CARLA FRACCI Il ricordo dal Teatro di Ferrara con Moni Ovadia e Marcello Corvino
Anche da Ferrara arriva l’addio a Carla Fracci, era stata due volte ospite delle stagioni di danza al Teatro Comunale di Ferrara. È morta oggi l’étolie della Scala e diva della danza mondiale, avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 20 agosto.
Carla Fracci si era esibita al Teatro Comunale in due occasioni: nella stagione di balletto 1982-83, il 23 gennaio 1983 con Mirandolina, balletto in tre atti di Beppe Menegatti tratto dalla commedia La locandiera di Carlo Goldoni, con musiche di Baldassarre Galuppi, coreografia di Alfred Rodrigues, regia Beppe Menegatti e bozzetti e figurini di Anna Anni. Carla Fracci interpretava la locandiera Mirandolina, protagonista della commedia, con lei sul palco dell’Abbado i primi ballerini Gheorghe Iancu, Ludwig Durst, Tiziano Mietto, e poi Bruno Vescovo, Jacqueline De Min e Aurora Benelli.
In seconda battuta, nella stagione di danza del 1998-99, il 24 novembre 1998 con Torino Danza – L’Ensemble, con lo spettacolo L’Heure exquise, variazioni su un tema di Samuel Beckett Oh, les beaux jours, regia e coreografia di Maurice Béjart con la collaborazione di Anne Delbée. Interpreti Lei Carla Fracci e Lui Micha Van Hoecke per una coproduzione L’Ensemble di Micha Van Hoecke e Festival Torino Danza, con assistente alla coreografia Yoko Wakabayashi, scene e luci di Roger Bernard, costumi di Luisa Spinatelli e musiche di Anton Webern, Gustav Mahler e Wolfgang Amadeus Mozart. Lo stesso giorno, nel pomeriggio al Ridotto del Teatro, era stato presentato il volume L’abc del balletto di Marinella Guatterini (Guide pratiche Mondadori).
“Ho avuto la grande fortuna di conoscere Carla Fracci e di averla vista ballare sul palcoscenico della Scala – ricorda Moni Ovadia, direttore della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara – Era non solo una ballerina mitica, per le sue capacità coreutiche, ma anche per la sua inarrivabile espressività. Di Carla Fracci – aggiunge Ovadia – ho conosciuto anche un altro aspetto: la sua semplicità e la sua profondità umana. Era una persona che oltre all’arte coltivava una forte passione civile”.
“Carla Fracci – aggiunge Marcello Corvino, direttore artistico dell’Abbado di Ferrara – ha avuto il merito di essere riuscita a portare la danza nelle case degli italiani e di aver reso popolarissimo un genere piuttosto sofisticato, che certamente ha bisogno dei nostri meravigliosi teatri per essere rappresentato, ma che lei ha reso fruibile ad un pubblico ampio e popolare, senza svilirne mai il contenuto. Ha raggiunto gli italiani con la bellezza, la maestria, l’eleganza e la tecnica che metteva in tutto quello che faceva. Sarà sempre un’icona, e la sua serietà e la passione saranno punti di riferimento, un esempio per tutti quelli che intraprendono un percorso professionale nel mondo della danza e dello spettacolo”.