Cinema d’IDEA: Interviene dall’Iran la regista Azadeh Bizargiti
Al via la 6a edizione del Festival Cinema d’ iDEA – International Women’s Film Festival, la manifestazione dedicata al cinema delle donne diretto da Patrizia Fregonese de Filippo, che si terrà a Roma dal 25 giugno al 1° luglio 2022 in due location diverse: al CineLab dell’Isola del Cinema (dal 25 al 27 giugno) e Il Cantiere (dal 28 giugno al 1° luglio).
Le madrine di quest’anno saranno le attrici Lidia Vitale e Blu Yoshimi.
Tante le novità di quest’anno, a partire dalla locandina della manifestazione, realizzata con alcune delle opere più famose del collettivo – tutto al femminile – di street artist Lediesis, che hanno deciso di collaborare con la manifestazione proprio per la comunione d’intenti che le lega al festival, partecipando con contributi speciali ed un’incursione a sorpresa.
Come al solito la kermesse si compone di una ricchissima selezione che spazia dai lungometraggi ai cortometraggi, ma anche presentazioni di libri e incontri che offrono la possibilità di riflettere e valorizzare il talento femminile. Cinema d’iDEA, infatti, è il primo festival internazionale di cinema di Roma dedicato interamente alle registe donne. L’obiettivo è da sempre quello di riequilibrare una grande mancanza nella società: lo sguardo delle donne, appunto. Così, ogni anno, si scoprono nuovi sguardi, persone, storie e territori purtroppo sconosciuti o invisibili.
Due le anteprime di questa edizione: la straordinaria opera prima dell’americana Kirsty Bell A Bird Flew In, un delicato ritratto corale, girato durante la pandemia, in cui delle storie diverse si intrecciano su un set cinematografico; l’attesissimo documentario Quant di Sadie Frost, dedicato alla rivoluzionaria icona mondiale Mary Quant che quasi sessant’anni fa inventò la minigonna – vero e proprio inno femminista.
Tra le punte di diamante di quest’anno: il raffinato documentario dell’iraniana Azadeh Bizargiti Woodgirls, che racconta la storia di due giovani e coraggiose donne iraniane che decidono di aprire una falegnameria, costantemente vessate e vittime di violenti pregiudizi. La regista interverrà con un videomessaggio perché impossibilitata ad uscire dal paese.
Spazio anche ai cortometraggi: dallo spagnolo Lo que importa di Esther Pastor all’iraniano
Prestige di Zara Ahooei, fino all’inglese Skin di Sophie Anne Bancroft.
Eproprioperquestasezione,apriràilfestivalKatereh Hakimi (la cantante del corto Prestige, che presta la sua meravigliosa voce alla protagonista del film), con il gruppo di musica indie persiano Dobareh Ensemble. La traduzione sarà a cura di Parisa Nazari.
A chiuderla, invece, sarà Penelope a Rebibbia, il cortometraggio realizzato da Bookciak Azione! 2021 assieme alle detenute del carcere di Rebibbia, che verrà presentato da Gabriella Gallozzi, ideatrice del laboratorio Bookciak.
Ma anche performance, con la proiezione dell’ultima video performance realizzata dalla celebre street artist Laika in collaborazione con DONNEXSTRADA, IL SIGARO DI FREUD e la coreografa Eleonora Frascati, dal titolo Don’t Follow Me. Un lavoro che unisce street art, attivismo, danza e video e che vuole sensibilizzare sulla paura di tornare a casa la sera, una delle tante problematiche della violenza sulle donne – alla presenza della street artist.
Per questa 6° edizione, Cinema d’IDEA si apre anche alla letteratura. Verranno infatti presentati anche due libri: Il sogno del regista di Anne Ritte Ciccone, che interverrà con le sue studentesse e gli studenti della RUFA – Rome University of Fine Arts, intervallandosi con Veronica Galeazzo che leggerà alcuni brani del libro e Dove sei? di Roberta Lena, che dialogherà con la psicologa Lidia Tarantini (membro ordinario della Società Italiana di Psicologia Scientifica e socia fondatrice di Eidos – Cinema e Psicanalisi), alternandosi con le letture dell’attrice e modella Elettra Mallaby.
Last but not least, tra le novità di quest’anno due nuovi premi: quello dedicato alla Miglior Fotografia e il Premio al coraggio delle donne dedicato a TAYYEBE MOUSSAVI, l’attivista afghana uccisa dai Talebani perché lottava per le Pari opportunità, per il diritto allo Studio delle ragazze, e sognava di diventare un giorno –chissà – Presidente.
