Broken Flowers, il singolo di debutto di Lyre ha anche un video Broken Flowers, il singolo di debutto di Lyre ha anche un video

Broken Flowers, il singolo di debutto di Lyre ha anche un video

Broken Flowers, il singolo di debutto di Lyre ha anche un video Broken Flowers, il singolo di debutto di Lyre ha anche un videoDopo l’anteprima con il sito di Rumore, fuori ovunque il video di Broken Flowers, il singolo di debutto di Lyre pubblicato per Pitch The Noise Records (che segue la cover di Send his love to me di PJ Harvey, pubblicata durante il periodo del lockdown). Lyre è il progetto musicale di Serena Brindisi. Questo è il primo capitolo che ci introduce nel mondo di Queer Beauties, il disco di debutto che vede la luce dopo una lunga gestazione di sperimentazione e ricerca sonora. Un progetto unico nella scena musicale italiana, un nome che si candida ad essere i più interessanti del panorama elettronico italiano. Piacerà ai fan di James BlakePortisheadMassive Attack e Nick Cave, ma anche di FKA Twigs e Arca.

Il doppio che ci abita, Il contrasto, il maschile e il femminile e la necessità di far vivere e esprimere entrambi, rompendo certe gabbie interiori portate dentro dall’infanzia, insieme a ombre profonde come quella emanata da queste bellezze zoppicanti, in cui mi sono specchiata, strambe, ambigue e regine anch’esse del doppio, al cui interno è nascosta una luce potentissima. Le ombre dorate come le chiamava Carl Jung di questi nostri corpi corazzati. Volevo aggiungere l’importanza che per me ha in questo momento storico la necessità di mostrare i nostri corpi veri, sopratutto nel femminile, liberi dalle gabbie in cui soffochiamo e distanti da scopi di mera mercificazione, ritornare alla loro potenza antica e ancestrale, ora soffocata e sedata dalla plastica e da il bombardamento di immagini di una società patriarcale, maschilista e consumistica a livelli folli, che probabilmente mi attaccherà due asterischi sui capezzoli, pur essendo un video lontanissimo da qualsiasi tipo di pornografia.
Video directed by Davide Mastrangelo,
d.o.p. Stefano De Pieri, Make up Silvia Castellucci
Scenography Ottavia Vedani, location; teatro Felix Guattari.
Lyre è il progetto musicale di Serena Brindisi, un’artista di Milano
Il suo progetto musicale nasce ad Edimburgo dove , diversi anni fa, dopo aver lavorato per più di 10 anni come attrice di teatro e performer in Italia, decise di trasferirsi e di rimanere 6 anni, per dedicarsi completamente all’altra passione centrale della sua vita, cioè la musica. É stato un processo naturale per lei lasciare l’Italia e trasferirsi in Uk , riconoscendo le proprie radici musicali, rispetto al songwriting, in artisti prevalentemente appartenenti al mondo anglosassone. Tom Waits, Billie Holiday e Chet Baker erano infatti ascoltati continuamente in casa, e i colori e le ritmiche del Blues, onnipresenti nella sua infanzia. Nacque di conseguenza, il bisogno di cantare e scrivere in Inglese, incantata sopratutto dal phrasing e dall’interpretazione di artiste come PJ Harvey, Beth Gibbons e Goldfrapp. Durante questi anni in UK, Lyre si concentrò nella scrittura del suo debut album, che fu diviso in 2 EP:’Queer Beauties’ e ‘Shadows Walk’.
A livello compositivo e di arrangiamento, inizialmente le produzioni visionarie e cinematiche di artisti come PJ HarveyNick CavePortisheadJames BlakeMassive Attack e Radiohead, per nominarne alcuni, furono alla base della sua ricerca musicale e la spinsero a voler collaborare col producer di Bristol, Dan Brown (Massive Attack, Ilya, Karin Park) che inizialmente curò gli arrangiamenti di un brano e fece il missaggiò di tutte le tracce dell’allora autoprodotta prima versione di Queer Beauties. Ma nonostante il lavoro fatto, la sensazione di non aver trovato ancora il giusto mondo sonoro per esprimere appieno la propria personalità artistica, portò Lyre ad un ulteriore processo di ricerca e all’approfondimento di sonorità di artisti come FKA TwigsBjork e Arca che causò un notevole cambio di direzione, mettendo in crisi la produzione artistica conclusasi precedentemente a Bristol.
Infine, l’incontro a Milano col produttore Giuliano Pascoe, aka Droven (Pashmak, Clio and Maurice, Milanorovina) è stato infine fondamentale e conclusivo per questa ricerca, così come l’attentissimo lavoro di mixaggio di Antonio Polidoro e di master di Claudio Giussani.

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