CANTIEREMEMORIA - Per ritrovare la nostra umanità - una mostra, spettacoli, concerti, film, laboratori CANTIEREMEMORIA - Per ritrovare la nostra umanità - una mostra, spettacoli, concerti, film, laboratori
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CANTIEREMEMORIA – Per ritrovare la nostra umanità – una mostra, spettacoli, concerti, film, laboratori

CANTIEREMEMORIA - Per ritrovare la nostra umanità - una mostra, spettacoli, concerti, film, laboratori CANTIEREMEMORIA - Per ritrovare la nostra umanità - una mostra, spettacoli, concerti, film, laboratori Per il sesto anno consecutivo, la Casa della Memoria apre le sue porte per ospitare il CANTIEREMEMORIA.

Ed è un vero e proprio “cantiere” che si propone alla città, nessun altro termine è più adeguato: una mostra, concerti, spettacoli teatrali, laboratori, letture a cura di formazioni teatrali e musicali da tempo operanti sul territorio.

E la nostra umanità va di fatto ritrovata, dopo le lunghe chiusure, il confinamento e anche la solitudine che la situazione provocata dalla pandemia ha causato. Per altro la battaglia è ancora in corso e ci auguriamo che non sia troppo dura.

Con una proposta culturale varia, ma fortemente ancorata al tema individuato per questa edizione, l’obiettivo è di indurre ogni persona a essere di nuovo protagonista, a indossare ancora i panni di “spettatore consapevole”, a uscire da casa, a frequentare di nuovo i luoghi di intrattenimento, vincendo le pigrizie, le diffidenze e soprattutto le solitudini che il lungo periodo di isolamento ha generato.

Ancora una volta Casa della Memoria, sede di ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), di ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, dell’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo (AIVITER) e dell’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969, si apre alla cittadinanza invitando tutti a una partecipazione attiva, con il forte sostegno dell’amministrazione comunale e del Comitato di gestione della Casa della Memoria.

E così la mostra a cura di Maria Fratelli, Troppo umano disumano umano dedicata al difficile clima di inizio anni Settanta, quelli della Milano segnata dalla strage di piazza Fontana, alla Banca dell’Agricoltura, nel 1969, una ferita forse mai del tutto rimarginata è, fin dal titolo, un primo passo in questa direzione.

Negli spazi della Casa della Memoria saranno esposte alcune sculture di Amalia Del Ponte in dialogo con il dipinto di Ernesto Treccani, Un popolo di volti, normalmente esposto nella sede della Fondazione Corrente ed eccezionalmente ospitato dalla Casa nel periodo del Cantiere. Come molti sapranno, l’opera di Treccani è un grande dipinto con centinaia di volti, quelli dei partecipanti ai funerali delle vittime di piazza Fontana.

Anche Amalia Del Ponte non necessita di grandi presentazioni: artista dalla lunga carriera – fra i suoi mentori Marino Marini e Gillo Dorfles – opera prevalentemente fra Milano e Venezia, dove ha esposto le sue opere anche alla Biennale d’Arte.

Ecco quanto dichiara rispetto ai lavori esposti in questa occasione: “Vedremo in questa esposizione esempi di quanto ancora siamo privi di autentico rispetto verso gli altri, uomini o animali, e verso la Natura… Questo momento storico è tanto importante perché ci potrebbe far riflettere sull’essere umano, disumano, transumano”. 

In esposizione pochi pezzi, fra cui la Bilancia della giustizia e Siamo vivi, minerali e smalto su una sola base, densi di significati.

La sorella Anna Maria presenta invece alcuni filmati sempre ispirati agli anni Settanta e un libro-opera d’arte Piombo e bollicine, realizzato in pochi esemplari numerati.

Con le due artiste in collegamento video l’11 dicembre, ore 11.30, è prevista una conversazione sul loro lavoro. Si tratta di un primo incontro introduttivo, pensato in una situazione informale, aperto a tutti e seguito da un brindisi fra i convenuti alla Casa della Memoria.