La giuria di quest’anno è composta da: l’autrice e fondatrice di ACUME Flavia Barca, la docente della Wellesley University di Boston Flavia Laviosa, l’attore Mattia Sbragia, l’attrice Elvira Giannini, la Presidente delle Women in Film & Media Italia Domizia De Rosa e il Direttore della fotografia Andrea Busiri Vici D’Arcevia.
NOTE PATRIZIA FREGONESE DE FILIPPO
“Sono veramente felice di ricominciare dal vivo, completamente dal vivo. Questi anni sono stati duri ma anche belli e creativi per certi versi, abbiamo avuto paura, abbiamo avuto coraggio, abbiamo imparato o anzi ricordato cose che avevamo scordato, come il valore dell’amicizia, la bellezza e lo smarrimento del silenzio, il dono che la natura ci fa, e quanto spazio noi le abbiamo rubato. E poi di nuovo, abbiamo dimenticato tutto.
Ora sta a noi non dimenticare, sta a noi lottare per un mondo migliore, per tutti noi e per i diritti di tutte noi, per delle vere reali pari opportunità per tutti, per le donne e per i più fragili.
Questo è il momento giusto per ricominciare a sperare, ora che c’è una guerra, ingiusta sotto tanti punti di vista, ora che dobbiamo far sentire le nostre voci. Noi donne dobbiamo salvare il mondo, insieme, unite, sostenendoci l’un l’altra senza paura. Si può cambiare, lo si deve fare… E siamo tante! Siamo forti, più forti delle nostre fragilità. E sono felice di avere anche quest’anno delle bellissime anteprime, come Quant che parla di una donna geniale, che è diventata un’icona in tutto il mondo e con la moda ha rivoluzionato la società! E splendidi documentari italiani come Cúntami di Giovanna Taviani, che sarà con noi insieme al suo straordinario Polifemo, l’attore Gio Calcagno, che forse ci regalerà un’incursione nel Teatro, che è pura poesia, e DeAndrè#DeAndrè che è poesia nella politica, non un mero pedinare i concerti di Cristiano De Andrè, ma approfondire lo sguardo su un profondo rapporto padre-figlio, anche dal punto di vista artistico. Seguitiamo con il progetto di portare il cinema nei centri sociali come Il Cantiere, dove abbiamo sperimentato l’anno scorso ed è stato un grande successo che speriamo di ripetere, per farlo poi diventare un appuntamento durante tutto l’anno, non solo per il festival o per una rassegna, approfondendo questo progetto con alcuni laboratori, fra cui uno dedicato alle bambine.
Quest’anno abbiamo due registe che sono presenti anche con i loro libri, e questo è lo sguardo del Festival che si apre alla letteratura, come l’anno scorso lo ha fatto con il teatro. Ci sarà un piccolo talk insieme alle registe, autrici dei libri, insieme alla Presidente di Women in Film Tv & Media Italia Domizia De Rosa e a tante altre donne giovani e diversamente giovani. Grazie a tutte le donne meravigliose che mi accompagnano, che ci accompagnano in nuove e profonde visioni, grazie alle amiche che mi ispirano e che mi sostengono, grazie alle registe italiane che quest’anno sono presenti con i loro splendidi lavori”.
(Patrizia Fregonese de Filippo)
LUNGOMETRAGGI
Sono tanti i lungometraggi selezionati che si alterneranno in questa settimana all’insegna
del cinema femminile.
Ad aprire il festival sarà l’anteprima di A Bird Flew In di Kirsty Bell (Gran Bretagna, 2021), un delicato ritratto corale, girato durante la pandemia, in cui sei storie diverse si intrecciano fra loro su un set cinematografico. Un film indipendente che racconta il dramma del confinamento da un punto di vista diverso e inedito, quello di un set cinematografico appunto. Il film è interpretato, fra gli altri, dalle star: Derek Jacobi, Jeff Fahey e Camilla Rutherford.
Si proseguirà con il delicato documentario Woodgirls – A Duet for a Dream di Azadeh Bizargiti (Iran, 2021), dall’enorme valenza socio-politica. Il film, infatti, racconta la storia di due giovani e coraggiose donne iraniane che decidono di aprire una falegnameria, costantemente vessate e vittime di violenti pregiudizi.
