Con “Le allegre comari di Falstaff” il Teatro Massimo di Palermo aderisce al progetto Viva Verdi
Con “Le allegre comari di Falstaff” in scena dal 18 aprile in Sala Grande, il Teatro Massimo di Palermo aderisce al progetto Viva Verdi per contribuire all’acquisto della casa-museo di Giuseppe Verdi.
Una storia buffa, trascinante che fa riflettere sulle ipocrisie di una società opulenta come quella odierna. “Le allegre comari di Falstaff” dal 18 aprile al 24 maggio è in scena in matinée (ore 10:00 e ore 11:45) in Sala Grande per la programmazione “Educational” del Teatro Massimo nell’allestimento della Compagnia Venti lucenti, specializzata in progetti di formazione legati alla musica. L’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo interpretano le musiche immortali di Giuseppe Verdi in uno spettacolo, liberamente ispirato a Falstaff, incarnazione della gioia di vivere e della vitalità prorompente, e ispirato anche alle opere di Shakespeare (Enrico IV, Enrico V, Le allegre Comari di Windsor) e ai testi della cultura teatrale grottesca ironica e tragica come il Miles gloriosus di Plauto.
“Le allegre comari di Falstaff” si avvale della scrittura scenica e della regia di Manu Lalli e delle musiche di Verdi arrangiate da Luca Giovanni Logi. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo si alternano nelle repliche i Maestri Michele De Luca e Daniele Malinverno. Maestro del Coro è Salvatore Punturo. Scene di Daniele Leone. Del cast fanno parte Federica Foresta che si alterna con Martina Mazzola per il personaggio di Nannetta, Luciano Giambra e Rosolino Claudio Cardile per il personaggio di Fenton/Avvocato, Gabriele Zini è Falstaff, Oriana Martucci è la Comare Quickly, Pietro Massaro la Comare Alice, Brenda Liotta è Comare Meg. Oltre alla partecipazione in scena delle classi delle scuole La Masa (IC Politeama) e Tomaselli (circa 50 bambini).
“Per l’elaborazione dello spettacolo si è scelto di pescare sia dal testo teatrale di Shakespeare che dall’opera di Verdi – dice la regista Manu Lalli – “Falstaff è un affabulatore straordinario, dotato di intelligenza e immaginazione, che ci indica un modo nuovo di vivere: non prendersi troppo sul serio per superare i pregiudizi, il razzismo, per non cadere nella malvagità e ad opporsi allo sfoggio prepotente del potere. Ridere è una difesa contro il conformismo e i falsi miti, e senza sconfinare nel sarcasmo, è una maniera leggera di affrontare i tanti momenti di sconforto che la vita quotidianamente ci propone”.
Con questo spettacolo il Teatro Massimo aderisce al progetto Viva Verdi, promosso dal Ministero della Cultura e dall’Anfols, l’Associazione Nazionale delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche, che hanno promosso una raccolta fondi volta all’acquisto e alla successiva valorizzazione della casa-museo di Giuseppe Verdi a Sant’Agata di Villanova sull’Arda da parte dello Stato. La villa, al confine tra le province di Piacenza e Parma, in cui nacquero tutte le più grandi opere di Giuseppe Verdi (dalla Traviata al Falstaff, dal Trovatore a Otello, passando per Don Carlos e Aida), oggi si può vedere solo attraverso i cancelli chiusi. Il cuore del progetto Viva Verdi è un cartellone di 14 appuntamenti che coinvolge tutti gli enti lirico-sinfonici italiani tra cui il Teatro Massimo di Palermo che devolverà per l’occasione i fondi ricavati dall’acquisto dei biglietti delle recite del 18 aprile de “Le allegre comari di Falstaff” ma che contribuirà nei prossimi mesi con altre iniziative.