Il Cantiere si inaugura ufficialmente il 12 dicembre, con un omaggio alle vittime della bomba di piazza Fontana, con il concerto per pianoforte a quattro mani di Antonella Moretti e Mauro Ravelli Quando la città brucia.

Si prosegue quindi con qualche anticipazione del fitto calendario, che si svolge principalmente dal 25 dicembre al 6 gennaio, con proposte di grande interesse come un breve ciclo di cinema al femminile, L’occhio delle registe (13, 14 e 15 dicembre), due spettacoli teatrali, 90 minuti del Teatro del Simposio (16 dicembre) e Hoess Comandante ad Auschwitz di Extra Mondo più il pianoforte di Antonella Moretti il 19 dicembre e con i concerti del Clam Chowder e di Carisch, entrambi ispirati a temi natalizi, rispettivamente il 20 e il 22 dicembre.

Il periodo dal 25 dicembre fino al 6 gennaio è il clou di tutta la kermesse. Con la sola pausa del 31 dicembre, i concerti, con inizio alle 18 si alternano alle letture e agli spettacoli teatrali, alle 19.30 e ai laboratori. Fra i concertisti, segnaliamo il 26 dicembre, il 3 e il 6 gennaio la pianista Antonella Moretti, il 27 e il 28 dicembre sempre al pianoforte rispettivamente Theodoro Finikis e Andrea Colesanti che eseguiranno loro composizioni. Infine il gruppo vocale Fabercantus il 4 gennaio e il pianista Christopher Pisk il 5 gennaio chiudono le proposte di musica.

Sul fronte teatrale il Teatro degli Angioli incomincia il 25 dicembre con L’albero di Natale, protagoniste la musica e le parole di Listz. Si prosegue il 26 con I Rabdomanti che presentano Voltiamo pagina, un excursus nella letteratura di qualità italiana e internazionale. Quindi, il 27 Nuovababette ci propone Un giovane medico, ispirato all’opera di Bulgakov. Segue un gruppo di lavori votati all’impegno civile attraverso la denuncia delle guerre, il ricordo delle persecuzioni razziali e della resistenza partigiana. Si tratta di Alma Rosé, il 29, con Io ricordo, omaggio a Liliana Segre, di Sguardo Oltre con Tregua di Natale, il 30 e di Emergency con C’era una volta la guerra il 2 gennaio; il Teatro della Zucca con Ribelli, il 4, affronta il tema della lotta partigiana e chiude la pagina di questa memoria civile In quelle tenebre con Rosario Tedesco e Nicola Bortolotti, che il 6 gennaio coinvolgeranno il pubblico con l’intervista di Gitta Sereny a Franz Stangl, comandante di alcuni campi di sterminio.

Il 1 gennaio due giovani interpreti, ex allievi della Scuola del Piccolo, Antonio Perretta e Jonathan Lazzini ci intrattengono con il racconto di loro storie personali, legate alle famiglie e ai territori di appartenenza. I titoli sono, rispettivamente Antonio e Alla luce del falò.

Infine con uno spettacolo-laboratorio, Il rito del pane, il 5 gennaio, l’attore Tindaro Granata insegnerà a fare il pane con il suo lievito madre, dal nome evocativo di Sophia Loren. Un gruppo di “allievi panificatori” che daranno testimonianza di loro esperienze personali sul tema e un altro drappello di “uditori” saranno i protagonisti di questa singolare immersione nel cibo e nel teatro.

L’organizzazione generale dell’iniziativa è affidata a Tracce, Associazione Culturale. Di recente costituzione, ha come obiettivo principale la creazione di percorsi segnati dalla memoria consegnata alle pietre d’inciampo. Accanto a questo, l’organizzazione di festival e iniziative legate in particolare al teatro.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.

Il calendario completo è pubblicato sui canali social di Casa della Memoria

Casa della Memoria

via Federico Confalonieri 14, Milano

tel. Casa della Memoria 02 88444102

[email protected]

www.cantierememoria.it

Facebook: Cantierememoria

Instagram: @casadellamemoria

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