Tutta l’opera della Bizargiti, che spazia dalla regia alla produzione, è volta al raggiungimento di reali pari opportunità, spezzando il meccanismo del rafforzamento degli stereotipi di genere – “spero che le mie opere ispirino le donne che affrontano molte difficoltà nel rompere i ruoli tradizionali in una società. Aspiro a creare un mondo migliore, più equo e più gentile, un mondo per tutti noi”.
La regista, impossibilitata a lasciare il paese, interverrà attraverso un messaggio video.
Un’altra anteprima è Quant di Sadie Frost (Gran Bretagna, 2021), l’attesissimo documentario dedicato alla rivoluzionaria icona mondiale Mary Quant, che quasi sessant’anni fa inventò la minigonna. Nel film la regista ripercorre tutta la storia di questa pioniera del femminismo che, attraverso le sue creazioni, non solo ha rivoluzionato il mondo della moda ma l’intera esistenza di tutte le donne, contribuendo così ad una forma di liberazione senza pari.
Un ritratto intimo di una donna geniale che attraverso la sua storia riesce ancora ad ispirare le donne di tutto il mondo, donando loro l’empowerment necessario affinché ogni lotta e ogni sconfitta diventi una crescita ed una esperienza unica e fondamentale.
Ancora documentari con Cúntami di Giovanna Taviani (Italia, 2021), un road movie anticonvenzionale che ci porta alla scoperta di una Sicilia inedita, tra mitologia e antichità, in cui le storie diventano metafore della società contemporanea. Racconti, questi, che vengono narrati dai famosi “Pupari“, come Mimmo Cuticchio (importante erede della tradizione dei cuntisti siciliani e dell’Opera dei Pupi, oggi iscritta tra i Patrimoni orali e
immateriali dell’umanità dell’UNESCO). Sono loro, infatti, i veri narratori del Mito e della tradizione che diventa memoria da difendere e tramandare.
La Taviani, con la personalissima cifra stilistica che la contraddistingue, alterna movimenti di macchina irrequieti a campi lunghi in macchina fissa, che aiutano a restituire un’immagine estremamente variegata di quella Sicilia sconosciuta che vuole raccontare. Non un mero esercizio di stile, ma una commistione di più generi che fanno della forma vero e proprio contenuto. Il film è impreziosito, poi, da monologhi e performance innovative dei suoi attori.
La regista sarà presente al festival assieme al suo straordinario “Polifemo”, l’attore Gio Calcagno, che regalerà al pubblico un’incursione nel Teatro che è pura poesia.
Sempre per il cinema del reale, il documentario Non sono mai tornata indietro di Silvana Costa (Italia, 2022), toccante ed esemplare storia di emancipazione e autodeterminazione femminile, di un passato doloroso e del coraggio e la forza di cambiare.
Il film, infatti, è il racconto di piccole voci femminili destinate tutte ad una esistenza di subalternità e obbedienza nel meridione d’Italia. Voci che riecheggiano ancora oggi tra i vicoli stretti e che si scrutano da dietro le finestre. Una di loro è Iolanda, la ragazza che serviva i nonni della regista, che si racconta tra aneliti di libertà e legami inscindibili.
E ancora Radiograph Of A Family di Firouzeh Khosrovani (Norvegia, Iran, Svizzera, 2020),
un viaggio all’interno della memoria familiare che si intreccia con quella storica.
Il film ripercorre la storia familiare della regista. Firouzeh Khosrovani, figlia di padre laico e madre musulmana praticante, è il prodotto del conflitto tra laicità e ideologia islamica in Iran. La relazione dei suoi genitori attraversa molti decenni: dall’era dello Scià alla Rivoluzione Islamica, passando attraverso la guerra Iran-Iraq, fino ai giorni nostri. Nella sua famiglia, come in tante altre, gli effetti della rivoluzione islamica hanno influito su ogni aspetto della quotidianità. Mentre il padre continua ad ascoltare Bach, la madre si dedica all’attivismo religioso, eliminando da casa le carte da gioco e le foto di donne senza hijab. Attraverso fotografie, lettere e voci dal passato, la regista racconta la sua infanzia, la storia di una famiglia divisa e di una figlia combattuta. La sua storia privata diventa metafora dei cambiamenti della società iraniana negli ultimi quarant’anni ma anche un monito per la libertà.
