Coronavirus: in una nuova pagina web tutte le ricerche dell’Università di Parma Coronavirus: in una nuova pagina web tutte le ricerche dell’Università di Parma

Coronavirus: in una nuova pagina web tutte le ricerche dell’Università di Parma

Coronavirus: in una nuova pagina web tutte le ricerche dell’Università di Parma Coronavirus: in una nuova pagina web tutte le ricerche dell’Università di ParmaSi chiama COVID-19 La ricerca in UNIPR ed è una nuova pagina del sito web dell’Università di Parma che raccoglie tutte le informazioni sui progetti di ricerca dell’Ateneo sul coronavirus: progetti in ambiti diversi che testimoniano la vastità e la capillarità dell’impegno dell’Università sul tema.

La pagina è raggiungibile al link https://www.unipr.it/ricercauniprcovid19

“Dall’inizio dell’epidemia COVID-19 – spiega il Pro Rettore alla Ricerca Roberto Fornari –  l’Università di Parma ha prodigato enormi sforzi al fine di contribuire fattivamente al superamento dell’emergenza sanitaria. Allo straordinario impegno in campo clinico e assistenziale si è aggiunto un grande sforzo nel campo della ricerca, con l’avvio e lo sviluppo di tanti nuovi progetti: con questa nuova pagina abbiamo voluto raccoglierli e presentarli. La pagina è in continuo aggiornamento e sarà arricchita coi futuri progetti di nostri docenti e ricercatori, legati ad aspetti medici, tecnologici o socio-economici della pandemia e del post-lockdown”.

Le ricerche “targate” Unipr sono state raccolte in quattro macro-ambiti scientifici:

  • Biomedico – Diagnostico – Terapeutico – Epidemiologico
  • Ingegneristico – Tecnologico
  • Psicologico – Sociologico
  • Economico – Modellistica – Statistica

Nella pagina trova spazio anche il bando straordinario emesso dall’Università di Parma per finanziare ricerche sul COVID-19, con scadenza il 15 giugno. L’Ateneo ha infatti stanziato un contributo di 300mila euro per finanziare progetti di ricerca biomedica in ambito SARS-CoV-2, con l’obiettivo di contribuire ad ampliare la conoscenza dell’infezione da coronavirus e della malattia ad essa associata (COVID-19), grazie alle competenze e alle ricerche dei docenti e dei ricercatori dell’Università.

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