"CLITEMNESTRA, il processo" di Alma Daddario per I SOLISTI DEL TEATRO "CLITEMNESTRA, il processo" di Alma Daddario per I SOLISTI DEL TEATRO
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“CLITEMNESTRA, il processo” di Alma Daddario per I SOLISTI DEL TEATRO

"CLITEMNESTRA, il processo" di Alma Daddario per I SOLISTI DEL TEATRO "CLITEMNESTRA, il processo" di Alma Daddario per I SOLISTI DEL TEATROLunedì 28 agosto ai Solisti del Teatro, va in scena lo spettacolo scritto da Alma Daddario, dal titolo “Clitemnestra, Il Processo”, interpretato da Carlotta Bruni, Elisa Carta Carosi, Matteo Gentiluomo, Rosa Merlino, Luca Piomponi, Paola Saribas e Valeria Contadino (nel ruolo di Clitemnestra), diretti da Sebastiano Tringali

Clitemnestra è passata alla storia, grazie alle descrizioni di Omero (Odissea), di Eschilo (Orestea), di Euripide (Ifigenia in Aulide), come il prototipo della donna adultera e assassina, che ha commesso l’orrendo delitto di uccidere lo sposo appena tornato vincitore dalla guerra. Una donna che dà libero sfogo alle proprie passioni, modello opposto a quello di Penelope, che aspetta fiduciosa il ritorno di Odisseo mantenendosi fedele. Questa lettura, dà una visione parziale di questa figura “inquietante” della mitologia greca.

Nella ri-scrittura di Alma Daddario la vicenda viene tradotta in una polifonia di condanna: tutte le voci del mito, Cassandra, Agamennone, Oreste ed Elettra intervengono – ora carnefici, ora vittime – per confermare una sentenza/giudizio già scritta. Il senso comune, il preconcetto, si fanno coro di un verdetto esemplare che contrappone le azioni maschili da quelle femminili, riconoscendo legittimità alle prime e condanna alle seconde secondo le leggi di una società patriarcale dura e crudele.

Nella messa in scena, in forma di teatro e danza e musica, Clitemnestra non cerca assoluzioni, non si giustifica, ma ripercorre ogni istante dello sgomento per la violenza subita, vissuta …. prima come giovane sposa e madre, poi come madre e regina, infine come donna. 

Il destino di Clitemnestra, figlia di Leda e Tindareo, era segnato fin dalla nascita da una maledizione di Afrodite che l’aveva condannata, assieme alla sorella Elena, ad essere adultera. Fu data in sposa al re di Pisa, Tantalo, e da lui ebbe un bambino.

Agamennone, re di Micene, mosse guerra a Pisa: la conquistò e uccise Tantalo. Ma la sua ferocia non si fermò qui, prese il bambino che Clitemnestra stringeva al seno, e lo scagliò contro una roccia, uccidendolo.

Clitemnestra fu rapita e costretta a divenire moglie dell’assassino di suo marito e di suo figlio. Da Agamennone ebbe quattro figli: Ifigenia, (significa “nata da violenza”) Crisotemi, Elettra e Oreste. Ma la vicenda si complica ulteriormente. Dopo il rapimento di Elena, quando i principi dell’Ellade si riunirono nel porto dell’Aulide per salpare alla volta di Troia, il vento non era propizio alla partenza delle navi. Agamennone decise di sacrificare sua figlia Ifigenia, convinto dagli alleati, perché gli dèi propiziassero la spedizione. Malgrado le suppliche di Ifigenia e quelle di Clitemnestra, la ragazza venne sacrificata. All’interno di questo mito, la figura di Clitemnestra, compie una progressiva trasformazione: da vittima a giustiziera dei torti subiti. 

Il dolore per la perdita dei figli diventa un tormento insopportabile che si trasforma in un odio feroce, alimenta e brama la vendetta. Il tradimento con Egisto, funzionale al suo progetto, porta Clitemnestra all’uccisione di Agamennone, ma non basta: la sua furia si scarica anche verso l’incolpevole Cassandra e sui gemelli da lei avuti, cerca di uccidere anche il figlio, fedele al padre, ma Oreste viene salvato dalla sorella Elettra, che lo convince a vendicare la morte del genitore.

Clitemnestra è infelice. Non c’è nessuno che la difenda o comprenda le sue ragioni. E’ sola.  È un’assassina, e come il giudizio “comune” ritiene, non può essere assolta. Ben diverso sarà il verdetto su Oreste, il matricida, che verrà perdonato del suo delitto. Un vero e proprio “delitto d’onore”. E il caso Clitemnestra qui deflagra oltre il giudizio storico e morale, per diventare monito e voce di tutte le donne violate, in guerra e nel privato.

Info e prenotazioni:

Giardini della Filarmonica Romana_ Via Flaminia,118 (Piazza del Popolo)

Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 21:30

e-mail: [email protected]

tel.: 3807862654 www.isolistidelteatro.it

Biglietti: Intero 15 euro – Ridotto 13 euro (età under 25, over 65)

Gruppi minimo 6 persone: 10 euro

Orario botteghino: 18:30-22:00

Ristorante: L’ingresso è libero e aperto a tutti dalle ore 18

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