Più che un documentario, è un vero e proprio “docu-danza” quello di Celine A. Beader In The Name Of Tomorrow (Libano, 2020), un progetto artistico sperimentale e singolare.
Il film è un viaggio con 45 persone di diverse estrazioni sociali che condividono la loro vita
e la loro verità, una “danza” di pensieri… In un mondo in “lutto” che sembra aver
dimenticato che siamo tutti collegati, nel film si danza per ricordarlo, in nome di un domani migliore.
E poi DeAndré#DeAndré – Storia di un impiegato di Roberta Lena (Italia, 2021) non è solo un emozionante omaggio al celebre ed indimenticabile Fabrizio De André, ma è anche un’indagine profonda e toccante sul rapporto padre – figlio.
Il film nasce dall’esperienza del tour di Cristiano De André, durato per ben due anni, in cui il cantautore aveva riproposto il concept di uno degli album più famosi del padre: Storia di un impiegato appunto, scritto nel 1973 assieme a Giuseppe Bentivoglio e Nicola Piovani e, ancora oggi, di estrema attualità. La Lena ricostruisce questo percorso musicale con le riprese dei concerti ed inediti materiali di repertorio che spaziano dalle lotte sociali a filmati familiari. Il tutto seguito da un unico grande filo conduttore: l’amore primordiale e il rapporto quasi simbiotico di un padre e un figlio.
La Machetera della giovanissima e talentuosa Yanet Pavon Bernal (Cuba, 2021), invece, è un film di finzione ispirato ad una storia vera ed ambientato nella dimensione rurale cubana degli anni Settanta. Il film, infatti, racconta la storia di un’insegnante che torna dall’Avana alla campagna in cui è nata e decide di unirsi ad una squadra di “machete” in cui, però, non viene accettata in quanto donna e compete per vincere il gran premio.
Un’opera che vuole dar voce alle donne cubane e a quelle di tutto il mondo, facendosi portavoce di diritti fondamentali per cui ancora è necessario battersi.
Si torna al cinema documentario con Sisterhood di Domiziana De Fulvo (Italia, 2020), che racconta la storia di tre squadre di basket femminile che giocano nei campi di strada a Beirut, a Roma e a New York. Racconti in soggettiva e riprese dei corpi in gioco mostrano come le protagoniste – con o senza il velo, nere o bianche, di quindici o quaranta anni – mettano quotidianamente in campo un’accesa e vitale sfida a stereotipi e discriminazioni di genere e sociali, riprendendosi lo sport.
Per finire, due mediometraggi in anteprima. Il primo è The Choice di Mansoureh Radfar (Iran, 2021), amara riflessione sulla condizione femminile in Iran, dove una donna incinta scopre di non poter scegliere fra il parto cesareo e quello naturale perché la legge impone il parto naturale. Il tutto mentre vari e surreali candidati si preparano alle imminenti elezioni presidenziali. Lo spaccato di un paese che, forse, conosciamo troppo poco.
Il secondo, invece, è Bewitchment di Ma’soomeh Kiyani (Iran, 2021), il poetico racconto di un uomo di molti secoli fa rimasto intrappolato dentro un vecchio castello, di cui è stato l’ultima guardia prima che il Re lo facesse decapitare… Vediamo le avventure del castello di quattromila anni dall’occhio della guardia.
CORTOMETRAGGI
Come ogni anno sarà presente anche una ricca selezione di cortometraggi di registe donne, per offrire sempre una singolare prospettiva di genere.
AdaprireledanzesaràPrestige di Zara Ahooei (Iran, 2020), la storia di una ragazza iraniana che fa la presentatrice televisiva ma sogna di cantare. In Iran, però, è proibito e la giovane donna si ritrova così davanti ad un bivio: inseguire la sua passione e rischiare il lavoro e forse anche peggio, oppure continuare così, soffocando desideri e diritti?
AseguireChatter di Jane Devoy (Gran Bretagna, 2021), un progetto estremamente originale che mira ad espandere il potenziale creativo dell’audiodescrizione nella cinematografia.
E ancora Lo que importa di Esther Pastor (Spagna, 2020), importante spunto di riflessione e monito a prestare attenzione agli altri, soprattutto alle persone che amiamo, per evitare conseguenze estreme…
Si prosegue con Invisibile di Lucrecia Cisneros Rincón (Italia, 2021), lucida analisi sulla violenza, anche verbale, e sui danni che questa provoca.
