BOOMing: il programma completo della prima metafiera d’arte contemporanea italiana
Venticinque gallerie, oltre 70 artisti, quattro giorni di esposizioni, tre sezioni tematiche – ARENA, AFUERA e FeminisMAS – talk, incontri e tre special areas: l’arte in stato di emergenza approda nel metaverso di Lieu.City, piattaforma social per eventi art related in realtà virtuale, dove ci si immergerà negli spazi, fedelmente riprodotti, del binario centrale di DumBO, Bologna.
BOOMing Contemporary Art Show, l’evento diretto da Simona Gavioli, critica d’arte e curatrice indipendente, e prodotto da Doc Creativity, si svilupperà in tre aree tematiche, ARENA, AFUERA e FeminisMAS in un percorso espositivo che vedrà le gallerie partecipanti, italiane e straniere, interpretare il concetto di querencia, luogo di ristoro, cura e conforto, da cui emergere più carichi ed energici.
Se in ARENA, main area, saranno presenti opere di artisti entrati nell’immaginario collettivo in dialogo con l’arte emergente, toccando tutti gli ambiti tecnici ed espressivi, in AFUERA il focus sarà rivolto al modo dell’arte urbana con artisti che ne hanno fatto la storia, per finire con FeminisMAS, area dedicata ai femminismi, che prosegue il filone inaugurato nella prima edizione della manifestazione.
Tre saranno i progetti speciali in mostra: M∞n, la luna come rappresentazione di essenza, potere, vitalità e conoscenza del mondo femminile, progetto di ricerca della Fondazione Rocco Guglielmo per il 2022 a cura di Simona Caramia e Simona Gavioli, presentato a BOOMing in anteprima.
Alla Luna, installazione partecipativa di Antonello Ghezzi presentata da Exibart per lanciare un messaggio di profonda unione a sostegno della collettività. Nata da un esperimento per misurare la meravigliosa distanza tra la Terra e la Luna (384.400 km), l’opera è, a tutti gli effetti, un’ideale missione spaziale collettiva a cui tutta l’umanità è invitata a prendere parte.
Per finire DZOYÉ, progetto dell’artista Chicco Margaroli, ad esaltazione del valore di unicità dell’arte, introducendolo nel mondo della moda e dell’alta artigianalità. In patois, l’antico dialetto franco-provenzale della Valle d’Aosta, DZOYÉ significa giocare, ma è anche la radice fonetica di gioiello e gioia. La gioia per il proprio lavoro, il gioco artistico di creative a pezzo unico e il suo risultato: un gioiello esclusivo, da indossare e tramandare.
Molte le occasioni di immersione nel metaverso messe in programma, tra visite guidate e talk, per confrontarsi su temi, futuro – tra forme canoniche e NFT – mercato e periodo pandemico.