italia che ne mette in luce la bellezza e la grandezza storica che gli attuali governanti sembrano aver dimenticato
Spiega Igor: “Non è una difesa partigiana del mio lavoro: l’assenza di Cultura e di espressioni artistiche come musica, cinema, teatro privano l’individuo di bellezza e di emozioni, rendendolo sempre più arido di sentimenti e isolato, generando depressione e crescente incapacità di creare relazioni umane”.
Igor Nogarotto ha già descritto tutte le difficoltà che incontra un Artista oggi in Italia nel romanzo “Volevo uccidere Gianni Morandi” (titolo ironico che esprime la gelosia nei confronti del successo del Gianni nazionale, libro per il quale ha subito minacce di morte), un vero e proprio manuale dell’iter pressoché utopistico che deve percorrere un Artista emergente per emergere.
“Fratelli d’Italia dov’è la vittoria dove sono finiti i sogni di gloria?”
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