Il corto è stato già vincitore del Pigneto Film Festival, con cui quest’anno Cinema d’IDEA ha avviato una partnership. Per la serata, saranno presenti Andrea Lanfredi, direttore artistico del Pigneto Film Festival e la regista Lucrecia Cisneros Rincón.
Skin di Sophie Jane Bancroft (Gran Bretagna, 2022), sul legame ancestrale fra madre e figlia, una poetica celebrazione della pelle.
E per finire Penelope a Rebibbia, il cortometraggio realizzato da Bookciak Azione! 2021 assieme alle detenute del carcere di Rebibbia, che verrà presentato da Gabriella Gallozzi, ideatrice del laboratorio Bookciak.
Cinema d’IDEA quets’anno è in partnership con Bookciak Azione!.
LIBRI
Cinema d’IDEA si apre anche alla letteratura. Verranno infatti presentati due libri: Il sogno del regista di Anne Ritte Ciccone, che interverrà con le sue studentesse e gli studenti della RUFA – Rome University of Fine Arts, intervallandosi con Veronica Galeazzo che leggerà alcuni brani del libro e Dove sei? di Roberta Lena, che dialogherà con la psicologa Lidia Tarantini (membro ordinario della Società Italiana di Psicologia Scientifica e socia fondatrice di Eidos – Cinema e Psicanalisi, alternandosi con le letture dell’attrice e modella Elettra Mallaby.
LEDIESIS
La locandina di questa 6. Edizione è stata realizzata con alcune delle opere più famose del collettivo – tutto al femminile – di street artist Lediesis, che hanno deciso di collaborare con la manifestazione proprio per la comunione d’intenti che le lega al festival, partecipando con contributi speciali ed un’incursione a sorpresa.
NOTE DE LEDIESIS:
“Essere invitate a collaborare con Cinema d’IDEA per noi è un privilegio, sia come donne che come artist,e perché tra le tante donne che abbiamo ritratto come ‘SuperWomen’ in questi anni molte sono attrici o registe e molte sono romane, a partire dalla straordinaria Anna Magnani, attrice dall’incredibile talento, o la magnifica Monica Vitti, donna dalla versatilità artistica pazzesca, fino a Lina Wertmüller, la prima regista ad essere candidata al Premio Oscar, fino alla la mitica Sora Lella, icona della capitale che proprio qui all’Isola Tiberina è di casa. Tutte figure femminili forti che hanno contribuito con i loro talenti e la loro simpatia alla crescita dell’umanità, o quantomeno a sdoganare dei cliché“.
VIDEO PERFORMANCE “DON’T FOLLOW ME” DI LAIKA
Nel corso della manifestazione, verrà proiettata la video realizzata dalla celebre street artist Laika in collaborazione con DONNEXSTRADA, IL SIGARO DI FREUD e la coreografa Eleonora Frascati, dal titolo Don’t Follow Me. Un lavoro che unisce street art, attivismo, danza e video.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare sulla paura di tornare a casa la sera, una delle tante problematiche della violenza sulle donne.
Nel video vengono messe in scena le sensazioni, le paure, le ansie di una donna che rientra a casa da sola la sera. La donna viene vista come un’ombra nera e rappresenta il buio della notte e la paura anche della propria ombra.
La sagoma nera, però, rappresenta anche il potenziale pericolo: “non sai se c’è, chi può essere e quanti sono”.
“La paura diventa ossessione, ti paralizza o ti fa accelerare il passo, ti fa correre, ti blocca di nuovo“, ha dichiarato l’artista.
La danza è la forma di arte perfetta per rappresentare questo susseguirsi di sensazioni. Movimenti rapidi seguiti da improvvise paralisi.
La performer non dialoga direttamente con lo spettatore, è immersa nel caos, alle prese con le sue emozioni e le sue paure.
Tutto questo rende il lavoro ancora più reale. Le inquadrature strette, spesso mosse della camera, contribuiscono a rappresentare il susseguirsi di sensazioni contrastanti durante il ritorno a casa.
Nella parte finale, l’ombra nera assume un’identità, spogliandosi della parte superiore della tuta nera: è un momento di “luce”, di conforto. È riuscita a tornare a casa.
La performance si conclude con la rivelazione del poster di Laika. È l’opera più grande mai
realizzata dalla street artist fino ad ora: 40 mq di carta.
