Canale 5 - A "VERISSIMO" ROSALINDA CANNAVO': "Quella che facevo non era vita; ho pensato che fosse meglio morire" "Adua non esiste più, è solo un ricordo" Canale 5 - A "VERISSIMO" ROSALINDA CANNAVO': "Quella che facevo non era vita; ho pensato che fosse meglio morire" "Adua non esiste più, è solo un ricordo"
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Canale 5 – A “VERISSIMO” ROSALINDA CANNAVO’: “Quella che facevo non era vita; ho pensato che fosse meglio morire” “Adua non esiste più, è solo un ricordo”

Canale 5 - A "VERISSIMO" ROSALINDA CANNAVO': "Quella che facevo non era vita; ho pensato che fosse meglio morire" "Adua non esiste più, è solo un ricordo" Canale 5 - A "VERISSIMO" ROSALINDA CANNAVO': "Quella che facevo non era vita; ho pensato che fosse meglio morire" "Adua non esiste più, è solo un ricordo"“Quella che facevo non era vita, ho pensato che fosse meglio morire”.

Così Rosalinda Cannavò – ospite sabato 24 settembre a Verissimo – ripercorre alcuni dei momenti più drammatici della sua vita che l’hanno portata a soffrire di anoressia. Una pagina cupa che ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco nel libro autobiografico Il riflesso di me: “Quando ho raggiunto i 32 chili ho abusato anche di medicine: sapevo che quello poteva portarmi a stare molto male, ma la cosa non mi spaventava. Consideravo la morte quasi come una liberazione.  Non sopportavo più di essere un’altra persona: la parte vera di me voleva essere liberata il prima possibile.

 

Una profonda sofferenza scaturita da alcune scelte che Rosalinda ha compiuto per affermassi come attrice, prima fra tutte il suo cambio di nome con quello di ‘Adua’: “Avevo affidato la mia vita ad altre personeMi era stato detto che per la televisione dovevo perdere dei chili. Per questo per tantissimi anni sono sprofondata nell’anoressia, ma non mi rendevo conto. Non avevo la percezione di come fossi. Credevo a tutto quello che mi dicevano e mi lasciavo condizionare. Oltre al cambio nome sono cambiata interiormente: ho iniziato a comportarmi diversamente da come ero io, questo mi logorava dentro”.

 

Tra le persone con cui Rosalinda si è interfacciata in questo tortuoso percorso c’è stato anche lo sceneggiatore Teodosio Losito scomparso quattro anni fa e per il quale c’è un processo in corso: “È stato un evento molto duro che mi ha svegliato da un incubo. Ho capito che dovevo allontanarmi da quel mondo che mi stava distruggendo come ha fatto con lui. Dopo la sua morte ho fatto un viaggio a Lourdes per ritrovare la fede che avevo perso nel corso degli anni.  Oggi sento Teodosio molto vicino. Ovunque sia, lo penso ogni giorno – e aggiunge – spero che la giustizia faccia il suo corso”.

Adesso, Rosalinda si è lasciata alle spalle la vecchia e tormentata Adua e dichiara: “Adua non esiste più, è solo un ricordo. Finalmente è finto quest’incubo. Oggi non permetto più a nessuno di approfittarsi di me”.

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