Covid, Cartabellotta (Gimbe): “Rischiamo di non essere pronti e dover inseguire il virus per il terzo inverno”
“Nel 2019 il Sistema Sanitario Nazionale veniva definito come un paziente con patologie multiple e oggi purtroppo queste patologie sono aumentate. Se è vero che da un lato la stagione dei tagli è finita, dall’altro quasi tutte le risorse che sono state investite in questi tre anni, circa 12 miliardi di incremento del fondo sanitario nazionale, sono servite per la gestione della pandemia. A questo va aggiunto che il decennio di tagli precedenti, che ha agito anche sulla mancata programmazione dei professionisti sanitari, sta creando anche una carenza importante sia nella quantità dei medici e operatori sanitari, sia nella qualità del lavoro, visto che lo stress e il burnout dovuti alla pandemia”
A dirlo è stato Nino Cartabellotta presidente della Fondazione Gimbe in occasione della VII edizione del Forum Sistema Salute. L’evento, promosso da Koncept, si svolge oggi e domani alla Stazione Leopolda di Firenze.
“Siamo di fronte a una ripresa moderata della circolazione virale: a metà settembre c’erano circa 15 mila casi al giorno, oggi quasi 36 mila. Un totale di quasi 500 mila positivi e un impatto sugli ospedali non trascurabile: circa 1.600 posti letto in più in una decina di giorni, fortunatamente molti meno in terapia intensiva. Fare previsioni – aggiunge il presidente della Fondazione – è impossibile, come spiegato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie che ha invitato tutti i Paesi ad essere preparati. Noi rischiamo però di non esserlo, anche per la situazione istituzionale, e di dover inseguire il virus per il terzo inverno consecutivo”.
“Varianti nuove preoccupanti non sono emerse – aggiunge Cartabellotta – ma teniamo conto che il tasso di reinfezione si approssima al 20% oggi. Quindi anche con Omicron 5, che rimane molto meno grave ma contagiosa, quando i numeri dei casi aumentano in maniera importante, crescono anche le ospedalizzazioni, circa l’1% dei positivi finisce in ospedale. Fondamentale quindi aumentare le coperture della quarta dose tra anziani e fragili, fare la terza dose tra gli over 50 e usare la mascherina per limitare la diffusione del virus, al di là degli obblighi, in condizione di affollamento o poca circolazione dell’aria”.