Cinque mostre alla Fondazione Giorgio Cini
Con 5 nuovi progetti espositivi – di cui 4 negli spazi dell’Isola di San Giorgio Maggiore e 1 a Palazzo Cini a San Vio – tutti in apertura nel mese di aprile 2022, la primavera veneziana si arricchisce delle iniziative promosse dalla Fondazione Giorgio Cini in concomitanza con la 59. Esposizione Internazionale d’Arte.
Il primo appuntamento è il 4 aprile con il nuovo progetto de LE STANZE DEL VETRO, FontanaArte. Vivere nel vetro, a cura di Christian Larsen. La mostra offrirà una retrospettiva critica degli arredi in vetro della leggendaria azienda milanese, attraverso una scansione del repertorio creativo e dei periodi di produzione dei quattro grandi direttori artistici: Gio Ponti, Pietro Chiesa, Max Ingrand e Gae Aulenti. Dalla sua fondazione da parte di Ponti nel 1932, fino al 1996, quando Aulenti lasciò l’azienda, il catalogo di FontanaArte traccia un arco storico stilistico nel design del XX secolo, dalla logica razionale del modernismo fino alla giocosità del postmodernismo. L’allestimento sarà realizzato su progetto dell’architetto Massimiliano Locatelli (4 aprile – 31 luglio 2022).
Il 10 aprile è la volta di Homo Faber: Crafting a more human future. 2022: Living Treasures of Europe and Japan, organizzata da Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, in partnership con la Fondazione Giorgio Cini, la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, la Japan Foundation e la Fondation Bettencourt Schueller. La grande mostra, che celebra l’artigianato europeo d’eccellenza e che avrà il Giappone come ospite d’onore, sarà articolata in 15 esposizioni curate da 22 designer e curatori di fama internazionale e occuperà quasi 4.000 metri quadri espositivi, tra cui alcuni nuovi spazi appositamente restaurati e accessibili al pubblico per la prima volta. Il format, patrocinato dall’UNESCO e da prestigiose istituzioni internazionali, si arricchisce quest’anno con il progetto “Homo Faber in Città” con oltre 60 botteghe, istituzioni e manifatture da scoprire a Venezia (10 aprile – 1 maggio 2022).
Il 20 aprile riapre, grazie alla partnership con Assicurazioni Generali, la straordinaria casa-museo di Palazzo Cini a San Vio con Joseph Beuys. Finamente Articolato, esposizione dedicata a uno dei più importanti artisti del XX secolo. La mostra, a cura di Luca Massimo Barbero e realizzata in collaborazione con Galleria Thaddaeus Ropac, presenterà una selezione di circa 40 opere del maestro dell’arte concettuale focalizzate su due importanti temi di ricerca dell’artista. Il primo quale indagine sul corpo e sulla figura umana, e il secondo dedicato all’importante e simbolico ruolo che l’immagine animale riveste nel panorama creativo di Joseph Beuys. Saranno esposte opere fondamentali eseguite già alla fine degli anni Quaranta e primi anni Cinquanta e una significativa e selezionata serie di importanti opere su carta e disegni (20 aprile – 2 ottobre 2022).
Sull’Isola di San Giorgio Maggiore inaugureranno infine il 22 aprile altre due esposizioni.
On Fire è il titolo di un’inedita collettiva curata da Bruno Corà, organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con Tornabuoni Art, dedicata a un nucleo di artisti e di opere da loro elaborate mediante il più suggestivo degli elementi primari in natura: il fuoco. L’esposizione mira a mostrare il fuoco non solo nelle sue conseguenze ma anche come presenza fisica attraverso il lavoro di grandi artisti internazionali quali: Alberto Burri, Yves Klein, Arman, Pier Paolo Calzolari, Jannis Kounellis e Claudio Parmiggiani. Per questa grande mostra convergeranno all’Isola di San Giorgio Maggiore numerosi prestiti internazionali concessi dalle più prestigiose collezioni sia pubbliche che private europee e nordamericane, tra essi numerosi brani inediti o raramente esposti al pubblico. Il progetto espositivo è accompagnato da una pubblicazione edita da Forma Edizioni sotto la direzione scientifica di Bruno Corà e con un testo critico di Luca Massimo Barbero (22 aprile – 24 luglio 2022).
Lo stesso giorno apre al pubblico la personale Kehinde Wiley: An Archaeology of Silence, a cura di Christophe Leribault, Presidente del Musée d’Orsay e del Musée de l’Orangerie. L’esposizione, dedicata all’artista americano Kehinde Wiley includerà una serie di dipinti e sculture monumentali inediti, dove l’artista mette in luce la brutalità del passato coloniale, americano e globale, usando il linguaggio figurativo dell’eroe caduto. In quanto artista americano, il punto di partenza della riflessione artistica di Wiley sono state le morti, spietate e inutili, nel suo paese d’origine ma essa diventa un’incisiva metafora di una realtà globale. I nuovi ritratti mostrano giovani uomini e donne neri in posizioni di vulnerabilità che raccontano una storia di sopravvivenza e resilienza, rivelando la bellezza che può emergere dalla tragedia (22 aprile – 24 luglio 2022).