Sul poster sono rappresentate due sagome: quella della donna e del suo potenziale pericolo. La donna ha in mano uno smartphone, fonte di luce, ma anche utile per contattare DONNEXSTRADA, l’organizzazione che offre via cellulare assistenza alle donne che di notte tornano da sole a casa. Nella parte inferiore una frase: LIBERE SEMPRE, ANCHE DI NOTTE.
La regia è del giovane regista Giacomo Scortichini, la troupe è volutamente di quasi soli uomini per dare loro l’opportunità di affrontare questa tematica da vicino, dal punto di vista della donna. La Rosa nel poster è una dedica a tutte quelle donne che, purtroppo, a casa non sono riuscite a tornare.
NOTE DI LAIKA:
“Una volta ho deciso di tornare a casa da sola, ma mi sono resa conto di aver accelerato il passo, di avere un gran fiatone e di aver sudato freddo per l’ansia. Avevo messo le chiavi di casa in tasca per evitare di perdere tempo sotto il portone. Salito il primo gradino mi sono sentita al sicuro, finalmente ero a casa. Tornare a casa da sole non può essere una missione da compiere.
Una donna ha il diritto di sentirsi al sicuro. Sempre. Ovunque. Anche di notte“.
PROGRAMMA
25 GIUGNO
CineLab – Isola del Cinema
h. 21.30: Laika presenta la video performance Don’t Follow Me
h. 21.45: Presentazione e proiezione di A Bird Flew In di Kirsty Bell (Gran Bretagna, 2021,
91’)
h. 23.40: Performance della cantante Katereh Hakimi e proiezione del cortometraggio
Prestige di Zara Ahooei (Iran, 2020, 14.52’)
26 GIUGNO
CineLab – Isola del Cinema
h. 21.30: Presentazione e proiezione di Woodgirls – A Duet for a Dream di Azadeh Bizargiti
(Iran, 2021, 95’)
h. 23.45: Chatter di Jane Devoy (Gran Bretagna, 2021, 11.22’)
27 GIUGNO
CineLab – Isola del Cinema
h. 21.30: Presentazione e proiezione di Quant di Sadie Frost (Gran Bretagna, 2021, 90’)
h. 23.45: Cortometraggi
Lo que importa di Esther Pastor (Spagna, 2020, 4.34’)
Invisible di Lucrecia Cisneros Rincón (Italia, 2021, 5.26’), alla presenza della regista
Skin di Sophie Jane Bancroft (Gran Bretagna, 2022, 5.19’)
28 GIUGNO
Il Cantiere
h. 21.30: Presentazione e proiezione di Cúntami di Giovanna Taviani (Italia, 2021, 70’) alla
presenza della regista e dell’attore Gio Calcagno
h. 23.00: Presentazione e proiezione di Non sono mai tornata indietro di Silvana Costa
(Italia, 2022, 80’) alla presenza della regista
29 GIUGNO
Il Cantiere
h. 19.30: Presentazione del libro Il sogno del regista di Anne Ritte Ciccone alla presenza dell’autrice e con le letture di Veronica Galeazzo e delle studentesse e studenti della RUFA – Rome University Of Fine Arts
h. 21.30: Presentazione e proiezione di Radiograph Of A Family di Firouzeh Khosrovani (Norvegia, Iran, Svizzera, 2020, 80’) presenta il regista Italo Spinelli, a seguire videomessaggio della regista
h. 23.00: Presentazione e proiezione di In The Name Of Tomorrow di Celine A. Beader
(Libano, 2020, 70’)
30 GIUGNO
Il Cantiere
h. 19.30: Presentazione del libro Dove sei? di Roberta Lena, alla presenza dell’autrice con letture di Elettra Mallaby
h. 21.30: Presentazione e proiezione di DeAndré#DeAndré – Storia di un impiegato di
Roberta Lena (Italia, 2021, 94’) alla presenza della regista
h. 23.30: Presentazione e proiezione di La Machetera di Yanet Pavon Bernal (Cuba, 2021,
95’) alla presenza della protagonista
1° LUGLIO
Il Cantiere
h. 21.30: Presentazione e proiezione di Sisterhood di Domiziana De Fulvo (Italia, 2020, 53’) alla presenza della regista
h. 22.30: Presentazione e proiezione di The Choice di Mansoureh Radfar (Iran, 2021, 42’)
h. 23.10: Presentazione e proiezione di Bewitchment di Ma’soomeh Kiyani (Iran, 2021, 29’)
h. 23.40: Cerimonia di premiazione